MAZZARRONE

 

LA SAGRA DALL'UVA

 

Mazzarrone è un centro agricolo ( comune di 33,43 chilometri quadrati, con 3300 abitanti ), 23 chilometri a Sud-Est del capoluogo, a 110 metri s.l.m. Già frazione di Caltagirone.

Sita agli estremi limiti meridionali della provincia di Catania, a circa 300 metri sul livello del mare, Mazzarrone è un importante centro agricolo e, soprattutto, vinicolo, noto per le pregiate uve da tavola.

 

STORIA

Ha assunto la dignità di ente locale autonomo solamente nel maggio 1976, anno in cui sono state erette in un unico Comune autonomo le località Piano Chiesa, Botteghelle, Cucchi, Leva e Grassura, costituenti la frazione di Mazzarrone e appartenenti al territorio di Caltagirone, e la località Botteghelle-Sciri Sottano insistente sul territorio di Licodia Eubea.

Esistenti dal 1870, con una connotazione prettamente rurale, questi borghi si popolarono sempre di più fino a dar vita a una cittadina che, per le sue vocazioni produttive incentrate sulla viticoltura, si è posta al centro di un'economia ricca e prospera.

Il nome Mazzarrone ha un'etimologia interessante ma di non semplice lettura, sulla quale gli studiosi non concordano. La più suggestiva è  sicuramente quella di origine greca; maz, spiga, e aron o arun, frumento, e cioè terra ricca di frumento. Da rilevare infatti che, nonostante la giovane età della città, il territorio di Mazzarrone ha radici che affondano in un passato remoto, come testimoniano i rinvenimenti archeologici che riportano alle epoche greca e romana.

La parte di territorio ceduta dal comune di Caltagirone, storicamente è rappresentata dall'ex feudo Mazzarrone, mentre la parte ceduta da Licodia Eubea era una porzione dell'ex feudo Sciri. In tali feudi si sono avvicendati diversi possessori appartenenti a diverse famiglie. Per Mazzarrone: Giovanni de Laumia (1926), Federico de Cardona, Antonio de Timera da Lentini, Attardo Landolina, la famiglia de Caramanno (che nel 1513 ne donò una parte al monastero delle monache del SS. Salvatore di Noto), la famiglia dei Platamone, dei Gravina, dei Requisenz, degli Iacona. Ed infine,dal 1866 (con la legge "eversiva" che esproprio i beni ecclesiastici), le famiglie nobiliari dei Gravina, dei Chiarandà e dei Leva. Mentre per quanto riguarda Sciri, il possesso fu detenuto, per un periodo molto lungo, dalla famiglia Santapace.

 

LA SAGRA DELL'UVA

Il paese di Mazzarrone è uno dei principali centri produttori di uva dell'intero territorio.

L'elevato livello tecnologico nella coltivazione della vite ha infatti portato il paese ad occupare un ruolo fondamentale e trainante per tutta l'economia dell'agglomerato calatino.

Proficui sono stati i risultati che hanno visto la valorizzazione de3ll'uva sui mercati nazionalisti ed internazionali, tanto da portare la Regione Sicilia a inserire Mazzarrone fra i paesi che potranno usufruire di diverse di diverse agevolazioni per la promozione dei suoi prodotti su scala sempre maggiore.

Di riflesse è anche migliorata la Sagra dell'Uva che gli abitanti del paese festeggiano ogni anno nel mese di settembre.

Questa manifestazione, ha rappresentato negli ultimi tempi non solo un tradizionale evento folkloristico ma anche e soprattutto un valido mezzo per la spinta di un settore economico in forte crescita.

Il suo nome dalla radice della voce punica mazar, che etimologicamente significa confine tra due territori, fa riferimento ad un toponimo legato al fiume Mazzarrone, che, confluisce nel fiume Dirillo in un territorio di Vizzini.

La sua storia inizia con il conte di Mazzarrone, possessore di un grande feudo che comprendeva anche Santo Pietro e Licodia Eubea. In seguito la morte del conte, la famiglia donò il suo patrimonio al monastero di Santo Pietro, da cui il conte Gravina, il barone Jacono,la marchesa Motta e la principessa Pignatelli comprarono il feudo, dividendolo.

Successivamente per volere di D.Luigi Sturzo, Mazzarrone, già frazione di Caltagirone, fu elevata a capoluogo di comune autonomo con un territorio di 3.347 ettari, ceduto dai comuni di Caltagirone e di  Licodia Eubea                               .

Importante centro agricolo e, soprattutto, vinicolo, (molto note e pregiate sono le sue uve da tavola), ha strappato centinaia di ettari all'incuria, creando moltissime aziende in cui lavorano centinaia di persone.

 

 

I MONUMENTI

La chiesa, dedicata a S. Giuseppe, patrono del paese, ha origini recenti(1910), completata soltanto nel 1977 con la dotazione di un campanile alto 20 metri.

Altri monumenti da ricordare sono la Chiesa dei S. Cuore di Gesù e la Chiesa di S. Maria del Rosario.

LE RICORRENZE

Settembre: mostra mercato dell'uva

. UVA DA TAVOLA

L'uva da tavola "Italia" si affermò agli inizi degli anni '70 nella zona di Mazzarrone. La coltura si sviluppò rapidamente. Nuove tecniche di produzione e buone capacità imprenditoriali alla fine degli anni '80 portarono ad una selezione naturale delle aziende viticole, inserite in un programma di assistenza tecnica qualificata

.                                        

TECNICHE DI PRODUZIONE

I vigneti sono coltivati a tendone con 1.100 piante per ettaro; per le produzioni medio-tardive, essi sono ricoperti con materiale plastico per evitare che i grappoli si bagnino durante le piogge. Tre sono i metodi di coltivazione: il "sistema convenzionale", largamente utilizzato, che consente di ottenere grappoli uniformi eliminando quelli non idonei già a giugno, il "sistema biologico", che dà un prodotto meno perfetto dal punto di vista estetico, l'insacchettamento dei grappoli, una tecnica questa a metà fra il sistema convenzionale e quello biologico.

La raccolta comincia dalla terza decade di agosto nelle zone costiere e prosegue fino a settembre (dicembre nelle zone più fresche; come Canicattì e Delia).

L'Uva da tavola viene conservata in ambienti freddi e celle frigorifere ad una temperatura compresa tra 0 gradi e -1 gradi, con una umidità dell'85-90 % e per un periodo massimo di 90 giorni.

 

DATI PRODUTTIVI NEGLI ULTIMI ANNI

La produzione di Uva da tavola in Sicilia si aggira intorno ai 4 milioni di q.li, ottenuti su una superficie di 11.250 ettari (9.000 nella provincia di Agrigento, 2.250 in quella di Caltanissetta), a cui si devono aggiungere 4.000 ettari  nella zona di Mazzarrone.

 

 

    

 

home page
La sagra del fico d'india
La sagra della ricotta
La sagra della salsiccia
La sagra delle pesche
La sagra dell'olio