Olocausto, le colpe dell'Italia

D'Alema agli studenti: non dimenticate le nostre responsabilità

ROMA- Anche a Roma la giornata della memoria, e ora tocca al Presidente del Consiglio Massimo D'Alema rispondere al centinaio di ragazzi che ieri mattina hanno partecipato a questa celebrazione il quale erede delle tradizioni di un partito che fu in prima linea nella lotta contro il fascismo non era ancora nato quando gli alleati entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz per liberare i pochi sopravvissuti.

Viene chiesto al Presidente come giudica il tentativo dei revisionisti storici di mettere sullo stesso piano lo sterminio degli Ebrei con la lotta antifascista il quale risponde: "La cultura tende a negare la specificità dell'Olocausto e a confonderlo con le altre vicende della storia, è una cultura pericolosa che contiene il germe dell'odio. Io distinguo fra quei regimi che hanno ucciso delle persone per le loro idee, e quelli che hanno freddamente messo a punto lo sterminio di un popolo per il fatto stesso che esiste, al dì là dei suoi atti e delle sue idee. Questa forma di male non ha eguali e il suo germe è ancora vivo: per questo non dobbiamo cancellarne la memoria". A ricordare i campi di concentramento era presente anche Tullia Zevi, ex presidente delle comunità ebraiche che "ricorda quanti fra i soldati tedeschi si siano opposti allo sterminio e abbiano pagato con la vita dimostrando che era possibile disobbedire agli ordini" mentre c'è qualcuno che sostiene ancora il contrario.kristl1.gif (78499 byte)

Il Presidente del Consiglio continua: "pochi sanno che l'Italia fascista partecipò alla persecuzione degli Ebrei. Ecco perchè è importante conoscere la storia e quindi apprendere cosa non molti sanno, quali sono le responsabilità dell'Italia nell'Olocausto. Per questo il '900 è un momento fondamentale del nuovo progetto educativo. L'aggiornamento dei programmi scolastici , in tal senso è già stato avviato". D'Alema inoltre ricorda che il governo ha già istituito una commissione per varare la legge sul giorno della memoria a che ci aiuterà a tramandare la conoscenza sull'Olocausto e come sostiene il Sindaco Rutelli, "per mantenere viva la memoria sull'Olocausto sia indispensabile fare in modo che non si crei una frattura fra quanti sanno e quanti non sanno".

 

da "Il Messaggero", 28 Gennaio 2000