Dal vecchio sito di Malpasso un percorso attraverso vie, chiese e palazzi

 

UNA PASSEGGIATA LUNGO LA VIA ROMA ( a strata ritta )

Il centro etneo ha un assetto urbanistico a scacchiera, con rette e traverse, predisposto da mastro Michele Cazzetta, possiamo ben dire all'avanguardia per quei tempi. Il visitatore, salendo da Catania attraverso la frazione di Piano Tavola, si trova davanti la via principale (via Roma), un tempo denominata via Etnea, è detta popolarmente " a strada ritta " data la propria conformazione di costruzione. La sua pavimentazione è interamente realizzata con lastre di basalto lavico e delimitata da ambo i lati da spaziosi marciapiedi anch'essi in pietra lavica. Appena entrati a Belpasso possiamo ammirare la prima chiesa, quella di S. Antonio Abate.

                           

   Facciata della chiesa con 
         la statua di S. Antonio

                 Portale in pietra lavica proveniente 
                       da Malpasso datato 1618.

                                                                            

Fu la prima chiesa ad essere ultimata durante la ricostruzione di Belpasso, dopo il terremoto del 1693. Vi sono custodite due statue provenienti dalla antica Malpasso, quella della Madonna delle Grazie e quella di Sant'Antonio Abate.

Imponente, col tipico campanile, il portale e la scalea in pietra lavica, si erge su via Roma e Piazza Duomo la Chiesa Madre Collegiata-

Dedicata all'Immacolata ( sec. XVIII ) è senz'altro il più importante monumento religioso belpassese e vi si conservano varie opere di pregevole valore artistico e storico. Su piazza Duomo si affaccia anche il palazzo Scrofani (sec. XVIII), con la balconata ed i portali in pietra lavica e ferro battuto-

In questa strada, che attraversa le due piazze principali (Umberto e Duomo) si affaccia il palazzo dei Baroni Bufali -

 

 

E' il palazzo più storico di Belpasso, fu abitato dalla famiglia nobiliare Bufali, incaricata dal principe Moncada di Paternò della costruzione di Belpasso, dopo che il terremoto del 1693 distrusse Fenicia Moncada, si possono ammirare gli intagli e i mascheroni in pietra lavica della balconata centrale e l'imponente arcata in pietra lavica del portone d'ingresso centrale. Il palazzo fu realizzato agli inizi del XVIII secolo.

La via Roma termina sul Giardino Martoglio, ove si ergono la chiesa appartenente al convento e il Municipio.

La chiesa, un tempo facente parte del convento dei francescani e oggi dedicata a Sant'Antonio di Padova, all'interno si possono ammirare: l'altare ligneo, gli affreschi di Alessandro Vasta, i simulacri dell'Immacolata e S.Antonio di Padova e le tele di Comes e Zacco.

 

Particolare di capitello porta d'ingresso della chiesa

 

   

  INDIETRO