Accadde un tempo che il popolo degli gnomi venne cacciato dalla terra di Seraf dalle streghe vaganti, che , fuggite dalle prigioni del regno di ULATH, giunsero ,nella, terra dei pacifici gnomi in una notte di  pieno inverno. Li costrinsero, sotto la minaccia di perfidi incantesimi, ad abbandonare il loro villaggio sulle rive del lago celeste.Una bianca coltre di neve ricopriva la regione,mentre le dolci colline che .del triste esodo;migliaia di gnomi in cammino, coperti di pesanti mantelli, tremanti per la paura e per il freddo, avanzavano a piccoli passi nello spazio imbiancato. La luce lunare illuminava le piccole figure in movimento e i minuscoli berretti rossi, sembravano tremolanti fiammelle. Gnomi vecchi e con la barba lunga e candida cercavano di rassicurare i più piccoli stringendoli al loro fianco e raccontando fiabe. (continua)

E' forse la follia un livello diverso di consapevolezza? E se si sciolgono le briglie di una fantasia imprigionata, si potrebbe scivolare nel mondo delle infinite possibilità, perdendo l'orientamento della propria vita? Sarebbe interessante rifletterci.
Avrebbe dovuto farlo Saro Lo Iacono, quando in un giorno d'Aprile si svegliò convinto d'essere ricco e famoso.
Egli era un "piccolo borghese" relativamente abbiente. Possedeva un appartamento abbastanza elegante, in un condominio che si affacciava sul corso principale della cittadina in cui viveva, una macchina di grossa cilindrata di cui andava fiero, una moglie sufficientemente avvenente che lavorava in banca, e uno studio fotografico che rendeva discretamente.
Tutto cominciò quando s'iscrisse al circolo privato più "in" della città: "Il Gabbiano Dorato".  I soci di questo circolo erano tutti notabili e possidenti, ricchi di soldi e di snobismo. Costoro lo trattavano con superiore condiscendenza, ma lui non se n'accorgeva anzi era fiero di appartenere a cotanta brigata. (continua)