"LA TORRE"
          La nascita di Portoscuso è rappresentata dalla
torre che è costruita su una parte rocciosa che domina tutto il golfo
circostante. Essa fa parte di una serie di torri che circondano le coste sarde,
fatte costruire dal real governo Spagnolo a scopo di difesa; motivo di questa
difesa fu la costante ed invadente potenza dei Saraceni i quali costituivano
pericolo sia per i naviganti sia per i paesi costieri che vivevano nel terrore
di possibili saccheggi.
La costruzione della Torre di Portoscuso
avenne durante il governo del Vicerè Don Gastone di Moncada, che svolse il suo
incarico dal 1590 al 1595. Le torri, più di cento in tutta la Sardegna, venivano
mantenute dai sardi col pagamento di un dazio sui formaggi e su altre merci
locali. Alcune torri venivano costruite con il compito di segnalare gli
eventuali pericoli, altre con il compito di difesa vera e propria. La scelta
della loro costruzione solitamente avveniva nei punti più alti degli imbocchi
dei porti, per proteggere i traffici marittimi in genere e per proteggere il
ricavato della pesca del tonno e del corallo.
La costruzione della
torre fu realizzata conl'autorizzazione di Filippo II e dal mercante Pietro
Porta. Nel primo ventennio del 1600 la Torre di Portoscuso fu ricostruita almeno
due volte.
Nella Torre di Portoscuso vi erano l'Alcaide, un
artigliere e quattro soldati; inoltre, vi erano due pezzi di artiglieria: un
"sacre" e un "medio sacre". La nomina degli Alcaidi e degli artiglieri era
attribuita al Re.
La tonnara a Portoscuso costituiva un richiamo ai
corsari di Berberia, Tunisia e Algeria, che saccheggiavano le strutture e
rubavano tutto quello che vi si produceva, e distruggendo la Torre e gli
impianti delle tonnare. Il 20 settembre 1636, da sette galere di Algeri,
sbarcarono 700 mori che bruciarono le baracche della tonnara e distrussero la
Torre; la battaglia durò dalle sei del mattino fino alle quattro del mattino, la
porta della Torre era in legno e prese fuoco costringendo i soldati e il tenente
Don Luigi Despinosa ad abbandonare la Torre, con la conseguente cattura di
questi ultimi che furono poi portati nell'isola di San Pietro.
Anche
quando l'amministrazione delle torri passò alla casa Savoia, la torre continuò
ad essere utilizzata a scopo di difesa delle coste. In seguito a questo
avvenimento la Torre fu sollevata di 24 palmi in modo di diffendere la tonnara e
i vascelli con più facilità; ma nel 1660 i corsari di Biserta e di Algeri, con
sette galere, occuparono la Torre facendo prigioniero l'Alcaide e tre uomini.
Successivamente l'arrivo della cavalleria costrinse il nemico alla ritirata.
Nel 1760 la Torre fu ricostruita e dal 1842 fino al 1970 ospitò la
Regia Guardia delle Gabelle (la finanza); nel 1970 fu riconosciuta un bene
monumentale passando sotto la tutela della sovrintendenza dei beni culturali,
successivame fu assegnata all'Associazione turistica Pro loco di Portoscuso.
Oggi la Torre è uttilizzata come museo e come sala per manifestazioni
culturali e congressi.
Dalla terrazza si può ammirare la piana di
Paringianu, il canale di San Pietro e di Sant'Antioco, l'isola dei Meli, la baia
di Portopaglietto e tutta la catena rocciosa che va da Baccu Ollasta a Ghilotta
e Su Cannoni.
STRUTTURA:
La Torre è
costruita sugli scogli a 25 metri sul livello del mare, è alta 16 metri;la sua
parte esterna è ricoperta da pietre irregolari, mentre la sommità è circondata
da pietre regolari usate per difesa.
Si accede all'interno tramite
una scala esterna a ventaglio composta da 18 gradini (alta 4 metri) in pietra.
All'interno vi è un'unica sala che è illuminata da sette finestre; al centro
della sala vi è una cisterna di tre metri cubi, alimentata dall'acqua piovana.
Vi è anche una scala interna, costituita da 40 gradini, che consente di arrivare
sulla terrazza, dove si trova una costruzione (due vani e un ripostiglio). Sul
muro troviamo dei merli con delle feritorie che in origine servivano per
sistemare i cannoni.