Intanto la società riceve l'appoggio esterno di nuovi amatori: il dott. Antico Neri e il dott. Edgardo Bartoli, che vengono dal "Pedale" (una società ciclistica) ma si innamorano del nuovo sport; Getulio Pettinari, instancabile autista di tante trasferte; Renato Badialetti, generoso sostenitore del club.
Le famiglie di atleti e dirigenti collaborano con entusiasmo: soldi pochi, passione tanta. I soci fondatori provvedono alle sese di gestione, mentre per tutte le attività sportive interne ed esterne (gare, manifestazioni, stages) i fondi vengono ricavati dalle quote degli iscritti e dai contributi di cittadini sostenitori, enti, istituti di credito, dell'amministrazione comunale e della federazione.

Alberto Carletti nella storia del Judo Club Sakura è una figura emblematica che lega il vecchio e il nuovo, e ancor oggi sostiene con la sua passione e dedizione la società.
Egli inizia l'attività nel 1956, dopo i successi del fratello Carlo. Ottiene presto le prime vittorie e si afferma tra i migliori atleti delle Marche, guidando la squadra agonistica nelle trasferte. Nel 1965 diviene cintura nera, sostenendo gli esami a Bologna.
Il Judo Club Sakura, prima palestra di Judo nelle Marche, è così anche la prima palestra nella regione ad avere un insegnante tecnico federale col grado di cintura nera.
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È da questo momento che inizia il secondo periodo di vita del Sakura, che sotto la guida della prima cintura nera delle Marche diventa luogo di crescita e di formazione morale per centinaia di giovani osimani.
Nel 1970 il Judo Club Sakura si sposta in Via Antica Rocca, la salita del Duomo, in locali più spaziosi e rinnovati, dipinti dall'amico Umberto Graciotti.
Domenico Alocco, venuto dalla Francia con il grado di cintura nera I Dan, si diploma insegnante tecnico nel 1978 all'Accademia Nazionale di Judo di Roma e affianca Carletti nella società. Egli inizia l'attività agonistica in Italia presso il Sakura sempre ben figurando. Le sue affermazioni più importanti, nel Club Sakura, sono: Napoli, 1971 Campionato Italiano 7^o classificato e Grosseto, 1972 Assoluti d'Italia 5^o classificato. Nel 1982 lascerà il Club Sakura per costituire la società "Judo 5 Torri".

Il più grosso risultato sportivo mai raggiunto nella nostra città in campo nazionale è comunque un capolavoro della scuola di preparazione che Alberto Carletti ha costruito in anni e anni di sacrificio ed arriva nel Dicembre del 1983. Dopo aver vinto le fasi regionali e interregionali, al Palazzo dello Sport dell'EUR di Roma i due migliori allievi allievi del Sakura, Andrea Breccia e Giordano Bongiacci, conquistano la medaglia d'oro alle Finali Nazionali dei Giochi della Gioventù di Judo. È una vittoria netta, senza contestazioni, che i due giovanissimi Judoka hanno meritato, oltre che per le loro qualità tecniche, soprattutto per la sicurezza e la naturalezza di movimenti, che solo l'esperienza di un grande insegnante può trasmettere. In tanti anni non c'era mai stata una soddisfazione così grande per il Judo Club Sakura e questa cancella di un colpo la fatica di anni e anni di duri allenamenti, di scrifici e a volte anche di delusioni.
Nello stesso 1983 viene ristrutturata la palestra, che è l'unica nelle Marche a disporre di uno staff di tre Insegnanti Tecnici Federali: Alberto Carletti, Cesare Lazzari e Sergio Saracini.
Si tengono in seguito corsi per bambini ed agonisti.
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