Diffusione degli Istituti del
SS Redentore
Da Scala, il
piccolissimo centro in cui i due Istituti videro la luce, il
messaggio e l'opera di Alfonso e della Crostarosa hanno
raggiunto il mondo intero
Sant'Alfonso aveva
detto ai suoi confratelli:
"Non
dubitate, la Congregazione si manterrà sino al giorno del
giudizio, perché essa non è opera mia, ma è opera di Dio.
Finche io vivrò,
essa vegeterà nell'oscurità e nell'umiliazione, ma dopo la
mia morte spiegherà le sue ali e si stenderà specialmente
nei paesi settentrionali".
La profezia comincia a
diventare realtà mentre Alfonso è ancora in vita: nel 1784
entrano tra i Redentoristi dello Stato Pontificio Clemente
Maria Hofbauer, poi canonizzato, e Taddeo Hübl, i quali si
dichiarano decisi a portare la Congregazione nell'impero
austro-ungarico, cosa che faranno una volta divenuti
sacerdoti.
Dopo qualche decennio,
quando ormai la Congregazione si è sviluppata in molti paesi
europei, i missionari di Sant'Alfonso guadagnano l'Atlantico
per raggiungere l'America del Nord.
Provengono
dall'Austria, dal Belgio, dalla Germania.
Subito si occupano
dell'assistenza agli emigrati dall'Europa e della
predicazione alla povera gente delle periferie di città,
sistemata lungo i corsi dei fiumi o insediatasi
nell'imminenza della foresta.
Tra i padri della prima
ora spicca Giovanni Nepomuceno Newman, primo redentorista ad
emettere i voti in America, canonizzato poi nel 1977, che
sarà nominato vescovo di Filadelfia.
Successivamente i Padri
seguiranno gli emigrati nelle loro alterne vicende,
sviluppando particolarmente l'apostolato nelle scuole senza
perdere mai di vista l'identità di Missionari di Popolo.
Attualmente i
Redentoristi nell'America del Nord, divisi in
centosessantasei Comunità offrono assistenza agli indiani ed
operano tra gli immigrati del Vietnam.
Hanno la cura di varie
parrocchie, sostengono alcune scuole cattoliche, predicano le
Missioni e gli esercizi spirituali.
Alcuni Padri lavorano
nel movimento carismatico nazionale ed internazionale.
Dall'America del Nord i
Redentoristi si spingono nel Sud nel 1858 ad opera anche di
padri provenienti dalla Spagna e dal Belgio, insediandosi a
Porto Rico, a Santo Domingo e nelle Isole Vergini.
Dodici anni più tardi
giungono altri padri dall'Olanda che penetrano nel Surinam.
Tra questi è Pietro
Donders, anch'egli beatificato e conosciuto come "l'Apostolo
dei lebbrosi" in forza della sua opera svolta.
Da allora è stato un
continuo succedersi di arrivi da tutte le nazioni europee,
dal Nord-America, dal Canada.
Oggi ben diciotto
nazioni godono della presenza di Missionari Redentoristi e in
America Latina vi è il più alto numero di Padri di
Sant'Alfonso europei.
Questi sono impegnati a
favore delle Missioni al popolo e alla cura pastorale di
intere zone in cui il clero locale è quasi assente.
Anche per questo è qui
che vi è il numero più consistente di vescovi redentoristi.
Ed è affidato ai Redentoristi il santuario della Madonna di
Aparecida, celebre in tutto il Brasile e nelle Nazioni
circostanti.
Dopo l'America i
Redentoristi nel 1882 si spingono in Australia provenienti
dall'Inghilterra e dall'Irlanda.
Nel 1925 i Padri
canadesi giungono in Vietnam, successivamente quelli
irlandesi ed australiani arrivano nelle Filippine, dove
tuttora vi è il celebre Santuario della Madonna del Perpetuo
Soccorso, e nel 1936 a Singapore e in Malaisia.
Canadesi e Tedeschi
sono invece i Padri che nel 1948 si recano nello Sri-Lanka e
in India dove sin dalle origini avranno la direzione
spirituale dell'Istituto fondato da Madre Teresa di Calcutta.
Americani sono quelli
che nel 1949 si recano in Thailandia e tedeschi quelli che
nel 1950 si stabiliscono in Indonesia.
L'azione missionaria
dei Redentoristi si fa presente anche in Medioriente; nel
1952, infatti, alcuni padri belgi si stabiliscono nel Libano
e in Iraq.
Dalla Nuova Zelanda
sono partiti, poi, nel 1972, alcuni missionari per Samoa.
Anche il Continente
Nero accoglie i Missionari Redentoristi: alla fine del secolo
scorso i padri arrivano nello Zaire. Da allora le presenze di
questi si sono moltiplicate.
Nel 1912 gli svizzeri
giungono nel Sud-Zimbawe, i francesi nel 1946 in Niger e in
Alto Volta.
Portoghesi e brasiliani
sono i Redentoristi che nel 1954 si insediano in Angola e
infine sono i padri della provincia Italiana di Napoli ad
inviare nel 1971 i loro missionari in Madagascar.
In Africa il lavoro dei
padri Redentoristi è basato soprattutto sulla conduzione
delle comunità cristiane esistenti; sulla preparazione di
catechisti, sulla formazione umana, sul superamento del
colonialismo e della mentalità razzista.
La vita e le sorti
dell'Ordine del SS. Redentore sono strettamente collegate con
la diffusione della Congregazione.
Infatti come già aveva
fatto Sant'Alfonso nel chiamare le monache da Scala a
Sant'Agata dei Goti, i padri Redentoristi hanno da allora
portato nelle zone di missione anche le suore.
Così queste hanno
aperto proprie Case nel corso di più di due secoli non solo
in Europa - Austria (1830), Belgio (1841), Olanda
(1848), Irlanda (1859), Francia (1875), Inghilterra
(1897), Spagna (1904), Germania (1934), Polonia
(1989) - ma in tutti e cinque i continenti.
Sono presenti in
America del Nord dagli inizi di questo secolo: in Canada
dal 1905, negli Stati Uniti dal 1957; in America
centrale e meridionale dal 1921 in Brasile, dal 1949
in Argentina, dal 1976 in Venezuela, Perù e
Haiti; dal 1988 in Colombia e dal 1994 in Messico.
Non mancano Asia e
Africa; le monache Redentoriste sono infatti in Giappone
dal 1949, nel Burkina Faso dal 1963, nelle Filippine
dal 1980 e dal 1965 hanno una Casa anche in Australia.
Attualmente sono in
corso di preparazione nuove fondazioni in Sud Africa,
Madagascar e Slovacchia.
L'Ordine consta di
circa 600 monache suddivise nei 45 monasteri
sparsi per il mondo intero dove esse esercitano la loro
missione prioritaria che è la preghiera.
In Italia sono
presenti in cinque centri:
Scala, dove
l'Ordine fu fondato;
Sant'Agata dei Goti,
dove le monache si recarono per esplicito volere di
Sant'Alfonso;
Foggia, dove è
anche conservato il corpo della Fondatrice;
Sant'Andrea di
Rometta (Messina).
Magliano Sabina (Rieti)
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