Sant'Alfonso

 

ALFONSO MARIA de' LIGUORI

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nacque a Marianella, Napoli, il 27 settembre 1696, alle ore 7 mattutine, da antica famiglia gentilizia, figlio di don Giuseppe e della nobildonna Anna Cavalieri.
Ancora in culla, ricevette la visita di S. Francesco da Geronimo, il quale gli predisse che sarebbe morto dopo i 90 anni e che sarebbe diventato Vescovo.

Ricevette un'educazione di prim'ordine e, a dodici anni, fu ammesso all'Università' di Napoli. A sedici anni si laureò ( 21 gennaio 1713 ) in diritto civile e canonico con lode e unanime ammirazione ( per assurdo della legge, poteva difendere gli interessi degli altri ma non i suoi ). Svolse con successo la professione di avvocato, fino a che nel luglio 1723 perse inopinatamente un processo che lo vedeva difensore del duca di Gravina contro il granduca di Toscana e ne rimase profondamente scosso
("Mondo, ti ho conosciuto... Addio Tribunali !" esclamò).
Intraprese la via del sacerdozio e fu ordinato il 21 dicembre 1726. Dal 1728 al 1732, in Napoli fu l'animatore delle "Cappelle Serotine" nei quartieri più malfamati (Mercato e Lavinaio), che diventarono luogo di conversione per il popolino, formato essenzialmente da lazzaroni e gente molto umile.
Il 9 novembre 1732 a Scala (Salerno), con altri tre sacerdoti e un laico, fondo' la congregazione del SS. Salvatore, poi definita del SS. Redentore.
Instancabile missionario, S. Alfonso diede prova della sua vastissima cultura ( aveva già composto le "Massime Eterne" verso il 1728; pubblicò le Visite al SS. Sacramento e, nel 1748, in 10 volumi il famosissimo "Trattato di teologia morale", che valse, poi, a dargli fama europea quale Maestro di morale.
Fu autore di 111 opere che hanno avuto traduzione in 77 lingue (più' di Shakespeare), tra cui, oltre quelle ricordate e quelle che in seguito menzioneremo, spiccano: "Le glorie di Maria", "Il gran mezzo della preghiera", "L'apparecchio alla morte ".

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La Madonna di S. Alfonso (Tela)

Fu anche pittore dilettante (passione ereditata dal padre ) ed abile disegnatore, discepolo di Francesco Solimena ed amico di Paolo de Maio e Francesco De Mura.
Ha conquistato un posto di rilievo nella storia della musica del Settecento: bravissimo nel clavicembalo, fu allievo di Gaetano Grieco, maestro, tra gli altri, di Domenico Scarlatti e Giovanbattista Pergolesi.

Compose "Quando nascette Ninno" e nel 1755 la celeberrima "Tu Scendi dalle Stelle" (tradotta in tutto il mondo, canzone senza della quale, come ebbe a dire Giuseppe Verdi, "Natale non sarebbe Natale") e un famoso "Duetto tra l'anima e Gesù Cristo" (il manoscritto è al British Museum di Londra).
S. Alfonso fu beatificato nel settembre 1816; divenne Santo il 26 maggio 1839; venne dichiarato Dottore della Chiesa Universale il 23 marzo 1871. E' stato proclamato Patrono dei confessori e dei teologi moralisti il 26 aprile 1950.
E' Conpatrono della città di Scala.

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