ERBARIO

Acero montano Acero campestre Acero riccio Ciliegio selvatico
Carpino bianco Orniello Ontano nero Faggio
Pioppo bianco Pino domestico  

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Ciliegio selvatico

Prunus avium

Fitocenosi
Originario dell'Asia minore e importato in Europa fin da epoche antichissime, il ciliegio selvatico può essere ormai considerato una specie spontanea. In Italia si trova prevalentemente in nuclei sporadici in pianura, nelle regioni collinari e nel piano montano, fino a 1200 - 1500 metri di altitudine. Il ciliegio selvatico è presente nella fascia montana, dove prende parte alla compagine dei boschi a faggio, scende anche nell'alta collina in stazioni ombrose ed umide.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero alto 20-22 m. con tronco diritto e slanciato e rami che formano una chioma piramidale e rada. Corteccia rosso-bruna a maturità si distacca in strisce orizzontali. Apparato radicale profondo e ampio. A lenta crescita.

Gemme: Bruno-rosso vivo e appuntite.

Foglie: Albero a foglie decidue. Le foglie sono piuttosto grandi, ovoidali, un po’ rugose superiormente, pelose inferiormente e con margine doppiamente dentato. Alterne lungamente picciolate, cuneate alla base misurano 6-15 cm. di lunghezza, 4-7 cm. di larghezza. Di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore.

Fiori: Ermafroditi con lungo peduncolo e riuniti in gruppi da 2 a 6 mazzetti ombrelliformi. I 5 petali sono bianchi rotondato-smargiati. La fioritura avviene in aprile-maggio. I fiori compaiono sulla pianta prima delle foglie.

Frutti: I frutti sono drupe piuttosto piccole, porporino-nerastre amarognole. Nelle varietà coltivate (tutte discendono dal ciliegio selvatico) i frutti sono più grossi succosi e dolci e di rosso molto variabile. Il frutto ha generalmente forma globosa con epicarpo aderente alla polpa ed endocarpo (nocciolo) globoso e liscio.

 

Utilizzo
I caratteri più apprezzati sono il colore e la qualità dei fiori, il colore delle foglie nelle diverse stagioni, il disegno della corteccia e l'intreccio dei rami. Il legno è ottimo, omogeneo, duro e pesante, facile da levigare; ha però l'inconveniente di alterarsi all'umidità per cui non si adopera per opere esposte alle intemperie. Se ne ricavano mobili di lusso, strumenti a fiato, pipe ecc., ed è anche un buon combustibile. I frutti sono usati per preparare liquore. Il ciliegio è un ottimo porta-innesto per le numerose forme coltivate.


Ecologia
Pianta frugale, richiede solo una certa permeabilità del terreno e può sopportare anche temperature di -10°. A causa della sua spiccata esigenza di luce, rifugge dai boschi molto densi e generalmente si insedia lungo le pendici solatie, nelle radure ampie e soleggiate oppure ai margini dei boschi stessi. Il ciliegio si adatta bene in tutti i terreni specialmente se sono freschi, calcarei, profondi e non molto argillosi.

 

Faggio

Fagus silvatica






Fitocenosi
E' una delle piante più caratteristiche del piano montano, occupando una zona immediatamente superiore a quella delle querce e del castagno, fino a 1800-2000 metri di altitudine. Si associa ad abeti bianchi, carpini neri, aceri, frassini. Il faggio forma boschi montani quasi puri.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Pianta di grande sviluppo (30-40 metri), con il tronco diritto ed elegante. Portamento eretto e chioma globoso-ovoidale, con fogliame fitto e abbondante. Corteccia liscia e cinerina. Pianta ad accrescimento lento. Apparato radicale molto sviluppato e mediamente profondo.

Gemme: Fusiformi, appiattite (1,5-3 cm) ricoperte di perule di colore bruno-rossicce.

Foglie: Albero a foglie decidue. Le foglie sono alterne, ovali o ellittiche, acute, intere, picciolate. Lucide superiormente, opache più chiare inferiormente. Di colore verde, nell'autunno divengono giallo-brunastre e persistono sulla pianta per tutto l'inverno.

Fiori: Specie monoica. L'infiorescenza maschile è un capolino pendulo lungamente peduncolato. L'infiorescenza femminile eretta, è composta da 2 fiori racchiusi in un involucro a 4 lobi coperto da aculei.

Frutti: E' un achenio a pericarpo coriaceo detto "faggiola". Spinoso, a maturazione si apre in 4 spicchi. Noci a tre facce piane e di colore brunastro che in numero di 1-2 si trovano racchiuse all'interno di una cupola lignificata che si apre in 4 valve.

Utilizzo
Evitare l'impiego in zone molto dissimili dalle originarie. Impiego consigliato in grandi parchi o giardini. Dai semi si ricava un olio commestibile adatto anche alla illuminazione e alla fabbricazione del sapone. Le fagggiole sono ottime per l'alimentazione dei suini. Dai semi si ricava un olio commestibile adatto anche alla illuminazione e alla fabbricazione del sapone. Le faggiole sono ottime per l'alimentazione dei suini.


Ecologia
Specie tipicamente oceanica (clima ad escursione annua poco accentuata e ad alta umidità atmosferica). Non sopporta in misura eccessiva né il calore, né il freddo, né l'ombra, né la luce, né l’umidità e né la siccità. Rifugge le depressioni profonde e scure, e le sommità asciutte. Teme i ritorni di gelo primaverile. Terreni freschi, profondi, ben drenati, ricchi di potassio, non eccessivamente umidi né compatti.

 

Ontano nero

Alnus glutinosa

 

 

Fitocenosi
Pianta particolare dei boschi freschi collinari o montani. In Italia è presente nelle regioni continentali e nelle isole, dal livello del Mare, fino a 1200-1800 metri. Si trova lungo i corsi d'acqua con salici e pioppi, nelle zone di palude, nei terreni inondati e argillosi. In boschi puri è diffuso in Piemonte e da Pisa a La Spezia.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero alto fino a 20 metri, talvolta arbusto. Quando si presenta in forma arborea, ha un tronco slanciato, ricoperto da una corteccia bruno-verdognola che nell'albero adulto è screpolata. Chioma larga, conica o piramidale. Rami prima ascendenti diventano poi orizzontali. Apparato radicale superficiale ampio. Specie a rapido accrescimento.

Gemme: dal verde al violaceo, lunghe 7 mm, su corti peduncoli.

Foglie: Albero a foglie decidue. Foglie ovali, quasi arrotondate, prive di un apice appuntito e con margine irregolarmente seghettato, cosparse di una sostanza vischiosa che le rende appiccicose. Colore verde scuro su entrambe le pagine.

Fiori: Le infiorescenze maschili, cilindriche e lunghe 6-12 cm, sono formate da tante squamette disposte come le tegole di un tetto, alla cui ascella sono posti i fiori, costituiti da un ciuffetto di stami e da una piccola brattea. Le infiorescenze femminili sono più piccole, riunite in gruppi di 3-5.

Frutti: sono acheni alati, provvisti di una stretta espansione alare che ne favorisce la dispersione da parte del vento.

Utilizzo
Pianta adattabile a molti impieghi pur rispettandone le caratteristiche fitoclimatiche e vegetative. E' impiegata soprattutto come pianta da rimboschimento oppure a scopo ornamentale per la colorazione giallo-aranciata che assume il suo fogliame in autunno. Il suo legno di facile fenditura e lavorazione, si altera facilmente all'aria, mutando colore. Vie ne usato per la produzione di carbone vegetale, carta, lavori artigianali, cassette di legno per la frutta.


Ecologia
Lo si trova in ambienti strettamente ripariali, e quindi legato a suoli con elevata presenza di acqua, oppure su vecchi franamenti o su accumuli di detriti terrosi e sassosi permeabili e percorsi da falde acquifere. Specie mediamente termofila ed eliofila. Specie degli ambienti con inverni freddi e climi freschi. Specie molto ubiquitaria nei confronti del terreno. Preferisce quelli sciolti, ma è resistente ai terreni argillosi, purché con un alto grado di freschezza

 

Orniello

Fraxinus ornus

 

Fitocenosi
Comunissimo nella fascia prealpina dal Carso triestino ai laghi lombardi, penetra lungo le valli principali fino nel cuore delle Alpi, ma in genere non supera i 600 metri. E' comune sui colli Euganei e Berici, mentre manca quasi totalmente nella padania. Di nuovo abbondantissimo nell'Appennino settentrionale e centrale, soprattutto sul versante adriatico, diviene progressivamente più raro sulle montagne o nelle valli fresche del meridione. Associato a cerro, roverella, carpino nero, castagno. Meno in boschi puri.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero alto fino a 10 metri, con tronco un po' tortuoso, rami ascendenti, chioma ampia ed arrotondata. Corteccia nerastra, opaca, abbastanza liscia anche negli esemplari adulti. Apparato radicale fittonante e profondo. Specie a crescita lenta.

Gemme: A cupola coperte da una densa lanugine.

Foglie: Albero a foglie decidue. Le foglie sono opposte, imparipennate, con 7 (5-9) foglioline lanceolate od ellittiche, ad apice acuto e margine dentato, brevemente picciolate; lunghe fino a 30 cm. Colore verde sulla pagina superiore, verde pallido su quella inferiore.

Fiori: La fioritura contemporanea alla comparsa delle foglie avviene in aprile-maggio. I fiori, riuniti in vistose pannocchie apicali, hanno calice campanulato e corolla con 4 petali bianchi, lineari, parzialmente concresciuti a due a due.

Frutti: Sono samare compresse, bislunghe-lanceolate, ampiamente alate, riunite in densi grappoli penduli.

Utilizzo
L'Orniello è un albero apprezzato specialmente per il periodo della fioritura. Altri frassini e affini sono riuniti con questo sotto la denominazione di gruppo degli "Ornus", meglio noti come Frassino minore o da fiore. Consigliabile per alberature stradali e in gruppi misti per parchi e giardini. E' utilizzato per l'estrazione della manna, un lattice gommoso e dolciastro usato nell'industria farmaceutica per le sue proprietà rinfrescanti ed emollienti. Il legno ha più o meno le stesse qualità e gli stessi usi di quello del Frassino.


Ecologia
Predilige clima temperato-caldo e asciutto. Mostra una certa resistenza ai climi salmastri degli areali marini. Esige una buona illuminazione in età adulta, tollera invece l'ombra allo stadio giovanile. Sopporta i rigori invernali. Si adatta abbastanza bene su molti substrati, anche argillosi, calcarei ed aridi. Predilige terreni profondi e di medio impasto.

 

Pino domestico

Pinus pinea

 

Fitocenosi
Conifera tipicamente Mediterranea. In Italia è presente lungo le coste tirreniche, ioniche ed adriatiche. Pianta tipica del Lauretum, può spingersi fino a 800 m (Castanetum caldo). Il Pino domestico si trova consociato al Pino marittimo (dal quale viene sostituito nelle zone più esposte alla salsedine) ed anche al Leccio (nelle aree litoranee), alla farnia, al carpino bianco, al pioppo bianco e ad altre latifoglie tipiche dei boschi planiziari.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Alto 20-30 m con tronco diritto che si ramifica solo nel terzo superiore. Eretto, globoso, compresso nel periodo giovanile, con l'età adulta la chioma si espande ad ombrello divenendo più leggera e mettendo a nudo la fitta ramificazione sottostante. I rami sono ascendenti come i bracci di un candelabro. La corteccia è rosso- bruna e scagliosa nelle piante giovani, screpolata e divisa in grande placche romboidali grigiastre a maturità. Apparato radicale molto profondo e penetrante. Specie a rapido accrescimento

Gemme: Cilindriche, lunghe circa 1 cm, non resinose, brune con squame frangiate riflesse di bianco.

Foglie: Foglie aghiformi, persistenti, iguainate e riunite in fascetti di 2-3 unità (bini-trini) con solcatura longitudinale ed apice appuntito, incurvati, ondulati. Lunghe da 8 a 15 cm. Colore verde scuro brillante più tenero nei giovani germogli.

Fiori: I fiori maschili estremamente semplici e privi di valore ornamentale, sono raccolti in piccole infiorescenze gialle o tendenti al bruno. I fiori femminili ugualmente ridotti formano invece infiorescenze verdastre con sfumature rosa.

Frutti: Le pigne sono solitarie, sorrette da un cortissimo peduncolo, globose ad apice arrotondato, lunghe 12-15 cm. Sono formate da squame legnose, dorso di copertura a scudo prominente con placca centrale più chiara. Bruno-rossastre a maturazione. I semi sono legnosi con mandorla commestibile(maturazione ogni 3 anni; inizio. produzione dopo 20 anni).

Utilizzo
Caratteristica la chioma ad ombrello. Usato nei rimboschimenti nella zona Mediterranea adatto per alberature stradali nelle sue aree di optimum vegetativo. Collocazione consigliabile: isolato, per gruppi ben distanziati, per vialature, barriere frangivento. gruppi misti. Il legno non è molto pregiato, è comunque adatto agli usi più vari. Dal tronco si estraggono resine. I pinoli sono usati in pasticceria e per preparare piatti tipici. Impiegato per la pasta di cellulosa.


Ecologia
Ama clima temperato-caldo, anche secco, soleggiato intenso e totale. Ha discreta resistenza al freddo purché non prolungato. Raramente lo troviamo fuori dalle sue aree di optimum vegetativo. E' dotato di un robusto apparato radicale che gli consente di offrire buona resistenza ai venti. Ha sufficiente resistenza ai climi dei litorali marini: migliore se in posizioni arretrate rispetto ad altre essenze cosiddette pioniere. Preferisce terreni tendenzialmente sciolti, sabbiosi, sufficientemente freschi, anche se poveri di sostanze nutritive. Sono da evitare i terreni calcarei o comunque compatti

 

Pioppo bianco

Populus alba

 

Fitocenosi
Difficilmente forma boschi estesi: in genere lo si trova in piccoli e sporadici gruppi, talvolta puri, ma spesso in associazione con pioppi neri, frassini, ontani e salici. In Italia è presente in tutta la penisola, sia a livello del mare, sia ad altitudini superiori, spingendosi sulla catena alpina sino ai 1500 metri di altitudine.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero a portamento eretto alto fino a 30 metri, con fusto talvolta sinuoso, chioma composta con rami terminali penduli. Corteccia biancastra e liscia, interrotta da numerose screpolature (lenticelle). Apparato radicale superficiale ampio. Crescita rapida.

Gemme: Coperte da una densa lanugine bianca.

Foglie: Albero deciduo, con foglie di 2 tipi, una che cresce sui corti rami fioriferi e una che cresce sui rami destinati all'allungamento: le prime sono provviste di un picciolo breve e hanno forma ovoidale con margine sinuoso e dentato, pagina superiore verde, pagina inferiore grigia; le seconde più grandi con 5 lobi, sono bianche e pelose inferiormente.

Fiori: Specie dioica compaiono in febbraio-marzo prima delle foglie. I fiori maschili sono formati da squamette sfrangiate; di colore giallo in infiorescenze pendule. dall'aspetto piumoso. I fiori femminili formano amenti meno fitti più lunghi e più nettamente penduli, formati anch'essi da squamette sfrangiate.

Frutti: Sono capsule contenenti numerosi, piccoli semi muniti di lunghi peli sericei.

Utilizzo
E' una delle specie più apprezzate per il portamento espanso, spiccatamente ornamentale dato dal colore argenteo delle foglie. Collocazione consigliabile: per cortine vegetali, per aree da ombreggiare per rivestire e consolidare argini di fiumi; per sistemazioni varie lungo i litorali marini. Ottima essenza da rimboschimento Il suo legno è chiaro, tenero, omogeneo e leggero, ma di valore mediocre. Il pioppo bianco è al secondo posto dopo le conifere quale fornitore di cellulosa da carta.


Ecologia
Desidera clima temperato o temperato caldo ed esposizione soleggiata. Offre buona resistenza al salmastro. Specie sporadica, si trova, isolata o a gruppi lungo i corsi d'acqua. Terreni medio sciolti, profondi e freschi con buona dotazione di fertilità non tollera i terreni compatti e con umidità stagnante.

 

Carpino bianco

Carpinus betulus

 

Fitocenosi
In Italia è molto frequente al nord ed è un tipico abitatore delle zone di media montagna: cresce infatti rigoglioso a un'altitudine corrispondente a quella dei boschi di castagno e di faggio; può insidiarsi però anche nelle zone collinari o addirittura in quelle pianeggianti. Difficilmente forma boschi puri e frequentemente si associa al nocciolo, al frassino, al cerro e al faggio.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero alto in media 10-12 metri, ma che raggiunge anche i 20-25 quando le condizioni ambientali sono favorevoli. Portamento eretto con chioma globoidale, regolare ampia. Rami primari ad andamento ascendente, mentre in quelli secondari è pendulo. La corteccia è liscia di colore grigio cinerino. Apparato radicale generalmente superficiale. Accrescimento medio-lento.

Gemme: Ovato allungate, con perule marroni pubescenti e appressate al ramo.

Foglie: Albero a foglie decidue. Le foglie di forma ovoidale-allungata hanno margine seghettato. Sono lunghe 5-11 cm e presentano un corto picciolo. Di colore verde cupo superiormente, più chiare inferiormente, anche per la presenza di una fine peluria addensata soprattutto in corrispondenza delle nervature.

Fiori: Le infiorescenze maschili (amenti), sono pendule e lunghe non più di 4 cm e sono formate da squame rossastre. Le infiorescenze femminili (amenti) sono più corte e formate da brattee che si inseriscono sull'asse della infiorescenza in gruppi di tre.

Frutti: Due delle brattee che compongono il fiore femminile permangono a proteggere il frutto, il quale si presenta circondato da una lamina fogliacea divisa in tre lobi. Tale lamina favorisce la disseminazione ad opera del vento. Infruttescenze ad achenio pendule con nocula alla base.

Utilizzo
Specie da siepe per eccellenza, foglie e rametti danno un buon foraggio. Consigliabile per cortine frangivento e siepi potate. Pianta ampiamente impiegata nelle alberature urbane. E' utilizzata soprattutto come pianta ornamentale. Il legno è chiaro, con raggi midollari ben visibili, omogeneo, duro e pesante; generalmente viene usato per ricavarne carbone o per farne piccoli attrezzi. Usi erboristici: astringente.


Ecologia
Dotato di ampia adattabilità, vegeta bene sia in climi freddi, sia in climi temperato-caldi. Specie sciafila si adatta in posizioni anche di mezza ombra. Resiste bene ai freddi intensi; ma teme la siccità prolungata. Pianta tipica di climi mesofili e freschi. Predilige terreni sciolti, freschi e profondi a pH da neutro a mediamente acido. Si adatta abbastanza bene anche ai terreni di natura calcarea. Ha capacità migliorative del terreno. Specie a larga amplitudine.

 
Acero montano
Acer pseudoplatanus L

il nome sottolinea che le foglie palmate e la corteccia che si stacca a placche sono simili a quelle del platano

isolato o a piccoli gruppi in boschi di altre speciesi trova in tutta l'Europa media, dai Pirenei (dove pare sia stato introdotto) al Caucaso. In Italia si riscontra nelle Alpi e negli Appennini fino alla Calabria e in Sicilia fino ad altitudini di circa 1900 m.. Nelle zone più basse (Castanetum) preferisce le stazioni fresche e ombrose, in quelle più alte (Fagetum ) quelle più calde e soleggiate; su suoli fertili, non acidi, e freschi

Grande albero che può raggiungere i 30-40 m. di altezza, fusto diritto, cilindrico, e chioma ampia, formata di rami grossi e poco numerosi ma 'che fanno una spessa copertura. Caratteristica corteccia grigiastra con sfumature rossastre, liscia allo stadio giovanile, mentre negli esemplari adulti si scaglia in grandi placche irregolari simili a quelle del platano; rametti eretto-patenti, cilindrici, glabri. Foglie semplici, opposte, caduche, lunghe 10-15 (20) cm. e altrettanto larghe, a cinque lobi poco cuti, più o meno grossolanamente dentati; con seni acuti, di color verde-scuro di sopra, glauche di sotto con minuti peli soltanto all'ascella delle nervature; picciolo lungo 5-15 cm. un po' slargato alla base. Frutto disamara, con ali disposti a V, con carpelli convessi, a parete sottile, internamente rivestita di lunghi peli argentei, lunghezza di una samara 30-35 mm.

Legno molto pregiato per la produzione di mobili fini, per liste per pavimenti, rivestimenti di alto pregio, ecc. Le foglie costituiscono un ottimo foraggio.

 

Acero campestre

Acer campestris

 

Fitocenosi
E' comune seppure sporadico in tutto il territorio italiano, sia nelle regioni insulari sia in quelle peninsulari. Lo si trova infatti, nella macchia mediterranea assieme all'orniello e associato alle querce e al castagno, è elemento pressoché costante del bosco misto, dal piano basale fino a 800 m. di altitudine (in Sicilia si spinge fino a 1.600 m.).


Caratteristiche ornamentali

Portamento: L'Acero Campestre è un albero che non supera i 12-15 (raramente 20) m. di altezza, frequentemente si presenta sotto forma di cespuglio. Ha tronco corto molto ramificato e chioma larga, densa e rotondeggiante. La corteccia, di colore grigio rosa, spessa e compatta presenta numerose screpolature che, intersecandosi individuano tante placche rettangolari, ordinatamente disposte. Sui rami invece è liscia e rossastra. Apparato radicale superficiale, fittamente ramificato con prevalenza di radici di piccolo diametro. Lento accrescimento.

Foglie: Albero a foglie decidue. Foglie di consistenza cuoiosa rivestita da una fitta peluria lungo le nervature; presentano lamina palmata con base a bordi arrotondati e margine suddiviso in 3-5 lobi separati da incisioni profonde. Lamina lunga 6-10 cm.. Di colore verde, in autunno assume una colorazione variabile da giallo a rosso.

Fiori: I fiori ermafroditi di colore verde-giallognolo sono raccolti in corimbi eretti. La fioritura avviene in aprile-maggio, contemporanea mente alla comparsa delle foglie.

Frutti: I frutti sono disamari con espansioni alari membranacee e trasparenti, lunghe 2-4 cm., spesso rossicce e quasi orizzontali.

Utilizzo
Consigliabile per inverdire terreni incolti e ingrati, ad alto tenore di calcare. La pratica che lo vedeva come eccellente sostegno vivo per la vite va rapidamente scomparendo, dopo l'avvento della "tutorazione morta" fatta con paletti di legno o di cemento armato. Il legno è semi-tenero, tenace, di lunga durata, ma di difficile fenditura, per questo è poco adatto per fabbricare mobili. Viene comunemente usato in liuteria per la fabbricazione di strumenti musicali. Le foglie sono un buon foraggio per pecore e capre.


Ecologia
Predilige clima temperato-secco, posizioni di piena luce o di media ombra e le aree calde, ma non rifugge da stazioni più fresche, non umide. Vegeta bene anche su terreni molto asciutti, ciottolosi, poveri, specialmente se di natura calcarea. Rifugge i terreni poveri, ghiaiosi e sabbiosi. Elevata rusticità

 

Acero riccio

Acer platanoides

 

 

 

Fitocenosi
E’ diffuso nei settori settentrionali e centrali della penisola. Predilige le stazioni fresche e boschi montani termofili, solitario oppure in piccoli gruppi. Si trova frequentemente associato alla Farnia e al Faggio.


Caratteristiche ornamentali

Portamento: Albero alto fino a 25 m. con tronco diritto e chioma densa, leggermente ombrelliforme. Corteccia grigia, finemente fessurata, ma che non si sfalda a placche. Apparato radicale abbastanza profondo.

Gemme: ovoidi a perule rosso-brune, verdi alla base; laterali, appressate al ramo con cicatrici fogliari che si toccano.

Foglie: caduche di colore verde chiaro su entrambe le pagine, hanno il margine suddiviso in 5 lobi, separati tra di loro da incisioni poco profonde e aperte. In autunno il fogliame assume una vivace colorazione rossa.

Fiori: compaiono prima delle foglie, sono ermafroditi giallastri e raccolti in corimbi eretti.

Frutti: disamare con ali membranacee lunghe circa 3 cm. e molto divaricate, ad angolo ottuso o piatto inizialmente pelose, a maturità sono perfettamente lisce e verdognole.

Utilizzo
Utilizzabile sia in ambiente urbano, sia in situazioni di rivegetazione in aree collinari; di modesta importanza selvicolturale; per lo più si usa per alberature stradali e si coltiva come pianta ornamentale. Il legno, compatto e di colore bianco-rossastro, è meno pregiato di quello dell'Acero montano ma ugualmente apprezzato per l'omogeneità e la facilità di lavorazione.


Ecologia
Pianta rustica resistente ai climi freddi, in ambienti con estati non troppo secche. E' la specie più esigente in fatto di terreno fra tutti gli aceri. Vuole suoli profondi e freschi

 

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