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BLADE
II 2002,
USA Data
di uscita nelle sale italiane
16/08/2002 VALUTAZIONE 5 Sceneggiatura
David S. Goyer ispirato ad un personaggio Marvel Comics Produzione
Amen Ra Films, Justin Pictures e New Line Cinema Produttori Wesley Snipes, Peter Frankfurt e Michael De Luca Produttori esecutivi Lynn Harris, David S. Goyer, Stan Lee, Avi Arad e Patrick J. Palmer Co-produttori Andrew Horn e Jon Divens Produttore
associato Robert Bernacchi Fotografia
Gabriel
Beristain Montaggio Peter Amundson Musiche
Marco Beltrami e Buck Sanders Scenografia Carol Spier Direzione artistica Elinor Rose Galbraith e James F. Truesdale Costumi Wendy Partridge Casting
Nancy Foy, Jeremy Zimmerman e Nancy Bishop Sonoro Matt Colleran Effetti
speciali Nick Allder, Framestore CFC e Steve Johnson's XFX Trucco Steve Johnson TRAMA Blade, il cacciatore di vampiri ibrido, recupera il suo vecchio socio Whistler dalle grinfie dell'elite vampira, salvo essere avvicinato proprio da quest'ultima per proporgli un'alleanza estemporanea di fronte ad un formidabile nemico comune: una nuova stirpe di vampiri che si nutre della sua stessa razza e che pare non averne le debolezze. Messo alla guida di una squadra d'assalto vampira allenata proprio per combatterlo, Blade scoprirà che c'è molto di più dietro quanto gli è stato rivelato... RECENSIONE Il
seguito di un film dal successo inaspettato è una "piaga"
a cui ormai il cinema tutto ci ha abituato, così come siamo
abituati a mantenere basse le aspettative per questi "sequels
su ordinazione" che, spesso, si trovano solo a rimestare
idee e concetti già espressi nell'originale. Nel caso di
BLADE il primo
film non brillava certo per la propria sceneggiatura, più
improntata all'action-movie che alla disamina del pur interessante
protagonista, ma si trattava appunto di un film d'azione privo
di pretese e, proprio per questo, tutto sommato godibile anche
nei suoi aspetti più (dichiaratamente) trash. Nel caso
di pellicole in serie tratte a loro volta da serie a fumetti,
spesso il capostipite si dilunga nel narrare le origini ed il
background del personaggio rubando la scena all'azione a tutto
tondo, mentre il secondo capitolo può mettere subito la
quarta presupponendo che il suo pubblico sappia già tutto.
Nel caso di BLADE, quando nel primo la disamina del personaggio
era già ridotta all'osso per lasciar spazio ai coreografici
combattimenti, cosa ci poteva aspettare dal sequel? Solo combattimenti...
Ancora una volta lo spunto poteva essere (ed è) interessante, ma viene del tutto trascurato in funzione di sequenza di lotta quantomai inutili ed intrusive (vedasi la lunga lotta con i due messaggeri vampiri), affidandosi ad una sceneggiatura striminzita che si appoggia totalmente sui luoghi comuni del genere per far arrancare la storia verso il suo finale. I pregi non mancano, come il rapporto fra il vampiro mutante e il capo dell'elite, ma sono piccoli momenti che si confondono in un ammasso ridondante di calci e pugni ai limiti del ridicolo. Se poi si aggiungono l'inutile recupero del personaggio di Whistler (anche qui, approfondimento zero sulle conseguenze della sua prigionia e della sua semi-vampirizzazione) e le innumerevoli ingenuità di sceneggiatura (quelle di tutti i film di azione, in cui i personaggi non fanno mai quel che sarebbe logico fare giustificando così il protrarsi della storia), la somma delle parti è di molto inferiore all'originale pur mantenendone, sostanzialmente, tutti i pregi e difetti. Certo, qui ci sono più soldi (purtroppo investiti in una pacchianissima CGI) e le coreografie sono elaboratissime, ma se a un film del genere si può scusare la leggerezza, almeno è giusto pretendere un briciolo di impegno. Sul versante recitativo, Snipes sembra divertirsi sempre più nel suo granitico eroe-trash (in fondo l'unica cosa godibile del film), mentre di routine sono, come sempre, tutti gli altri, escludendo un irriconoscibile Karyo che dona una bella interpretazione del capo dell'elite vampira. Ancora una volta un'occasione sprecata, in cui si buttano al vento persino gli spunti del primo (della società dei vampiri lì accenata non si vede traccia) in favore di una storia-non-storia di cui non resterà memoria . |
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