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-I MINERALI-

COME ARRIVARE

 

 

Come raggiungere i siti mineralogici

Cava Francese – Colle Puntiglione  

Come fare per arrivare ai siti: 0-1-2-3-4-5-6-7- 8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18-19-20-21-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33, Cava Francese - Aplite-9: percorriamo la strada panoramica in direzione Sud-ovest, tenendo il mare sulla sinistra. Superata la stele di Garibaldi, usciamo dal paese e superiamo l’Hotel Nido d’Aquila. Si para davanti a noi la muraglia di un’antica batteria militare fuori uso, e qui vediamo il cartello "Cava Francese". Proseguiamo fino al parcheggio, di lì, a piedi, entriamo a Cava Francese dalla porta di servizio. Notiamo a questo punto che alle nostre spalle ci sono le “ferite” delle cave che non sono poche. Quel “guerriero ferito” è il Colle Puntiglione. Così Abbiamo visto una trentina di siti in una sola volta.   


La Maddalena Nord

Vediamo ora come fare per raggiungere la zona dei siti: Marginetto-41, Porto Massimo-42 Spalmatore-43 e Abbatoggia-37  -38. Portiamoci nel centro abitato e lasciamo il mare alla nostra destra dirigendoci in direzione Nord-est, imboccando la strada panoramica, giungiamo senza fatica a Spalmatore, le indicazioni stradali sono sufficienti allo scopo. Posteggiamo e percorriamo la strada panoramica a ritroso per circa cento metri, quindi imbocchiamo una stradina laterale sterrata alla nostra sinistra e percorrendola tutta sino alla fine, troviamo una cava di granito. Tornati alla nostra autovettura proseguiamo lungo la panoramica finché vediamo il porticciolo di Porto Massimo, proprio sul mare e lì, esplorando l’entroterra del villaggio possiamo incontrare dei filoncelli pegmatitici o dei noduli. Proseguendo, per un altro centinaio di metri incontriamo un porticciolo un po’ male in arnese che si chiama Stagno Torto. Una stradina secondaria sulla nostra destra ci consente, percorrendola, di esplorare tutta la penisola di Marginetto, ricca qua e là di siti minori ma molto interessanti. Ritornati sui nostri passi fino allo Stagno Torto, proseguiamo per la strada panoramica, e dopo aver superato la grande spiaggia di Monti da Rena-39   -40, oltre la salita e dopo il curvone, ci troviamo con due strade sulla nostra destra: una che porta alla spiaggia della Trinità ed una più piccola sterrata che porta all'Abbatoggia. Imbocchiamo quest’ultima e andiamo sino in fondo. Ecco siamo arrivati!


La Maddalena Est

Portiamoci nel centro abitato e lasciamo il mare alla nostra destra dirigendoci in direzione Nord-est, imboccando la strada panoramica, giungiamo senza fatica al  V. Piras-44. Invece, percorrendo la strada litoranea che conduce a Caprera, girando a sinistra prima del Bar Thaiti, arriviamo al sito Giardinelli-45.


La Maddalena Centrale

Risalendo la strada che conduce al Cimitero e alla chiesetta della SS. Trinità,  sulla sinistra ci si introduce nel terreno della S.E.I.S. (villaggio americano), e ancora sulla sinistra si prende il sentiero in terra battuta che ci conduce prima alla stazione di pompaggio, poi al filone di quarzo idrotermale sul sentiero, zona Trinità-35. Percorrendo la stessa strada, prima di giungere alla chiesetta, si svolta a destra e arrivati al bivio Suareddu-Spalmatore, tutta la località che ci si para davanti è Macchia di mezzo-36.


La Maddalena Sud

Percorrendo la strada panoramica in direzione Sud-ovest, dopo l'albergo Il Gabbiano si prende la strada a destra che conduce a G. Vecchia - Padule-46. Proseguendo diritti e girando poi a destra, verso l'albergo Miralonga, dopo trecento metri circa sulla destra appare la cava Crucitta-47. Invece, proseguendo diritti dopo il distributore di benzina, a circa trecento metri sulla sinistra si noterà il filone di spessartite, proprio sotto la curva prima della località denominata Tegge, il sito è Tegge-48.


La Maddalena Nord-occidentale

Percorrendo la strada panoramica in direzione Sud-ovest, sino alla batteria I Colmi e alle prime case, sulla sinistra si imbocca un sentiero in discesa molto accidentato che ci conduce alla Cala l'Inferno-34


Caprera

Il sito 51 si raggiunge percorrendo tutta la strada sterrata che conduce a nord dell’isola, poi, si prosegue a piedi per il sentiero sino alla cala ed alla Pta Crucitta. Per andare a Cala Coticcio che è il sito numero 52, occorre innanzi tutto munirsi d’automobile e, raggiunta l’isola dopo aver superato il ponte, ci dirigiamo verso Monte Tejalone, arrivati alla sua base si prosegue per un altro chilometro e poi ci avviamo a piedi fin giù al mare seguendo una stradina che scopriremo essere abbastanza lunga e faticosa, specialmente al ritorno, quando si presenta in salita. Un altro modo sicuramente meno avventuroso è quello di andarci in barca. Tornati al nostro parcheggio, prendiamo l’auto e arrivati al bivio seguiamo le indicazioni stradali e ci dirigiamo verso la località denominata Stagnali. Proseguendo si trova la località Porto Palma, vicino al casotto della pompa per l'acqua, sulla destra c'è un sentiero che conduce al sito-57. Giunti alla spiaggia del Relitto, proseguiamo a piedi lungo la costa sinistra sino ad incontrare un grosso filone di micascisto, siamo al Passo della Pecora: quello è il sito della tormalina varietà sciorlite e verdelite, in pratica siamo giunti ai siti53-54. Non andando alla spiaggia del Relitto ma proseguendo sino alla fine della strada, ci troviamo senza neppure accorgercene nella penisola di Punta Rossa ovvero nel sito 55, e nel sito 56 (qui esistono dei filoni di barite, scoperti da noi nel 1993). Il sito 60 si trova nei pressi di Case Garibaldi.


Santo Stefano  

In quest'occasione avremo bisogno di una barca. E si, perché siamo diretti su un'isola: l'Isola di S. Stefano e dobbiamo andare a visitare tre siti, quello contrassegnato col numero 50 che corrisponde a Villa Marina e il 49 che corrisponde a quello di Monte Zucchero. Ma procediamo con ordine: lasciato il centro abitato e raggiunta l'isola proprio li di fronte, buttiamo l'ancora e seguendo a piedi la stradina in terra battuta ci si arrampica fin su al Monte Zucchero. I vari siti in cui cercare sono tutti lungo il margine della strada. Poi ritorniamo alla nostra barca e circumnavighiamo l'isola in direzione di Palau fino a raggiungere la cala di Villa Marina, raggiungiamo a piedi la cava di granito poco distante ed il gioco è fatto. Già che ci siamo, diamo un'occhiata alla statua di Ciano che fu realizzata per farne un monumento per la Città di Livorno, ma caduto che fu il fascismo, la statua (molto interessante) è rimasta a noi come ricordo di come sapevano lavorare il granito i nostri vecchi.


Spargi

Rechiamoci adesso a Spargi e più precisamente a Cala d'Alga, nel sito numero 58, luogo che ci ha fatto divertire non poco per quanto riguarda il quarzo fumé, l'ortoclasio, il granato, l'epidoto e lo zircone. Per raggiungere questo sito abbiamo un solo modo: ci serve una barca e poi il gioco è fatto.


Per il sito generico-59, non abbiamo incluso nessun itinerario perché mancano dati sui luoghi dei ritrovamenti mineralogici riportati in letteratura.


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