CONFRATERNITA
DI GESU' E MARIA


Questa confraternita, rinata in questi ultimi anni grazie a un gruppo di donne di Sezze, era diminuita progressivamente negli affiliati fino a scomparire del tutto negli anni '50 quando l'ultimo degli adepti rimasti sfilava nelle processioni vestito con un abito del tutto simile a quello usato dalla Confraternita del Rosario tranne che per la mantellina e il cordone. Questi ultimi accessori erano infatti rossi invece che azzurri, mentre il saio era ugualmente bianco. Oltre che nell'abito le due confraternite erano anche simili nelle funzioni. La cosa sostanziale che distingueva la Confraternita di Gesù e Maria da quella del Rosario, era che la prima aveva il dovere, unico, di provvedere al mantenimento dell’Ospedale per i Poveri presso le Scalelle della Piazza, dove era pure situata la vecchia sede della Confraternita.
Ci piace sottolineare che la rediviva Confraternita di Gesù Maria è l'unica che, in maniera palpabile e concreta, opera ancora nel "sociale" attraverso interventi nell'attuale nosocomio setino dedicato a S. Carlo e nelle case di riposo per anziani del territorio. Aggiungiamo che è l'unica di queste associazioni a partecipare ancora, tra le altre, alla celebrazione annuale dei morti presso il locale cimitero, usanza ormai abbandonata dall'ultima confraternita Compagnia della Buona Morte rimasta a presenziare alla processione fino all'inizio degli anni '80.
Nel documento seguente (tratto dal lavoro degli alunni dell'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore "Pacifici e De Magistris" di Sezze coordinati dalle docenti Rosella e Manzoni) viene citata una causa mossa dalla confraternita nei confronti del proprietario del locale mulino, dalla quale si evince la preoccupazione e la difficoltà dei "confratelli di Gesù e Maria" nello svolgere proprio questo unico dovere.

- FALDONE N. 231 DELL'ARCHIVIO DI TERRACINA -
Oggetto: CONFRATERNITA "GESU' E MARIA" - REGESTO
La Confraternita "Gesù e Maria" cercava i derelitti e i poveri, li conduceva nella Confraternita, in un luogo chiamato "ospedale" e qui provvedeva ai loro bisogni. Poiché ad un certo momento l'elemosina dei cittadini venne meno, fu stabilito che due "peterelli" stessero permanentemente al mulino a chiedere la carità di farina in modo da provvedere al denaro per l'esposizione delle immagini e per soccorrere i poveri. Il proprietario del mulino, Muti, incurante delle Bolle Pontificie, tentò di togliere questo diritto alla Confraternita, ma alla fine, nel 1805, dovette ammettere i peterelli. Nel 1871 tale diritto fu tolto alla Confraternita e arrogato al Municipio, il quale mutò luogo all'ospedale e usò le farine solo per gli infermi. Essendo la Confraternita di "Gesù e Maria" stata annessa al Capitolo di S. Rocco, i documenti circa la causa intentata contro il Muti sono conservati nell'Archivio della Collegiata di S. Rocco (i documenti di cui si parla sono andati purtroppo distrutti durante i bombardamenti dell'ultimo conflitto bellico mondiale - n.d.r.).




                                                                                                                              
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