Un plastico architettonico può riassumere in un unico elaborato qualunque intervento edilizio o urbanistico.

La validità del modello in scala è confermata dal secolare uso che l'architettura ne ha fatto. Già nel Rinascimento era largamente impiegato come lo si può constatare visitando vari musei; prima di erigere le cattedrali veniva eseguito un modello in scala che riproduceva l'opera.

Ogni progetto o comunque ogni opera d'architettura in progettazione è avvalorata se la si presenta insieme ad un plastico . D'altra parte le tecniche grafiche debbono per forza di cose "fare i conti " con la terza dimensione.

Il disegno tecnico offre vari espedienti per simulare la profondità. L'uso della prospettiva è un ottimo metodo dal quale si ottengono buoni risultati. Un'altra tecnica è quella della rappresentazione in assonometria.

Il disegnatore tecnico per proporre un progetto, utilizza la proiezione ortogonale che però ai profani del disegno tecnico può risultare ostica. La lettura delle profondità infatti è subordinata all'osservazione delle piante (sezioni orizzontali).

Oggi i computer ci vengono incontro aiutandoci a costruire delle buone prospettive.

Con un modello (o plastico) si abbattono le titubanze di comprensione e si eliminano i "vizi" che per forza di cose deve avere una veduta prospettica, un'assonometria o una proiezione ortogonale.

 

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