S. Pietro in Vaticano

Da non perdere

Pietà

Pietà, Michelangelo BuonarrotiNella prima cappella sulla destra c’è la magnifica scultura in marmo di Michelangelo Buonarroti (1499), raffigurante la Vergine Maria che regge il corpo di Cristo morto.

Malgrado il dolore estremo, rimane la più attraente donna mai creata dallo scultore appena ventiquattrenne.

La scultura è stata profanata due volte: la prima dall’autore stesso, che una notte in gran segreto sgattaiolò nella Basilica per apporvi la sua firma; più recentemente (1972) da un folle che la colpì con un martello.

Dopo il recente restauro, è stato deciso di proteggerla con una parete di cristallo.


Statua di S. Pietro

Bronzo di Arnolfo di Cambio (XIII sec.). Mettetevi in fila insieme alla miriade di pellegrini che da secoli viene qui a baciare e accarezzare la punta del suo piede, consumandola ma facendola risplendere.

Notate quanto sia rigido e formale questo capolavoro medievale paragonato con la rinascimentale Pietà di Michelangelo.


Baldacchino del Bernini

Navata centrale della Basilica, incisioneIl baldacchino in marmo e bronzo del Bernini (1633), sovrastante l’altare maggiore, combina architettura e scultura.

Le colonne tortili sono alte 29 metri - più della maggior parte dei palazzi romani – e sono state fuse nel bronzo rubato dal trave del portico del Pantheon.

E’ quanto mai appropriato, quindi, che Papa Urbano VIII Barberini, il quale permise questo vandalismo, vi sia rappresentato dal suo simbolo araldico, uno sciame di api operose il cui miele viene costantemente rubato.

La parte superiore, che rappresenta il cielo, venne scolpita con la collaborazione del Borromini. Al disotto l’enorme altare usato dove il Papa celebra la Messa in ricorrenze particolari. Di fronte e in basso la balaustra e le scale, illuminate con lampade dorate, che conducono alla cripta e alla tomba di San Pietro.


Trono di S. Pietro

In fondo all’abside, l’altro capolavoro della creatività berniniana (1665), sotto il quale troneggia la sedia episcopale presumibilmente usata dal primo pontefice.

Uno stuolo di cherubini dorati sembra provenire in volo dal baldacchino, sottolineando l’unitarietà del vasto interno della chiesa. Una gloria di stucco dorato che prende luce dalla grande finestra e circonda la colomba dello Spirito Santo rende indimenticabile quest’opera tarda del grande scultore.


Monumento a Cristina di Svezia

Dopo essersi convertita al cattolicesimo, la Regina Cristina abdicò al trono di Svezia e si trasferì nella Città Eterna.

Morì a Palazzo Corsini, non lontano da qui, nel 1689. Nonostante le cronache dell’epoca la descrivano come grassa e baffuta, in questo monumento la sovrana appare bella quasi quanto Greta Garbo, che la impersonò in un celebre film.


Tetto

Salite coll’ascensore e godetevi la splendida vista sulla piazza del Bernini.


Cupola

I 537 gradini sono sconsigliati a chi soffre di cuore, ma se ce la fate a salirli, vi troverete davanti un panorama della Città Eterna che vi lascerà... senza respiro.


Tomba di S. Pietro

Se vi fermate a Roma abbastanza a lungo, vale la pena di visitare il luogo dove si presume sia sepolto l’Apostolo.

Per 16 secoli è rimasto nascosto sotto le massicce fondamenta delle varie chiese costruite in successione. Grazie agli scavi recenti, potete ora passeggiare lungo l’antica strada romana e visitare lo spoglio sepolcro del primo Papa.

Piazza San Pietro (Mappa B 3 4)

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