SE LA COPPIA NON...SCOPPIA (il tennista n.176 ottobre 1993) Hanno sfiorato il grande slam nel doppio femminile. Natalia Zvereva e Gigi Fernandez non sono riuscite nell’impresa, ma la loro resta comunque un’accoppiata vincente.
Perchè giocano, si divertono, si capiscono. Perchè hanno saputo interessare il mondo alla loro specialità da sempre bistrattata.


Natalia Zvereva si è guardata in giro speranzosa, con un’aria ironica dipinta sul viso. Poi ha allungato la mano per aiutare la sua compagna di doppio Gigi Fermandez ad alzarsi. Il folto pubblico assiepato sugli spalti ha trattenuto il fiato per alcuni istanti come aveva fatto, fino a quel momento, seguendo le curve disegnate dalla sfera gialla che, passando rapidamente da una racchetta all’altra, aveva trasmesso loro tutte le emozioni di quella sfida a quattro.
Sensazioni sottili vibrate dalle braccia e dal cuore delle protagoniste. Scambi veloci e ravvicinati che non si vorrebbe mai veder finire. All’improvviso, però, il respiro si ferma, la pallina si arresta nelle trame della rete mentre una delle giocatrici scivola sull’erba umida finendo lunga distesa al suolo.
Il silenzio dura il tempo di un battito di ciglia. Dopo qualche istante di legittimo imbarazzo, incapace di trattenersi, Gigi incomincia a ridere imitata dalla sua compagna di tandem e da tutti gli spettatori. Il gioco riprende.
Forse proprio questa loro invidiabile qualità di saper sdrammatizzare le situazioni più difficili le ha fatte apprezzare agli appassionati, infatti chi le conosce veramente cerca di non perdere un solo 15 dei loro incontri, perchè conscio che si divertirà con il loro tennis.
-Ci divertiamo, ridiamo e scherziamo anche nelle situazioni più complicate e questo per me è molto importante!- dice Natalia.
La maggioranza però dei sostenitori era convinta che il loro sodalizio non sarebbe durato a lungo perchè in passato entrambe avevano cambiato più di una volta la partner. La ventinovenne portoricana, per esempio, ha iniziato la sua carriera di doppista siglando l’albo d’oro del torneo di Lakewood nel 1983 in coppia con Lori McNeil, una tappa del circuito USTA. Poi ha giocato con la Leo, la Herr, la Tauziat, la Rinaldi ed ha vinto la prima importante corona agli US Open del 1988 con Robin White. Ha avuto successo anche con la Fendick, la Smylie, la Navratilova, Sukova e Novotna, con la quale ha ricevuto dalla WTA il premio per il miglior team nel 1991. Natasha, dal canto suo, si è data da fare con la Meskhi, la Shriver e con la Savchenko, con la quale ha siglato il Roland Garros nel 1989 e Wimbledon nel 1991. Queste vittorie conseguite con così numerose e differenti compagne fornisce il metro per valutare la bravura di una specialista. Infatti la qualitàdi una doppista è direttamente proporzionale alla sua capacità di riuscire ad essere vincente anche con compagne differenti e con le quali magari, ha disputato solo pochi confronti.
-Possono giocare davvero con chiunque e questo è il segno della bravura di una doppista!- afferma Mary Carrillo, ex giocatrice ed attuale commentatrice della rete televisiva americana ESPN. Nonostante quest’innegabile vantaggio di sapersi amalgamare bene con qualsiasi altra giocatrice, in quei continui cambiamenti entrambe sembravano cercare, forse inconsciamente o consciamente, una compagna con cui potersi divertire sul campo, una persona che non prendesse troppo seriamente tutto ma soprattutto volevano trovare quell’elemento emotivo che consente di delineare l’anima di una squadra.
Quell’ingrediente fa sorridere, scherzare, discutere e chiacchierare anche nei momenti più difficili: Chemistry lo chiamano gli inglesi per definire in una sola parola la combinazione di innumerevoli fattori che permette alle persone di andare d’accordo e comprendersi al volo anche quando si dialoga in lingue diverse. Quest’intesa emotivo-amichevole avrebbe consentito loro di diventare delle doppiste complete ed avrebbe permesso anche di dare al loro team uno spirito vincente. molti colleghi statunitensi non avrebbero messo i loro nomi insieme neanche per scommessa perchè secondo il loro parere le caratteristiche erano troppo divergenti per potersi mescolare ma, proprio per questo, gigi e Natalia riescono a completarsi vicendevolmente dando vita ad una squadra in armonia. Le loro differenti personalità, le qualità umane e l’abilità tecnica forniscono la formula perfetta.
Gigi che ha più esperienza ed ha un grande talento, è potente ed aggressiva a rete, mentre Natalia risulta essere quasi insuperabile da fondocampo. Sono in grado di coprire tutti gli angoli del campo e possiedono ottimi servizi. Ma ciò che più conta hanno una marcia in più rispetto a tutte le avversarie che tentano in ogni occasione di fermarle: l’amicizia.
-credo sia determinante riuscire a dialogare. Natasha ed io lo facciamo in continuazione forse è questo che ci differenzia dalle altre!- afferma Gigi. -Per me l’amicizia è molto importante. Significa poter contare su qualcuno, organizzare anche qualcosa in compagnia. Quando ho qualche problema Gigi è pronta ad ascoltarmi ed io posso fare altrettanto per lei!-.
La loro collaborazione è iniziata nel 1992 e dopo qualche mese di tirocinio sono state in grado di imprimere le loro sigle sulla terra rossa del Roland Garros, sull’erba di Wimbledon e sul cemento degli US Open. Nel 1993 sono riuscite a completare lo slam della specialità, un’impresa portata a termine in precedenza solo da Martina Navratilova e Pam Shriver, che contano sul loro palmares ben 20 titoli dei tornei dello slam, 109 incontri vinti consecutivamente e tre Grand Slam completati nello spazio di pochi anni. E’ ovvio e naturale che il termine di paragona siano loro due anche se Gigi e Natalia hanno ancora parecchio da lavorare per poterle raggiungere. Ma il lavoro non le ha mai spaventate anche perchè, per loro, si mischia molto con il divertimento.
-Pensare al Grande Slam?- chiede Natasha -No, non ci ho pensato molto perchè avrei potuto infatuarmi di quell’idea a tal punto che alla fine avrebbe potuto trasformarsi in un incubo...- conclude sorridendo. -Giusto!- aggiunge Gigi -Non ci abbiamo pensato troppo...lo sai quando desideri a tutti i costi qualcosa finisce che non riesci mai a raggiungerla!-. In vetta alla classifica mondiale della specialità non ci sono arrivate per caso o per mancanza di avversarie, entrambe si sono impegnate non per raggiungere quel traguardo ma per dare il meglio di se stesse, sia tecnicamente sia umanamente, e ciò le ha automaticamente condotte verso le primeposizioni.
E’ giusto rammentare che a questi loro successi non è certamente estranea julie Anthony (fidanzata di Gigi), coach della fernandez, che ha aiutato entrambe con la sua esperienza di ex giocatrice professionista ma sopratutto con le sue cognizioni di psicologa.



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