Si
potevano impedire le deportazioni
Nel novembre
del 1938 351 membri dei Fasci e delle Corporazioni votarono a favore
della divulgazione delle leggi antisemitiche condannando così centinaia
di cittadini italiani ebrei alla deportazione e che per molti significò
perdere la vita. Il 27 gennaio vennero abbattuti i cancelli del campo di
concentramento di Auschwitz e in quel momento fu rivelato al mondo l’orrore
che per anni aveva portato alla morte milioni di persone…
Nonostante
siano passati più di 50 anni da quel momento ci si continua ad
interrogare su ciò che si sarebbe potuto fare per evitare che questo
abominio fosse compiuto. Durante la guerra ci furono numerose
associazioni segrete che combattevano contro quei regimi totalitari,
incuranti delle conseguenze per cercare di salvare la vita di coloro che
erano destinati ad essere internati perché ebrei… ma se queste
piccole minoranze avessero avuto più sostegno forse si sarebbero potuti
evitare i rastrellamenti, le deportazioni, le torture…
In Bulgaria
il vicepresidente si rifiutò di firmare una legge che ponesse delle
differenze tra le persone del suo popolo e che nessuno dei suoi
cittadini sarebbe stato deportato.
Tullio De
Mauro, insieme a Luciano Violante e Francesco Rutelli, ha partecipato ad
una conferenza presso il liceo romano "I. Kant" durante la
quale questi uomini di politica hanno ribadito le responsabilità
italiane nello sterminio degli ebrei e allo stesso tempo hanno voluto
riconfermare l’importanza del ricordo per evitare che infamie come l’Olocausto
possano ripresentarsi nuovamente.
Furio Colombo "Il
Messaggero" del 27 gennaio 2001
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