Acero
montano |
Acero
campestre |
Acero
riccio |
Ciliegio
selvatico |
Carpino
bianco |
Orniello |
Ontano
nero |
Faggio |
Pioppo
bianco |
Pino
domestico |
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Back
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Ciliegio selvatico
Prunus avium |
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Fitocenosi
Originario dell'Asia minore e importato in Europa fin da
epoche antichissime, il ciliegio selvatico può essere ormai
considerato una specie spontanea. In Italia si trova
prevalentemente in nuclei sporadici in pianura, nelle
regioni collinari e nel piano montano, fino a 1200 - 1500
metri di altitudine. Il ciliegio selvatico è presente nella
fascia montana, dove prende parte alla compagine dei boschi
a faggio, scende anche nell'alta collina in stazioni ombrose
ed umide.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero
alto 20-22 m. con tronco diritto e slanciato e rami che
formano una chioma piramidale e rada. Corteccia
rosso-bruna a maturità si distacca in strisce
orizzontali. Apparato radicale profondo e ampio. A lenta
crescita.
Gemme: Bruno-rosso
vivo e appuntite.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Le foglie sono piuttosto grandi, ovoidali,
un po’ rugose superiormente, pelose inferiormente e con
margine doppiamente dentato. Alterne lungamente picciolate,
cuneate alla base misurano 6-15 cm. di lunghezza, 4-7 cm.
di larghezza. Di colore verde scuro sulla pagina
superiore, più chiare su quella inferiore.
Fiori: Ermafroditi
con lungo peduncolo e riuniti in gruppi da 2 a 6 mazzetti
ombrelliformi. I 5 petali sono bianchi rotondato-smargiati.
La fioritura avviene in aprile-maggio. I fiori compaiono
sulla pianta prima delle foglie.
Frutti: I frutti
sono drupe piuttosto piccole, porporino-nerastre
amarognole. Nelle varietà coltivate (tutte discendono dal
ciliegio selvatico) i frutti sono più grossi succosi e
dolci e di rosso molto variabile. Il frutto ha
generalmente forma globosa con epicarpo aderente alla
polpa ed endocarpo (nocciolo) globoso e liscio.
Utilizzo
I caratteri
più apprezzati sono il colore e la qualità dei fiori, il
colore delle foglie nelle diverse stagioni, il disegno della
corteccia e l'intreccio dei rami. Il legno è ottimo,
omogeneo, duro e pesante, facile da levigare; ha però
l'inconveniente di alterarsi all'umidità per cui non si
adopera per opere esposte alle intemperie. Se ne ricavano
mobili di lusso, strumenti a fiato, pipe ecc., ed è anche
un buon combustibile. I frutti sono usati per preparare
liquore. Il ciliegio è un ottimo porta-innesto per le
numerose forme coltivate.
Ecologia
Pianta frugale, richiede solo una certa permeabilità
del terreno e può sopportare anche temperature di -10°. A
causa della sua spiccata esigenza di luce, rifugge dai
boschi molto densi e generalmente si insedia lungo le
pendici solatie, nelle radure ampie e soleggiate oppure ai
margini dei boschi stessi. Il ciliegio si adatta bene in
tutti i terreni specialmente se sono freschi, calcarei,
profondi e non molto argillosi.
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Faggio
Fagus silvatica
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Fitocenosi
E' una
delle piante più caratteristiche del piano montano,
occupando una zona immediatamente superiore a quella delle
querce e del castagno, fino a 1800-2000 metri di altitudine.
Si associa ad abeti bianchi, carpini neri, aceri, frassini.
Il faggio forma boschi montani quasi puri.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Pianta
di grande sviluppo (30-40 metri), con il tronco diritto ed
elegante. Portamento eretto e chioma globoso-ovoidale, con
fogliame fitto e abbondante. Corteccia liscia e cinerina.
Pianta ad accrescimento lento. Apparato radicale molto
sviluppato e mediamente profondo.
Gemme: Fusiformi,
appiattite (1,5-3 cm) ricoperte di perule di colore
bruno-rossicce.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Le foglie sono alterne, ovali o
ellittiche, acute, intere, picciolate. Lucide
superiormente, opache più chiare inferiormente. Di colore
verde, nell'autunno divengono giallo-brunastre e
persistono sulla pianta per tutto l'inverno.
Fiori: Specie
monoica. L'infiorescenza maschile è un capolino pendulo
lungamente peduncolato. L'infiorescenza femminile eretta,
è composta da 2 fiori racchiusi in un involucro a 4 lobi
coperto da aculei.
Frutti: E' un
achenio a pericarpo coriaceo detto "faggiola".
Spinoso, a maturazione si apre in 4 spicchi. Noci a tre
facce piane e di colore brunastro che in numero di 1-2 si
trovano racchiuse all'interno di una cupola lignificata
che si apre in 4 valve.
Utilizzo
Evitare
l'impiego in zone molto dissimili dalle originarie. Impiego
consigliato in grandi parchi o giardini. Dai semi si ricava
un olio commestibile adatto anche alla illuminazione e alla
fabbricazione del sapone. Le fagggiole sono ottime per
l'alimentazione dei suini. Dai semi si ricava un olio
commestibile adatto anche alla illuminazione e alla
fabbricazione del sapone. Le faggiole sono ottime per
l'alimentazione dei suini.
Ecologia
Specie tipicamente oceanica (clima ad escursione annua
poco accentuata e ad alta umidità atmosferica). Non
sopporta in misura eccessiva né il calore, né il freddo, né
l'ombra, né la luce, né l’umidità e né la siccità.
Rifugge le depressioni profonde e scure, e le sommità
asciutte. Teme i ritorni di gelo primaverile. Terreni
freschi, profondi, ben drenati, ricchi di potassio, non
eccessivamente umidi né compatti.
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Ontano nero
Alnus glutinosa
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Fitocenosi
Pianta particolare dei boschi freschi collinari o
montani. In Italia è presente nelle regioni continentali e
nelle isole, dal livello del Mare, fino a 1200-1800 metri.
Si trova lungo i corsi d'acqua con salici e pioppi, nelle
zone di palude, nei terreni inondati e argillosi. In boschi
puri è diffuso in Piemonte e da Pisa a La Spezia.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero
alto fino a 20 metri, talvolta arbusto. Quando si presenta
in forma arborea, ha un tronco slanciato, ricoperto da una
corteccia bruno-verdognola che nell'albero adulto è
screpolata. Chioma larga, conica o piramidale. Rami prima
ascendenti diventano poi orizzontali. Apparato radicale
superficiale ampio. Specie a rapido accrescimento.
Gemme: dal verde al
violaceo, lunghe 7 mm, su corti peduncoli.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Foglie ovali, quasi arrotondate, prive di
un apice appuntito e con margine irregolarmente
seghettato, cosparse di una sostanza vischiosa che le
rende appiccicose. Colore verde scuro su entrambe le
pagine.
Fiori: Le
infiorescenze maschili, cilindriche e lunghe 6-12 cm, sono
formate da tante squamette disposte come le tegole di un
tetto, alla cui ascella sono posti i fiori, costituiti da
un ciuffetto di stami e da una piccola brattea. Le
infiorescenze femminili sono più piccole, riunite in
gruppi di 3-5.
Frutti: sono acheni
alati, provvisti di una stretta espansione alare che ne
favorisce la dispersione da parte del vento.
Utilizzo
Pianta adattabile a molti impieghi pur rispettandone le
caratteristiche fitoclimatiche e vegetative. E' impiegata
soprattutto come pianta da rimboschimento oppure a scopo
ornamentale per la colorazione giallo-aranciata che assume
il suo fogliame in autunno. Il suo legno di facile fenditura
e lavorazione, si altera facilmente all'aria, mutando
colore. Vie ne usato per la produzione di carbone vegetale,
carta, lavori artigianali, cassette di legno per la frutta.
Ecologia
Lo si trova in ambienti strettamente ripariali, e quindi
legato a suoli con elevata presenza di acqua, oppure su
vecchi franamenti o su accumuli di detriti terrosi e sassosi
permeabili e percorsi da falde acquifere. Specie mediamente
termofila ed eliofila. Specie degli ambienti con inverni
freddi e climi freschi. Specie molto ubiquitaria nei
confronti del terreno. Preferisce quelli sciolti, ma è
resistente ai terreni argillosi, purché con un alto grado
di freschezza
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Orniello
Fraxinus ornus
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Fitocenosi
Comunissimo nella fascia prealpina dal Carso triestino
ai laghi lombardi, penetra lungo le valli principali fino
nel cuore delle Alpi, ma in genere non supera i 600 metri.
E' comune sui colli Euganei e Berici, mentre manca quasi
totalmente nella padania. Di nuovo abbondantissimo
nell'Appennino settentrionale e centrale, soprattutto sul
versante adriatico, diviene progressivamente più raro sulle
montagne o nelle valli fresche del meridione. Associato a
cerro, roverella, carpino nero, castagno. Meno in boschi
puri.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero
alto fino a 10 metri, con tronco un po' tortuoso, rami
ascendenti, chioma ampia ed arrotondata. Corteccia
nerastra, opaca, abbastanza liscia anche negli esemplari
adulti. Apparato radicale fittonante e profondo. Specie a
crescita lenta.
Gemme: A cupola
coperte da una densa lanugine.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Le foglie sono opposte, imparipennate, con
7 (5-9) foglioline lanceolate od ellittiche, ad apice
acuto e margine dentato, brevemente picciolate; lunghe
fino a 30 cm. Colore verde sulla pagina superiore, verde
pallido su quella inferiore.
Fiori: La fioritura
contemporanea alla comparsa delle foglie avviene in
aprile-maggio. I fiori, riuniti in vistose pannocchie
apicali, hanno calice campanulato e corolla con 4 petali
bianchi, lineari, parzialmente concresciuti a due a due.
Frutti: Sono samare
compresse, bislunghe-lanceolate, ampiamente alate, riunite
in densi grappoli penduli.
Utilizzo
L'Orniello è un albero apprezzato specialmente per il
periodo della fioritura. Altri frassini e affini sono
riuniti con questo sotto la denominazione di gruppo degli
"Ornus", meglio noti come Frassino minore o da
fiore. Consigliabile per alberature stradali e in gruppi
misti per parchi e giardini. E' utilizzato per l'estrazione
della manna, un lattice gommoso e dolciastro usato
nell'industria farmaceutica per le sue proprietà
rinfrescanti ed emollienti. Il legno ha più o meno le
stesse qualità e gli stessi usi di quello del Frassino.
Ecologia
Predilige clima temperato-caldo e asciutto. Mostra una
certa resistenza ai climi salmastri degli areali marini.
Esige una buona illuminazione in età adulta, tollera invece
l'ombra allo stadio giovanile. Sopporta i rigori invernali.
Si adatta abbastanza bene su molti substrati, anche
argillosi, calcarei ed aridi. Predilige terreni profondi e
di medio impasto.
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Pino domestico
Pinus pinea
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Fitocenosi
Conifera tipicamente Mediterranea. In Italia è presente
lungo le coste tirreniche, ioniche ed adriatiche. Pianta
tipica del Lauretum, può spingersi fino a 800 m (Castanetum
caldo). Il Pino domestico si trova consociato al Pino
marittimo (dal quale viene sostituito nelle zone più
esposte alla salsedine) ed anche al Leccio (nelle aree
litoranee), alla farnia, al carpino bianco, al pioppo bianco
e ad altre latifoglie tipiche dei boschi planiziari.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Alto
20-30 m con tronco diritto che si ramifica solo nel terzo
superiore. Eretto, globoso, compresso nel periodo
giovanile, con l'età adulta la chioma si espande ad
ombrello divenendo più leggera e mettendo a nudo la fitta
ramificazione sottostante. I rami sono ascendenti come i
bracci di un candelabro. La corteccia è rosso- bruna e
scagliosa nelle piante giovani, screpolata e divisa in
grande placche romboidali grigiastre a maturità. Apparato
radicale molto profondo e penetrante. Specie a rapido
accrescimento
Gemme: Cilindriche,
lunghe circa 1 cm, non resinose, brune con squame
frangiate riflesse di bianco.
Foglie: Foglie
aghiformi, persistenti, iguainate e riunite in fascetti di
2-3 unità (bini-trini) con solcatura longitudinale ed
apice appuntito, incurvati, ondulati. Lunghe da 8 a 15 cm.
Colore verde scuro brillante più tenero nei giovani
germogli.
Fiori: I
fiori maschili estremamente semplici e privi di valore
ornamentale, sono raccolti in piccole infiorescenze gialle
o tendenti al bruno. I fiori femminili ugualmente ridotti
formano invece infiorescenze verdastre con sfumature rosa.
Frutti: Le
pigne sono solitarie, sorrette da un cortissimo peduncolo,
globose ad apice arrotondato, lunghe 12-15 cm. Sono
formate da squame legnose, dorso di copertura a scudo
prominente con placca centrale più chiara.
Bruno-rossastre a maturazione. I semi sono legnosi con
mandorla commestibile(maturazione ogni 3 anni; inizio.
produzione dopo 20 anni).
Utilizzo
Caratteristica la chioma ad ombrello. Usato nei
rimboschimenti nella zona Mediterranea adatto per alberature
stradali nelle sue aree di optimum vegetativo. Collocazione
consigliabile: isolato, per gruppi ben distanziati, per
vialature, barriere frangivento. gruppi misti. Il legno non
è molto pregiato, è comunque adatto agli usi più vari.
Dal tronco si estraggono resine. I pinoli sono usati in
pasticceria e per preparare piatti tipici. Impiegato per la
pasta di cellulosa.
Ecologia
Ama clima temperato-caldo, anche secco, soleggiato
intenso e totale. Ha discreta resistenza al freddo purché
non prolungato. Raramente lo troviamo fuori dalle sue aree
di optimum vegetativo. E' dotato di un robusto apparato
radicale che gli consente di offrire buona resistenza ai
venti. Ha sufficiente resistenza ai climi dei litorali
marini: migliore se in posizioni arretrate rispetto ad altre
essenze cosiddette pioniere. Preferisce terreni
tendenzialmente sciolti, sabbiosi, sufficientemente freschi,
anche se poveri di sostanze nutritive. Sono da evitare i
terreni calcarei o comunque compatti
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Pioppo bianco
Populus alba
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Fitocenosi
Difficilmente forma boschi estesi: in genere lo si trova
in piccoli e sporadici gruppi, talvolta puri, ma spesso in
associazione con pioppi neri, frassini, ontani e salici. In
Italia è presente in tutta la penisola, sia a livello del
mare, sia ad altitudini superiori, spingendosi sulla catena
alpina sino ai 1500 metri di altitudine.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero a
portamento eretto alto fino a 30 metri, con fusto talvolta
sinuoso, chioma composta con rami terminali penduli.
Corteccia biancastra e liscia, interrotta da numerose
screpolature (lenticelle). Apparato radicale superficiale
ampio. Crescita rapida.
Gemme: Coperte da
una densa lanugine bianca.
Foglie: Albero
deciduo, con foglie di 2 tipi, una che cresce sui corti
rami fioriferi e una che cresce sui rami destinati
all'allungamento: le prime sono provviste di un picciolo
breve e hanno forma ovoidale con margine sinuoso e
dentato, pagina superiore verde, pagina inferiore grigia;
le seconde più grandi con 5 lobi, sono bianche e pelose
inferiormente.
Fiori: Specie dioica
compaiono in febbraio-marzo prima delle foglie. I fiori
maschili sono formati da squamette sfrangiate; di colore
giallo in infiorescenze pendule. dall'aspetto piumoso. I
fiori femminili formano amenti meno fitti più lunghi e più
nettamente penduli, formati anch'essi da squamette
sfrangiate.
Frutti: Sono capsule
contenenti numerosi, piccoli semi muniti di lunghi peli
sericei.
Utilizzo
E' una delle specie più apprezzate per il portamento
espanso, spiccatamente ornamentale dato dal colore argenteo
delle foglie. Collocazione consigliabile: per cortine
vegetali, per aree da ombreggiare per rivestire e
consolidare argini di fiumi; per sistemazioni varie lungo i
litorali marini. Ottima essenza da rimboschimento Il suo
legno è chiaro, tenero, omogeneo e leggero, ma di valore
mediocre. Il pioppo bianco è al secondo posto dopo le
conifere quale fornitore di cellulosa da carta.
Ecologia
Desidera clima temperato o temperato caldo ed
esposizione soleggiata. Offre buona resistenza al salmastro.
Specie sporadica, si trova, isolata o a gruppi lungo i corsi
d'acqua. Terreni medio sciolti, profondi e freschi con buona
dotazione di fertilità non tollera i terreni compatti e con
umidità stagnante.
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Carpino bianco
Carpinus betulus
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Fitocenosi
In Italia è molto frequente al nord ed è un tipico
abitatore delle zone di media montagna: cresce infatti
rigoglioso a un'altitudine corrispondente a quella dei
boschi di castagno e di faggio; può insidiarsi però anche
nelle zone collinari o addirittura in quelle pianeggianti.
Difficilmente forma boschi puri e frequentemente si associa
al nocciolo, al frassino, al cerro e al faggio.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero
alto in media 10-12 metri, ma che raggiunge anche i 20-25
quando le condizioni ambientali sono favorevoli.
Portamento eretto con chioma globoidale, regolare ampia.
Rami primari ad andamento ascendente, mentre in quelli
secondari è pendulo. La corteccia è liscia di colore
grigio cinerino. Apparato radicale generalmente
superficiale. Accrescimento medio-lento.
Gemme: Ovato
allungate, con perule marroni pubescenti e appressate al
ramo.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Le foglie di forma ovoidale-allungata
hanno margine seghettato. Sono lunghe 5-11 cm e presentano
un corto picciolo. Di colore verde cupo superiormente, più
chiare inferiormente, anche per la presenza di una fine
peluria addensata soprattutto in corrispondenza delle
nervature.
Fiori: Le
infiorescenze maschili (amenti), sono pendule e lunghe non
più di 4 cm e sono formate da squame rossastre. Le
infiorescenze femminili (amenti) sono più corte e formate
da brattee che si inseriscono sull'asse della
infiorescenza in gruppi di tre.
Frutti: Due delle
brattee che compongono il fiore femminile permangono a
proteggere il frutto, il quale si presenta circondato da
una lamina fogliacea divisa in tre lobi. Tale lamina
favorisce la disseminazione ad opera del vento.
Infruttescenze ad achenio pendule con nocula alla base.
Utilizzo
Specie da siepe per eccellenza, foglie e rametti danno
un buon foraggio. Consigliabile per cortine frangivento e
siepi potate. Pianta ampiamente impiegata nelle alberature
urbane. E' utilizzata soprattutto come pianta ornamentale.
Il legno è chiaro, con raggi midollari ben visibili,
omogeneo, duro e pesante; generalmente viene usato per
ricavarne carbone o per farne piccoli attrezzi. Usi
erboristici: astringente.
Ecologia
Dotato di ampia adattabilità, vegeta bene sia in climi
freddi, sia in climi temperato-caldi. Specie sciafila si
adatta in posizioni anche di mezza ombra. Resiste bene ai
freddi intensi; ma teme la siccità prolungata. Pianta
tipica di climi mesofili e freschi. Predilige terreni
sciolti, freschi e profondi a pH da neutro a mediamente
acido. Si adatta abbastanza bene anche ai terreni di natura
calcarea. Ha capacità migliorative del terreno. Specie a
larga amplitudine.
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Acero
montano
Acer pseudoplatanus L
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il nome sottolinea
che le foglie palmate e la corteccia che si stacca a placche sono
simili a quelle del platano
isolato o a piccoli gruppi in boschi
di altre speciesi trova in tutta l'Europa media, dai Pirenei (dove
pare sia stato introdotto) al Caucaso. In Italia si riscontra nelle
Alpi e negli Appennini fino alla Calabria e in Sicilia fino ad
altitudini di circa 1900 m.. Nelle zone più basse (Castanetum)
preferisce le stazioni fresche e ombrose, in quelle più alte (Fagetum
) quelle più calde e soleggiate; su suoli fertili, non acidi, e
freschi
Grande albero che può
raggiungere i 30-40 m. di altezza, fusto diritto, cilindrico, e
chioma ampia, formata di rami grossi e poco numerosi ma 'che fanno
una spessa copertura. Caratteristica corteccia grigiastra con
sfumature rossastre, liscia allo stadio giovanile, mentre negli
esemplari adulti si scaglia in grandi placche irregolari simili a
quelle del platano; rametti eretto-patenti, cilindrici, glabri.
Foglie semplici, opposte, caduche, lunghe 10-15 (20) cm. e
altrettanto larghe, a cinque lobi poco cuti, più o meno
grossolanamente dentati; con seni acuti, di color verde-scuro di
sopra, glauche di sotto con minuti peli soltanto all'ascella delle
nervature; picciolo lungo 5-15 cm. un po' slargato alla base. Frutto
disamara, con ali disposti a V, con carpelli convessi, a parete
sottile, internamente rivestita di lunghi peli argentei, lunghezza
di una samara 30-35 mm.
Legno molto pregiato per la produzione di mobili fini, per liste
per pavimenti, rivestimenti di alto pregio, ecc. Le foglie
costituiscono un ottimo foraggio.
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Acero campestre
Acer campestris
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Fitocenosi
E' comune seppure sporadico in tutto il territorio
italiano, sia nelle regioni insulari sia in quelle
peninsulari. Lo si trova infatti, nella macchia mediterranea
assieme all'orniello e associato alle querce e al castagno,
è elemento pressoché costante del bosco misto, dal piano
basale fino a 800 m. di altitudine (in Sicilia si spinge
fino a 1.600 m.).
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: L'Acero
Campestre è un albero che non supera i 12-15 (raramente
20) m. di altezza, frequentemente si presenta sotto forma
di cespuglio. Ha tronco corto molto ramificato e chioma
larga, densa e rotondeggiante. La corteccia, di colore
grigio rosa, spessa e compatta presenta numerose
screpolature che, intersecandosi individuano tante placche
rettangolari, ordinatamente disposte. Sui rami invece è
liscia e rossastra. Apparato radicale superficiale,
fittamente ramificato con prevalenza di radici di piccolo
diametro. Lento accrescimento.
Foglie: Albero a
foglie decidue. Foglie di consistenza cuoiosa rivestita da
una fitta peluria lungo le nervature; presentano lamina
palmata con base a bordi arrotondati e margine suddiviso
in 3-5 lobi separati da incisioni profonde. Lamina lunga
6-10 cm.. Di colore verde, in autunno assume una
colorazione variabile da giallo a rosso.
Fiori: I fiori
ermafroditi di colore verde-giallognolo sono raccolti in
corimbi eretti. La fioritura avviene in aprile-maggio,
contemporanea mente alla comparsa delle foglie.
Frutti: I frutti
sono disamari con espansioni alari membranacee e
trasparenti, lunghe 2-4 cm., spesso rossicce e quasi
orizzontali.
Utilizzo
Consigliabile per
inverdire terreni incolti e ingrati, ad alto tenore di
calcare. La pratica che lo vedeva come eccellente sostegno
vivo per la vite va rapidamente scomparendo, dopo l'avvento
della "tutorazione morta" fatta con paletti di
legno o di cemento armato. Il legno è semi-tenero, tenace,
di lunga durata, ma di difficile fenditura, per questo è
poco adatto per fabbricare mobili. Viene comunemente usato
in liuteria per la fabbricazione di strumenti musicali. Le
foglie sono un buon foraggio per pecore e capre.
Ecologia
Predilige clima temperato-secco, posizioni di piena luce o
di media ombra e le aree calde, ma non rifugge da stazioni
più fresche, non umide. Vegeta bene anche su terreni molto
asciutti, ciottolosi, poveri, specialmente se di natura
calcarea. Rifugge i terreni poveri, ghiaiosi e sabbiosi.
Elevata rusticità
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Acero riccio
Acer platanoides
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Fitocenosi
E’ diffuso nei settori settentrionali e centrali della
penisola. Predilige le stazioni fresche e boschi montani
termofili, solitario oppure in piccoli gruppi. Si trova
frequentemente associato alla Farnia e al Faggio.
Caratteristiche
ornamentali
Portamento: Albero
alto fino a 25 m. con tronco diritto e chioma densa,
leggermente ombrelliforme. Corteccia grigia, finemente
fessurata, ma che non si sfalda a placche. Apparato
radicale abbastanza profondo.
Gemme: ovoidi a
perule rosso-brune, verdi alla base; laterali, appressate
al ramo con cicatrici fogliari che si toccano.
Foglie: caduche di
colore verde chiaro su entrambe le pagine, hanno il
margine suddiviso in 5 lobi, separati tra di loro da
incisioni poco profonde e aperte. In autunno il fogliame
assume una vivace colorazione rossa.
Fiori: compaiono
prima delle foglie, sono ermafroditi giallastri e raccolti
in corimbi eretti.
Frutti: disamare con
ali membranacee lunghe circa 3 cm. e molto divaricate, ad
angolo ottuso o piatto inizialmente pelose, a maturità
sono perfettamente lisce e verdognole.
Utilizzo
Utilizzabile sia in ambiente urbano, sia in situazioni
di rivegetazione in aree collinari; di modesta importanza
selvicolturale; per lo più si usa per alberature stradali e
si coltiva come pianta ornamentale. Il legno, compatto e di
colore bianco-rossastro, è meno pregiato di quello
dell'Acero montano ma ugualmente apprezzato per l'omogeneità
e la facilità di lavorazione.
Ecologia
Pianta rustica resistente ai climi freddi, in ambienti
con estati non troppo secche. E' la specie più esigente in
fatto di terreno fra tutti gli aceri. Vuole suoli profondi e
freschi
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