I CONSIGLI PER CHI CORRE
     L'INDOLENZIMENTO MUSCOLARE        
             di Orlando Pizzolato
             www.orlandopizzolato.com
         e-mail: Pizzorl@keycomm.it

Correre è indubbiamente faticoso; ogni allenamento sollecita cuore, polmoni, muscoli e quant'altro. All'indomani di uno sforzo sostenuto, come per esempio per una seduta di "lunghissimo", o una comprendente delle "ripetute", oppure dopo una gara, le gambe sono spesso stanche ed indolenzite. La stanchezza del podista è determinata da una serie di fattori. Ecco i principali: esaurimento energetico, accumulo di acido lattico, distruzione (rabdomiolisi) delle fibre muscolari, aumento dei radicali liberi.

Si è convinti che la stanchezza muscolare si faccia sentire maggiormente il giorno successivo allo sforzo compiuto (allenamenti o gare), ed anche se ciò è in parte vero, molto spesso però la sensazione di maggior stanchezza ed affaticamento compaiono piuttosto nella seconda giornata.

La ritardata comparsa della sensazione di fatica ed indolenzimento muscolare è definita in letteratura con la sigla DOMS (delayed onset of muscular soreness), letteralmente "ritardata comparsa dell'indolenzimento muscolare". Le cause di questa ritardata comparsa della stanchezza sono dovutae al lento svilupparsi dei reali danni fisici che il muscolo ha subito (rabdomiolisi).

Quando si percepisce il senso di stanchezza e di mal di gambe, soprattutto se a livello elevato, la tendenza dell'atleta è di mettersi a riposo. La convinzione è quella di non far aumentare ancora di più lo stress muscolare, e ciò è vero giacché, se le fibre muscolari sono state "lesionate" nel corso dello sforzo, un ulteriore carico aggraverebbe la situazione.

Tuttavia, svolgere un blando esercizio fisico favorisce un'accelerazione della fase del recupero; infatti, un maggior flusso di sangue transita tra le fibre muscolari "lesionate" e vi apporta ossigeno, materiale energetico, e favorisce l'allontanamento dei cataboliti (molecole di elementi danneggiati nel corso dello sforzo).

Per facilitare i tempi di recupero è importante anche seguire un'alimentazione ricca di carboidrati, per compensare l'elevato consumo energetico, apportare degli aminoacidi ramificati nelle 2-3 ore immediatamente successive lo sforzo.

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