Comunicato
dell'EZLN ad Asma Jahangir, relatrice dell'ONU
Per Maurice Najman, che continua a fingersi morta.
1 luglio 1999
A: Asma Jahangir, Relatrice Speciale dell'ONU per le Esecuzioni
Extragiudiziarie, Sommarie od Arbitrarie.
Da: Subcomandante insurgente Marcos. CCRI-CG dell'EZLN.
Signora Asma Jahangir:
Le scrivo a nome delle donne, uomini, bambini ed anziani dell'Esercito
Zapatista di Liberazione Nazionale.
Sappiamo che non saranno poche le critiche che riceveremo per quanto le
sto per dire, e per non aver approfittato della buona opportunita' di
esibire il governo messicano nella sua politica genocida contro i popoli
indios. Pero' è che, per noi, l' "opportunita' politica" a
poco a che vedere con l'etica politica. Poi non sarebbe etico che, a
causa del nostro scontro con il governo messicano, noi ci si rivolgesse
ad un organismo internazionale che ha perso ogni credibilita' e
legittimita', e il cui atto di decesso e' stato firmato con i
bombardamenti della NATO in Kosovo.
Con la sua guerra nei Balcani, il governo nordamericano, travestito da
NATO e con i regimi d'Inghilterra, Italia e Francia in qualita' di
grotteschi peones, e' riuscito a distruggere il suo obiettivo
principale:
l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
L' "intelligente" azione megapoliziesca del gendarme globale
USA, ha messo in ridicolo quella che in altri tempi fu la massima
tribuna internazionale. Violando i precetti che hanno dato origine
all'ONU, la NATO ha sviluppato una guerra d'aggressione cinica, ha
attaccato civili indiscriminatamente e ha preteso di delegare l'autorita'
intellettuale nei satelliti che, ora piu' che mai, hanno dimostrato di
essere inutili per chi ha gia' visioni e decisioni prese.
Il cinismo guerrafondaio della NATO e' stato superato solo dalle
"brillanti" dichiarazioni dei suoi capi e portavoce. La
"guerra umanitaria", "l'errore in buona fede" e i
"danni collaterali", non sono stati gli unici gioielli della
bigiotteria bellica che ha venduto (perche' si stanno gia' muovendo per
presentare il conto) nelle terre kosovare. Un certo militare della NATO
con una buona quantita' di stellette puntate al petto, ha fatto martedi',
a Bruxelles, due dichiarazioni che fanno rabbrividire:
Di un totale di 35 mila operazioni aeree, solo poco piu' di 10 mila sono
state dirette contro obiettivi concreti.
E le altre 25 mila? saranno state eseguite per errore?,se esistono gli
obiettivi concreti, esisteranno quelli inconcreti?, che classe di
obiettivo e' una persona? La seconda dichiarazione ispira tante domande
come la precedente: L'obiettivo della NATO non e' mai stato di
distruggere completamente l'esercito jugoslavo, come neppure lo e' stato
ridurre il paese in cenere. Meno male, anche se non si puo' smettere di
pensare che prima delle ceneri vengono i mucchietti di braci e prima di
queste ci sono le briciole e prima ancora i pezzetti: a quale dimensione
di materia pensavano di ridurre il paese e il suo esercito? Il banchetto
del dopoguerra e' servito, l'informazione che manda il satellite di
Roger Waters riempie tutto il giorno i mezzi di comunicazione; mentre
piu' si dice, meglio si potra' occultare quello che non si puo'
dire"
(Jordi Soler, su La Jornada, 19 giugno 1999).
La complicita' dell'ONU nella guerra in Europa e' stata evidente e, data
la nostra posizione riguardo a questa guerra, il minimo di coerenza ci
porta a prendere le distanze da un organismo anni fa, e' vero, svolgeva
un ruolo dignitoso ed indipendente nel panorama internazionale. Oggi non
e' piu' cosi'. Da un lato all'altro del pianeta, l'ONU si e' convertita
in un prescindibile avallo giuridico per le guerre di aggressione che il
grande potere del denaro ripete senza stancarsi ne' di sangue ne' di
distruzione.
Pero' si in Kosovo, il silenzio dell'ONU e' stato complice del crimine e
della distruzione, in Messico ha giocato un ruolo piu' attivo nella
guerra che il governo messicano conduce contro gli indigeni: nel maggio
1998, su richiesta dell'ACNUR (organismo dell'ONU) il governo attacco'
la comunita' di Amparo Aguatinta, picchio' bambini, incarcero' uomini e
donne ed occupo' militarmente la sede, di allora, del municipio autonomo
Tierra y Libertad.
Nel crcere di Cerro Hueco, a Tuxtla Gutierrez, ci sono i risultai dell'
"opera umanitaria" dell'ONU in Chiapas. Piu' in qua, proprio
oggi, 19 luglio 1999, il signor Kofi Annan, segretario generale
dell'ONU, sta consegnando il Premio Nazioni Unite Viena Societa' Civile
all'autodenominata Fondazione Azteca che, sotto l'auspicio del
Milosevich autoctono, il signor Ricardo Salinas Pliego, si dedica a
svolgere campagne contro la droga usando cocainomani, a promuovere
sedizioni e a distruggere scuole indigene con gli elicotteri. Per
questo, per essere parte della guerra contro gli indigeni messicani, per
i suoi vincoli con il narcotraffico e per i suoi appelli golpisti, la
Fondazione Azteca ricevera' dal signor Annan una medaglia, un
certificato e 25 mila dollari.
Cosi' non accreditiamo verso l'ONU alcuna fiducia. E non e' per
sciovinismo o per ripudio di tutto cio' che sia straniero. Da queste
parti hanno rischiato la loro vita, liberta', beni e prestigio, uomini e
donne dei cinque continenti, come osservatori internazionali (noi
lasciamo l'appellativo di "stranieri" a quelli che, come
Zedillo e i membri del suo gabinetto, non hanno altra patria che il
denaro). Per non andare troppo in la', nel febbraio 1998 venne la
Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani(CCIODH).
Non solo le sue sigle sono piu' grandi di quelle dell'ONU, anche la sua
autorita' morale, la sua onesta', il suo impegno per la verita' e la sua
lotta autentica per la pace con giustizia e dignita'. Uomini e donne di
Germania, Argentina, Canada, Danimarca, Francia, Grecia, Italia,
Nicaragua, Svizzera, Andalusia, Aragona, Cantabria, Catalogna, Euskadi,
Galizia, Madrid, Mursia ed Alicante hanno sfidato la piu' feroce
campagna xenofoba del governo messicano di tutto il secolo ed hanno
documentato tutto in un Dossier (che hanno dedicato all'indigeno Jose'
Tila Lopez Garcia, assassinato dopo aver presentato le denunce della sua
comunita' alla CCIODH). Lei consulti questo dossier, lo anima non solo
il desiderio di una pace dignitosa, ma anche la veridicita' e l'onesta'.
Dopo la CCIODH, sempre nel 1998, e' venuto un gruppo di osservatori
italiani. A loro e' andata peggio che alla CCIODH perche' sono stati
espulsi senza riguardi dall'allora pre candidato alla presidenza del
Messico, Francisco Labastida, e dall'attuale incaricato per le pubbliche
relazioni internazionali della sua equipe di campagna elettorale, allora
responsabile diretto di centinaia di espulsioni illegali, Fernando Solis
Camara.
Migliaia di uomini e di donne di tutto il mondo, tutti degni e di buona
volonta', in maggioranza tutte e tutti loro giovani di questi che
chiamano "orecchinati" e che tanto molestano la sinistra
istituzionalizzata in tutto il mondo, sono giunti fino qua ed hanno
visto quanto il governo nega, una guerra genocida. Se ne sono andati,
molti espulsi, ed hanno raccontato e raccontano cio' che hanno visto:
una guerra disuguale tra chi ha tutto il potere militare (il governo) e
chi ha solo la ragione, la storia, la verita' e il domani dalla sua
parte (noi). E' ovvio chi vincera': noi.
Ma non solo, anche organizzazioni internazionali come Amnesty
International, America's Watch, Global Exchange, Mexico Social Network,
National Comision for Democracy in Mexico-USA, Pastores por la Paz,
Humanitary Law Project, Medici del Mondo, Pane per il Mondo, Medici
senza Frontiere, e molte altre i quali nomi mi scappano di mente pero'
non la loro storia ne' il loro impegno per la pace.
Per noi, qualunque di tutti e tutti loro, individui o gruppi, ha piu'
autorita' morale e piu' legittimita' internazionale dell'Organizzazione
delle Nazioni Unite, convertita oggi in un cocktail-party delle guerre
neoliberiste di fine secolo.
Dicono bene i mandatari del governo (la patetica signora Green, l'idem
Rabasa, Il Crocchette Albores, eccetra) che non hanno nulla da temere
dalla sua visita. Non la temono perche' sanno che l'ONU e' stata
complice e, come nel caso del municipio autonomo di Tierra y Libertad,
parte della guerra di sterminio contro i popoli indios in Messico.
Per quanto abbiamo letto ed sentito, lei e' una persona onesta.
Probabilmente e' entrata al servizio del'ONU ai tempi in cui questo
organismo evitava le guerre, appoggiava i diversi gruppi vittime delle
arbitrarieta' governative e promuoveva lo sviluppo dei piu' bisognosi.
Pero' adesso l'ONU promuove ed avalla guerre, appoggia e premia coloro
che ammazzano ed umiliano gli esclusi del mondo.
Non ci sfugge il fatto che diversi poteri finanziari internazionali
accarezzino l'idea di impossessarsi per loro beneficio dei ricchi
giacimenti di petrolio e di uranio che ci sono sotto i suoli zapatisti.
Loro, lassu', fanno complicati conti e calcoli a coltivano la speranza
che gli zapatisti esprimano posizioni separatiste. Sarebbe piu' facile
ed economico negoziare con la repubblica delle banane (Nazione Maya, la
chiamano) l'acquisto del sottosuolo, dopo tutto e' risaputo che gli
indigeni si accontentano di specchietti e perline di vetro. Per questo
non abdicano dall'intenzione di mettersi nel conflitto e di manipolarlo
in accordo ai loro interessi. Certo che non hanno potuto, non per noi.
Perche' risulta che di "Liberazione Nazionale", appellativi
dell'EZLN, gli zapatisti ce la prendiamo molto a cuore e, anacronisti
come siamo, crediamo ancora in concetti "caduci" come quello
della "sovranita' nazionale" ed "independenza
nazionale". Non abbiamo accettatone' accetteremo alcuna ingerenza
straniera nel nostro movimento. Non accettiamo ne' accetteremo che
alcuna forza internazionale sia parte del conflitto, la combatteremo con
uguale o maggiore decisione con cui combattiamo coloro che hanno
decretato la morte per oblio per 10 milioni di indigeni messicani. Sara'
benvenuto colui che con autorita' morale, legittimita', e senza essere
appendice di forze armate (come la NATO) o che abbia al suo servizio
forze militari (come i tristemente celebri Caschi Blu dell'ONU), voglia
essere parte della soluzione PACIFICA del conflitto.
Per fare la guerra non ci serve di nessun aiuto, siamo sufficienti noi.
Per la pace si, c'e' bisogno di molti ma onesti e, questi, ora non sono
piu' molti.
Non si dispiaccia troppo, l'ONU non e' l'unico organismo ufficiale che
collabora alla campagna di contro insurrezione del governo messicano.
Ecco li' il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la cui
delegazione a San Cristobal fila sublimemente in quanto a servilismo e
stupidita'. In una riunione con gli sfollati di Polho', i delegati del
CICR hanno dichiarato, senza neanche arrossire, che gli sfollati sono
via dalle loro case perche' sono pigri e perche' vogliono essere
mantenuti dalla Croce Rossa. Per questi imbecilli che vanno in giro
sotto le presunte bandiere della neutralita' e dell'aiuto umanitario del
CICR, i paramilitari sono un'invenzione, prodotto dell'isteria
collettiva di oltre 7,000 indigeni sfollati; i 45 giustiziati ad Acteal
in relta' sono morti a causa delle infezioni, e negli Altos del Chiapas
regnano la pace e la tranquillita'. Ovviamente Albores si e' gia'
complimentato con loro (e li ha invitati a un pezzetto del suo osso,
solo un pezzettino, perche' non e' molto generoso diciamo) e loro
continuano a passeggiare nei loro moderni veicoli ed ingrossando il
curriculum della "benemerita" istituzione Allora? Sicuro il
CICR sara' il prossimo premiato dall'ONU nei suoi concorsi da "societa'
civile".
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