Progetto del 1538 di Antonio da Sangallo per S.Pietro

(modello al Museo Petriano)

Progetto del 1546 di Michelangelo per S.Pietro

(modello al Museo Petriano)

(...) Per spiegarsi agli operai, Brunelleschi usava fare continuamente modelli " quando con terra molle, quando con ciera, quando con legnami, e in vero lo servivan molto quelle rape grandi, che vengono la vernata in mercato, che si chiamano calicioni, a fare i modegli piccoli ed a mostrare loro".

.....a proposito di Rinascimento e di rappresentazione dell'Architettura: (vedi "Le Belle Forme degli Edifici Antichi" di Gabriele Morolli-Ed. Alinea Fi,1984)

(...) così, agli albori dell'Umanesimo rinascimentale, Ciriaco d'Ancona (Ciriaco de' Pizzicolli, 1391-1452, antiquario interessato alla Grecia classica, che nei suoi viaggi disegnava monumenti in taccuini d'appunti) , accompagnando nel 1433 l'Imperatore Sigismondo attraverso l'Urbe spopolata, folta solo di vigne e di rovine, amaramente annotava: " coloro che oggi conducono la loro vita tra le mura di Roma [ed è significativo che non li indichi col nome, evidentemente venerato, di Romani], trasformano turpemente, oscenamente, di giorno in giorno in bianca ed impalpabile cenere gli edifici marmorei, maestosi e decoratissimi sparsi ovunque per la città, le statue famose e le colonne , (...) , così che in breve tempo nessuna immagine e nessun ricordo di esse resterà ai posteri".

E sarà proprio per dissipare la vergognosa nube di cenere, il fumo acre delle innumerevoli fornaci da calce in cui per secoli [Medioevo] erano stati cotti i marmi provenienti dalle fabbriche imperiali, per illuminare quella tenebrosa caligine di ignoranza talmente spessa da rendere impossibile qualsiasi seppur minima conoscenza dell'originario aspetto di Roma antica che, in quegli stessi anni, Leon Battista Alberti porrà mano a quella Descriptio Urbis Romae che fu il primo, riuscito tentativo di misurare e restituire secondo un metodo razionale l'ambito della città, di descriverne appunto con topografica minuziosità tutti i principali elementi architettonici costituenti il suo fatiscente ma grandioso tessuto urbano.( Nella Descriptio, risalente al 1432-33 è illustrato anche lo strumento misuratore impiegato dall'Alberti nei suoi rilevamenti, una sorta di disco graduato o goniometro orizzontale con traguardo mobile, assai vicino a quello che verrà poi descritto da Raffaello nella sua Lettera a Leone X, salvo che per il fatto che dal marchingegno albertiano è assente la bussola).

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