SCHEDATURA VILLA GHISETTI GIAVARINA

· Denominazione dell'edificio: VILLA GHISETTI-GIAVARINA

· Ubicazione: Via Roma Ricengo (CR)
· Tipologia: Villa
· Utilizzo: Abitazione
· Proprietà: Famiglia Giavarina
· Notizie storiche: Forse fu costruita come convento nel XIV sec. Fu venduta dalla famiglia Vimercati a Lorenzo Giavarina nel 1762 e ristrutturata dal 1766 al 1790
1. Secolo: XVIII (ristrutturazione)
2. Riferimenti a vecchie schede: Decreto ministeriale di vincolo e cartella d'archivio
· Elementi decorativi:
1. Esterni: cornice della porta centrale dipinta con motivi floreali,2 oculi con personaggi non identificati,cornici dipinte(con stemma di famiglia),8 nicchie con statue a soggetto mitologico,volute a stucco che incorniciano le finestre
2. Interni: soffitto in legno a cassettoni,pavimento in cotto,tre scaloni,porte dell'atrio Con cariatidi,camino in pietra neoclassico AFFRESCH DEL PICENARDI:"Caduta di Fetente","La Primavera", "L'Astronomia","La Geometria","La Musica","Il Canto", "Arianna abbandonata","Cleopatra e Antonio"
3. Iscrizioni:"MCCC" dipinto nel XVIII sec sulla porta dell'ingresso nord
4. Stemmi: Stemma Ghisetti-Giavarina (uno scudo azzurro e argento con sole e una mazza e una clava incrociate)sulla facciata
· Pianta: quadrata
· Autori della scheda: Margherita Miceli e Assia Cabini

FOTOGRAFIE

ministero per i beni culturali e ambientali: archivio di stato cremona


Villa Ghisetti-Giavarina a Ricengo

La storia

Probabilmente la villa ,ristrutturata e decorata nel XVIII sec dall'architetto Fabrizio Galliari e dal pittore Mauro Picenardi, ha origini molto antiche ;si pensa che sia nata come convento addirittura nel XIV sec, come testimonierebbe una data sulla porta d'ingresso , MCCC, dipinta in epoca successiva per ricordarne l'origine. Si sa che nel 1762 la villa fu venduta con i territori circostanti al Lorenzo Giavarina dalla famiglia Vimercati-Sanseverino, che ne erano entrati in possesso in data non precisata.
La famiglia Giavarina aveva lontane origini ungheresi e si era stabilita a Zogno (BG) nel 1600, dove commerciavano filati.
Per trasformare la villa fu chiamato Fabrizio Galliari(1709-1790)che vi lavorò dal 1766 al 1793) e Mauro Picenardi(1735-1809) ,che ne realizzò gli affreschi dal 1766 al 1790.

L'architettura

La villa è nascosta agli occhi dei passanti da un semplice alzato senza decorazioni, al centro del quale si alza una torre quadrata.La torre presenta al suo interno un arco,che lascia intravedere un cancello in ferro battuto e la facciata della villa.
La pianta è quadrata, ed è costituita dall'edificio padronale,che occupa tutto il lato nord,i due portici, a est e a ovest,e l'ala sud, che appunto funge da ingresso al cortile interno. Quest'ultimo lato è atipico per una villa settecentesca; infatti in questo periodo si prediligeva una pianta a U, chiusa solo da un cancello, che mettesse in mostra la facciata. Questo lato,più antico e contenente anche una piccola cappella, fa ipotizzare che il complesso sia di origine anteriore.
Tipicamente settecenteschi sono invece gli scaloni,uno al centro e due ai lati,che portavano alla sala delle feste.

La facciata

I due piani dell'edificio sono spartiti nel mezzo da una cornice,interrotta nel mezzo da un balconcino. Il portico del piano terra è diviso in sette archi e sei coppie di pilastri, a loro volta divisi a 2/3 dell'altezza da una trabeazione. Sopra la porta-finestra del balconcino centrale ci sono cornici dipinte che sostengono lo stemma di famiglia. Il secondo piano presenta una decorazione molto raffinata, e presenta nove finestre incorniciate con volute a stucco ,otto nicchie con statue a soggetto mitologico e tre falsi archi. Sopra le due nicchie centrali troviamo due oculi con due personaggi non identificati

Gli interni

L'interno della villa è piuttosto semplice anche se è abbontantemete arricchito dal pavimento in cotto, dal soffitto a cassettone e dai numerosissimi affreschi.
Al suo interno presenta ben tre scaloni; il vano di quello centrale è decorato dal Picenardi con un dipinto di finte architetture. Nell'atrio troviamo delle porte con cariatidi barocche;in una sala è presente anche un caminetto neoclassico in pietra.Al piano superiore troviamo una galleria affrescata con scene marine e la sala da pranzo decorata da tendaggi dipinti.

Gli affreschi

Gli affreschi della villa sono prevalentemente opera di Mauro Picenardi. Durante il suo intervento ,dal 1766 al 1776, egli raggiunse uno stile pittorico molto personale ,e molto vicino a quello veneziano, in cui i soggetti provengono dal mondo mitologico classico.
Nell'affresco rappresentante "La caduta di Fetente" nella volta del salone occidentale, si incontra una contrapposizione tra luci ed ombre ,mentre i colori tenui placano ina scena piuttosto violenta. Un'altra decorazione è "La Primavera",dipinta sullo scalone centrale, in cui spicca la luminosità. Altri affreschi,situati su finte balconate dalle quali si sporgono gruppi di personaggi, ritraggono "L'astronomia","La Geometria","La Musica","Il Canto" e sono tutti caratterizzati dalla pennellata veloce. Altre scene interessanti sono "Arianna abbandonata" e "Nozze di bacco e Arianna", in cui si nota un'intensa gamma cromatica.
Un ulteriore intervento riguarda il salone centrale superiore da parte di Orlando Bencetti, quadraturista di Treviglio, mentre la volta è ancora opera di Picenardi.


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