Gli Istituti del Santissimo
Redentore hanno, infatti, finalità e scopi identici:
imitare
nella vita di ogni giorno il Cristo, portando la luce del Vangelo a quanti non
l'hanno conosciuta o l'hanno abbandonata.
Accomunati, Sant'Alfonso e suor
Celeste, da tanti fattori, entrambi nati a Napoli, a pochi giorni di distanza
da due famiglie molto in vista della capitale del Regno, dediti già in
giovane età alla preghiera e alla meditazione, per ragioni diverse si trovano
a Scala, si conoscono, si parlano, si confidano i loro intenti.
L'uno per l'altra sono stati
punto di riferimento, stimolo: se Sant'Alfonso per suor Celeste è stato colui
che l'ha rassicurata che i suoi non erano vaneggiamenti, sogni, visioni da
isterica, ma proprio volontà di Dio, suor Celeste per Alfonso c stata colei
che gli ha mostrato nella realtà ciò che era ancora solo nella sua mente,
che gli ha "Disegnato" il cammino da percorrere per compiere
quanto Dio voleva da lui.
Insieme, quindi, lavorano per
la creazione dei due nuovi Istituti che fondano, a poco più di un anno di
distanza l'una dall'altro, entrambi a Scala.
Da allora il nome di questo
antico e piccolo paese della Costiera Amalfitana ha raggiunto il mondo intero,
portato dai tanti padri e delle tante suore che nel corso di questi
duecentosessanta e più anni sono arrivati nei cinque continenti, proclamando
a tutti quanto sia:
"Abbondante
presso Dio la Redenzione"
come si legge nel loro stemma.
Se in molte altre parti del
mondo i due Istituti hanno avuto storie parallele, a Scala, che pure era stata
la loro culla, le cose sono andate diversamente.
I Padri dopo appena cinque anni
furono costretti ad andare via per tornarvi con una propria Casa solo due
secoli dopo; le suore, invece, tra alti e bassi, tra periodi di fulgore e di
silenzio, hanno continuato a portare avanti il messaggio della Fondatrice,
divenendo così l'istituzione più antica e prestigiosa che Scala abbia.