Tappa n.1 domenica 6 agosto 2000
INZAGO - LODI
 

Lunghezza: 35 km (45.183 passi) - Tempo: 7 ore e 6 minuti
Strade sterrate e strade secondarie asfaltate; nuvoloso con pioggia leggera in mattinata, pomeriggio sole.

 

  La Via
Francigena

Ci siamo! Finalmente oggi si parte!
Non sembra ancora vero, ma si sta realizzando un sogno nato la notte di Natale di due anni fa: andare in pellegrinaggio a Roma nel 2000 a piedi, come gli antichi pellegrini cercando di ripercorrere il vecchio tracciato della Via Francigena.

Ci ritroviamo in Chiesa parrocchiale per la S. Messa delle 7,30 nella quale preghiamo per il nostro pellegrinaggio. Don Fabrizio e don Umberto ci danno la benedizione. Poi al termine, salutati i parenti e le persone presenti, partiamo sotto un cielo minaccioso.

Spiritualmente ci accompagna nel cammino Gae. C’è una sua foto cucita sullo zaino. Sicuramente proteggerà il nostro cammino da lassù.

Costeggiando la Muzza, arriviamo a Zelo Buon Persico dove facciamo sosta per il pranzo, mentre il cielo si rasserena.

Ripartiamo attraversando la classica pianura lombarda coi filari di alberi che delimitano i campi e prima di Lodi incrociamo tre nostri amici che ci hanno raggiunto in bicicletta. Accidenti! Noi abbiamo impiegato più di 6 ore per percorrere questi chilometri e loro in meno di un’ora hanno percorso la stessa distanza. Dobbiamo assimilare questa nuova dimensione del tempo e dello spazio: camminando si percorrono 5 km in un’ora, teniamolo ben presente, il cammino sarà molto lungo.

Così, tra queste riflessioni, passiamo accanto alla centrale di Tavazzano e arriviamo a Lodi, dove troviamo una calorosa ospitalità nella parrocchia di don Peppino. Marisa ci saluta, ci ha accompagnato nella prima tappa, torna a casa: l’aspetta ancora una settimana di lavoro, ci raggiungerà domenica prossima a Pietrasanta.

In serata ceniamo con don Peppino e ci intratteniamo con lui fino a tardi, poi gonfiamo i nostri materassini e buona notte!


 

La preghiera
del pellegrino


 

Il nostro
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Con don Fabrizio alla partenza

 

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L’incontro coi ciclisti