ALDO  MANUZIO

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Data: 15-10-1989
IL SOLE 24 ORE

Inserto: DOMENICA
Letture  Mirabilia 
Alle origini della stampa

Autore:
MARIO SCHIAVONE
Le condizioni socio-politiche e culturali, che portarono all'
invenzione dei caratteri tipografici mobili per la stampa, risalgono
a diverso tempo prima della loro effettiva realizzazione e
applicazione. I primi segni si ebbero gia' nel secolo XIV, col crollo
delle istituzioni feudali e con la scissione del Sacro Romano Impero.
Questi eventi comportarono due grandi risultati: la Germania vide l'
affermazione delle Corporazioni, le quali raggiunsero un grande
progresso tecnico-economico  l' Italia vide l' espandersi dei Comuni,
con la relativa prosperita' mercantile di cui beneficiarono
successivamente i futuri Signori.
Poiche' il benessere socio-economico ha quasi sempre tra le sue
conseguenze un accrescimento della <domanda di cultura> e quindi di
testi su cui apprendere, si comprende perche' a un certo punto si
fosse avvertita l' esigenza di rendere piu' economica la
fabbricazione del libro.
La scoperta dei caratteri tipografici mobili ando' per tentativi fino
a quando Gutenberg, pare, prima da solo, poi in societa' con Fust,
riusci' ad approntare l' esatto meccanismo dell' ars stampandi. Prima
di stampare libri, occorreva perfezionare i caratteri tipografici
inizialmente si imitarono le lettere della scrittura dei manoscritti
ma l' incisione e la fusione dei caratteri presentava difficolta' non
indifferenti, una delle quali era l' adattabilita' della struttura
del blocchetto inciso alla semplificazione del disegno. Tale
difficolta' impegno' tutti gli addetti ai lavori, fino a quando, nel
XVI secolo, si arrivo' a fondere e disegnare caratteri sempre piu'
perfetti ed economicamente piu' accessibili.
La diffusione della tipografia non porto' all' uso generalizzato di
un unico alfabeto dato che in Italia quello gotico fu quasi subito
abbandonato coll' introduzione di quello romano, proveniente dalla
scrittura romana latina. Il gotico pero' fu il carattere di partenza
di Gutenberg e dei primi prototipografi operanti in Germania, dove
continuo' a essere abbondantemente usato. Come e' gia' stato detto,
in Italia esso fu sostituito da quello romano fin dal 1467, quando
Schweinheim e Pannartz stamparono con tali tipi le prime opere a
Subiaco e a Roma.
Nel 1469, questo primitivo tipo fu migliorato da Giovanni da Spira e
successivamente da Nicola Jenson, entrambi a Venezia, ricevendo
ulteriori perfezionamenti stilistici da Erardo Ratdolt, stampatore di
Augsburg  costui, trasferitosi nella citta' lagunare, stampo' alcune
splendide opere in collaborazione con Bernardo Maler e Pietro
Loslein. Col tempo pero' anche il carattere romano fu sopraffatto da
altri, come, per esempio, quello disegnato da Francesco Griffo per
Aldo Manuzio e conosciuto come: aldino, italico o corsivo  altri tipi
entrarono in seguito nell' industria tipografica, fra cui quelli del
francese Claudio Garamond (1501-1561), modellati sui precedenti
alfabeti, e usati ancora oggi con qualche variante.
Ma come erano i caratteri mobili usati da Gutenberg? Essi erano
formati da piccoli fusticini di legno, che portavano su una
estremita' la sagoma di una lettera intagliata  tuttavia questi
caratteri, per la loro fragilita' , furono sostituiti quasi subito
con quelli in metallo. Successivamente, Schoffer riusci' a fabbricare
punzoni di acciaio sui quali era intagliato in rilievo l' occhio
della lettera o di qualsiasi altro segno  questi punzoni, pressati
sui cubetti di rame, formavano la gamma di lettere della matrice, la
quale serviva a riprodurre caratteri simili in tutte le loro parti.
Con le matrici, Gutenberg e Schoffer poterono fondere centinaia di
esemplari per ogni lettera, colandovi dentro il piombo unito ad
antimonio. Ovviamente, tutta l' operazione era fatta a mano  la
matrice si disponeva dentro la forma, versandovi, successivamente, la
lega fusa con un apposito cucchiaio a manico semilungo. La forma era
fatta di due pezzi staccabili e si chiudeva a incastro  dopo di che
il carattere era ulteriormente lavorato prolungando il piede e
togliendo il boccame  quindi le lettere erano pronte per l' uso.