Le peripezie della Salernitana calcio
Lettera aperta al Presidente Aliberti
Quella che segue è una LETTERA APERTA all'ex Presidente della
Salernitana Aliberti che per quasi 11 anni ha guidato il nostro sodalizio
sportivo con alterne vicende:
Caro Presidente Aliberti
ho seguito
attentamente le sue due interviste televisive su LiraTV del 5 e 7 agosto e ne
ho tratto l'impressione di un uomo molto amareggiato ed incazzato ma non rassegnato alle
decisioni della FIGC e del CONI. Umanamente Le sono vicino, anche se il ricordo
del giuramento di Berlusconi sulla salute dei suoi figli mi ha fatto
correre un brivido sulla schiena. Comunque non ci vuole molto a comprendere e
convincersi che ormai tutte le squadre di calcio (comprese le 3 supercorazzate
di serie A) hanno grossi debiti con il Fisco, INAIL, INPS ecc. Stiamo tutti
a ripetere che il calcio, così come si è ridotto in questi anni di vacche grasse
e superingaggi cicaleschi è arrivato al capolinea e occorre un drastico
cambio di rotta. Ma sinceramente faccio fatica a credere che tra serie A e B
soltanto il Torino, Perugia, e Salernitana non abbiano i conti in regola. Ma a
chi volete prendere per i fondelli? Del resto le recenti dichiarazioni ufficiali
di un sottosegretario di stato hanno confermato l'irregolarità delle garanzie fideiussorie presentate da altre squadre di calcio di serie A. Ma allora perchè,
ci chiediamo, tanto accanimento contro Aliberti, Gaucci & C. Entriamo nel minato
campo delle ipotesi, ma ricordiamo le parole di Andreotti "a pensar male si
fa peccato ma spesso ci si azzecca !". Ebbene per una Federazione vicina al
collasso economico, i milioni di euro sborsati dalle cordate richiedenti il Lodo
Petrucci, rappresentano una boccata di ossigeno per nulla trascurabile. Pertanto
abituiamoci allo stillicidio di 2 - 3 squadre avviate al fallimento annualmente.
La scelta "premierà" innanzitutto quei personaggi e quelle piazze
ritenute dal Palazzo come le più scomode ed irrequiete. Di Gaucci è inutile elencare la serie infinita di querelle con la Federazione.
Aliberti e Preziosi la dovevano pagare dopo la beffa del ripescaggio mai mandata
giù da Carraro & C. La stessa piazza di Salerno non è stata mai amata
(altrimenti come spiegarsi una serie incredibile di arbitraggi quantomeno
approssimativi visti all'Arechi in questi ultimi due anni?) Mi rimane il dubbio
che stiamo ancora pagando e a caro prezzo anche il gesto imbecille di quel
tifoso che lanciò il pedardo nella partita della Fiorentina a Salerno. Ma
veniamo al Presidente Aliberti. A Salerno abbiamo sperimentato tante dirigenze e
tante cordate, tutte destinate a naufragare nel giro di pochi anni, lasciando
alle spalle debiti, squadre malridotte e . . . la serie C. Dannato girone infame
al quale siamo stati condannati per diversi decenni. Qualche rara boccata di
ossigeno con Tom Rosati e una parentesi illusoria con il presidente Soglia.
Nient'altro. Salerno era diventata il cimitero degli elefanti (i vecchi
ricorderanno l'entusiasmo popolare per un bidone argentino Vitulano, qui
invocato come un novello Sandokan). Evidentemente coloro che in questi ultimi tempi gridano "meglio
la C che Aliberti" sono dei giovani Ultrà che non hanno sperimentato la
lunga agonia granata nell'inferno della serie C. Sinceramente al solo pensarci
mi viene voglia di lasciare una volta per tutti il calcio e darmi all'ippica.
C'è anche chi si illude che ritorneremo subito in B. Ma in base a quale calcolo,
di grazia? De Laurentiis ha investito fior di milioni di euro e adesso si sta
battendo come un forsennato per essere ripescato in B. Perchè? Ha capito che
costruire uno squadrone non è sufficiente per vincere un campionato difficile,
lungo e massacrante come la C. Ha sperimentato il confronto con tante squadre di
provincia, con tanti atleti sconosciuti ma non per questo meno validi, che
aspettano al varco i presunti campioni per provare ad umiliarli e prendersi una rivincita.
Ecco perchè rincorre con tanta determinazione il ripescaggio. E voi poveri
illusi che continuate ad insistere sul canovaccio "Aliberti vattene"
pensate che state ritornando in C per effettuare una marcia trionfale per
l'immediato ritorno in B senza più debiti? Del resto l'unica cordata creata per
"beneficiare" del
Lodo Petrucci è nata multicefala (troppe teste, di cervelli è ancora presto per parlarne,
ma non altrettanti
portafogli in azione). E questo non è di certo un buon viatico. Se almeno ci fosse stato a
Salerno un neo De Laurentiis o assai meglio un Della Valle, allora si che
sarebbe stata tutta un'altra musica (vero dr.
Amato?), ma così . . .
Sulle pagine di un sito salernitano ho letto le testimonianze di alcuni tifosi imbestialiti
e "beninformati" che svelano l'esistenza
di mirabolanti e fantasmagorici tesori che Ella avrebbe nascosto in Lussemburgo, con gli
introiti generati dalla vendita dei vari Di Vaio, Gattuso, Di Michele ecc.
Sarò un ingenuo ma non ci credo e per diversi validi motivi: 1) Se non si faceva
parte delle potenti lobby calcistiche (è inutile fare nomi arcinoti che cominciano con Ge.. ) era impossibile
poter vendere bene i propri campioni. Ed infatti non ricordo nessuna asta
miliardaria per i nostri pur bravi atleti. Aliberti ha dovuto cederli (non regalarli)
all'unica richiedente che di volta in volta si presentava a richiederli. Del resto
l'esperienza disastrosa di Corbelli e di Naldi a Napoli hanno pur insegnato che in
questi ultimi anni è diventato praticamente impossibile arricchirsi con il calcio (e questo
lo aveva capito bene lo scaltro Ferlaino quando decise di gettare la
spugna appena in tempo). E' ormai il calcio dei presidenti arcimiliardiari come Moratti, dei Presidenti del
Consiglio, di Sky. La serie A e il calcio nazionale per loro vanno stretti,
meglio un grosso palcoscenico internazionale. Come accelerare tale progetto?
Semplice, cominciamo con i fallimenti mirati, il resto verrà da se! Fintanto ci
sarà il fiume inarrestabile di miliardi alimentato dai tantissimi tifosi disponibili
a spendere mensilmente più di 80.000 lire del vecchio conio per sorbirsi sul
digitale partite di un campionato di calcio ridotto ad una farsa, fintanto
che potranno rimpinguare i
loro capienti e famelici portafogli, non ci sarà nessuna speranza di moralizzare
il calcio. Statene certi Murdok a Salerno continuerà a fare incassi milionari
(in euro) alla faccia della Salernitana retrocessa. L'unica protesta civile in grado di
scuotere questi arroganti pseudo-padroni del calcio italiano è rappresentato dalla disdetta in
massa dei contratti SKY, evitando ovviamente anche l'acquisto delle card del digitale
terrestre. I tifosi salernitani saranno disponibili a questo terribile
"sacrificio"? Fino a che il quotidiano italiano
a maggior tiratura (anche a Salerno) resta il Corriere dello Sport (che ha steso
un velo di oblio sulla vicende della Salernitana, quando invece si era battuto
tenacemente a favore della Lazio e continua a fiancheggiare le rivendicazioni
del Napoli) non c'è da temere per lorsignori. Ultima considerazione, avendo già abusato della
pazienza dei lettori che mi hanno seguito pazientemente in questo mio sfogo, rivolgo un plauso alla maturità dei
miei
concittadini che hanno evitato ogni gesto inconsulto, ogni manifestazione
violenta. In un paese dove vengono premiati coloro che occupano lo stretto di
Messina (o che promettono di non votare più l'unto dal signore) c'è ancora chi
conserva la sua dignità e sa distinguere le ingiustizie sportive da quelle ben
più gravose che angosciano la nostra città e il nostro vivere quotidiano (disoccupazione in primis).
Nell'augurarci una difficile ma non impossibile sentenza favorevole da parte del
Consiglio di Stato, voglio (e ritengo di non essere il solo a Salerno)
ringraziare Aliberti per averci dato Delio Rossi col suo calcio champagne (che
lui ha il merito di aver scoperto e lanciato nel calcio che conta), la
serie A, i vari Di Vaio, Di Michele, Gattuso, Fresi ecc. (avendo il coraggio di
investire su di essi svariati miliardi) regalandoci così tante domeniche indimenticabili.
Non è stato tutto oro, ma in una città dove eravamo abituati al "fumo delle
promesse"
. . .
Ma debbo rivolgerle ugualmente una critica, se Ella si fosse deciso a fare
l'ultimo sforzo economico acquistando un attaccante (anche uno mediocre capace
di realizzare almeno 3 o 4 reti ) a gennaio di quello sciagurato campionato di serie A, con il quale
sostituire l'ectoplasmatico Chianese (quanti miliardi buttai al vento!), avremmo scritto pagine di storia
calcistica assai più esaltanti per la nostra casacca granata: senza il rogo del treno con
quelle giovani vite spezzate,
senza i striscioni di proteste, senza le crisi economiche di questi ultimi anni.
Dimenticavo, ma dove sono finiti tutti quei politici salernitani che per anni
hanno "onorato" gratuitamente le gradinate delle tribuna Vip dell'Arechi,
che dalle TV locali hanno pontificato su squadre, allenatori e tattiche? Che
osannavano Aliberti e si facevano vedere accanto a lui nei periodi buoni? Se
sono in vacanza, che ci rimangano, ma risparmiateci in futuro le
vostre professioni di fede granata e le vostre lezioni. Solo Salzano ha provato a fare
qualcosa e bisogna dargliene atto!
giovanni s. (un tifoso
riconoscente) - 7 agosto 2005
Pubblichiamo anche la lettera inoltrata dal Presidente Aliberti al duo Carraro e Galliani
La mia Società, con i miei gravi sacrifici, ha ottemperato alla richiesta di ricapitalizzazione di 8 milioni di euro invocata poco tempo fa dalla COVISOC. Non ha, dunque, debiti nei confronti di tesserati. Ha un patrimonio anche immobiliare significativo. Ha un credito di 1milione e mezzo di euro nei confronti della Lega profesionisti. Ha avviato, non appena la legge lo ha consentito, una procedura di transazione con l’Agenzia delle Entrate, per la quale già il 23 Giugno u.s. il Direttore dell’Istituzione in parola ha manifestato la sussistenza delle condizioni e dei requisiti normativamente previsti. La Società, con la proposta di transazione evocante il contezioso in corso con il fisco e l’attestazione dell’Agenzia ad essa conseguente, riteneva e ritiene di aver documentato la “endenza” di liti non temerarie e la congiunta determinazione di Fisco e contribuente di addivenire quanto prima ad un’utile definizione di liti insorte ed insorgende.
Non di meno, con la non iscrizione al campionato di pertinenza si rischia di compromettere l’interesse del fisco al recupero del proprio credito e l’interesse della Salernitana a gestire le proprie relazioni con l’Agenzia delle Entrate, godendo, come tutti, delle opportunità e dei diritti offerti dalla Legge dello Stato. Sono, perciò, amareggiato, perché non ho visto l’Agenzia delle Entrate affiancare la Salernitana nel giudizio davanti al TAR, al fine di tutelare un proprio concreto interesse (sarebbe bastato un intervento ad adiuvandum). Non ho visto, altresì, attivarsi un meccanismo di accelerazione del procedimento che pure si ha innescato quando la stessa richiesta era stata inoltrata dalla S.S. Lazio.
Non voglio credere che le differenze nascano dalla mancata esibizione di forza da parte dei tifosi della Salernitana sotto la sede di F.I.G.C. e dell’Agenzia delle Entrate, secondo una formula felicemente sperimentata dai tifosi della Lazio. Sento, però, di essere trattato come un “paria”, un “intoccabile”, un “figlio di un Dio minore”, mentre vedo altri, che sono stati meno trasparenti di me, occupare posizioni sicure, iperprotette da ogni contestazione ed ogni rilievo. Io sono certo che la mia Società può garantire, con il proprio equilibrio finanziario, la continuità della prossima stagione sportiva. Ma credo che tale certezza possa essere condivisa anche da voi. Viceversa mi domando che senso abbia, escludendo la Salernitana dal campionato di pertinenza, sottrarle il “patrimonio giocatori”, privarla del titolo sportivo, vulnerarne l’immagine, ostacolare la transazione in itinere col fisco.
Si tratta di un’operazione dannosa per tutti che, peraltro, non è utile ad evitare che vi siano intoppi sul prossimo campionato, posto che gli sforzi finanziari compiuti, le risorse societarie presenti e dichiarate, il percorso transattivo in itinere col fisco depongono per un’assoluta volontà di continuare l’esperienza sportiva e societaria per la sussistenza di tutte le condizioni pur assicurandole. Insomma tra gli interessi in gioco si sta scegliendo quello più insignificante. Infatti, con l’esclusione della Salernitana Sport prevarrà la voglia degli organi di controllo di interpretare in modo illogicamente penalizzante e censorio (e testualmente inappropriato) il punto 7 lett. B seconda parte del comunicato ufficiale 189/A del Consiglio Federale del 15 Marzo 2005 sul diritto di una società per azioni di continuare l’esercizio della propria attività naturale e sul diritto dell’Agenzia delle Entrate a regolare in base alle leggi dello Stato i propri rapporti con il contribuente.
Se questo “strazio” del buon senso e della giustizia dovesse momentaneamente prodursi, io non lo accetterò con la rassegnazione. Anzi sarà uno stimolo per continuare a rivendicare le ragioni della Società che rappresento in ogni forma ed in ogni sede. Responsabilità patrimoniale, contabili, amministrative e, perché no, penali dovranno essere vagliate in tutte le sedi. Attiverò giudizi riparatori, risarcitori e ripristinatori e, nel contempo, chiederò agli organi della Giustizia civile, penale, amministrativa e contabile di valutare se ciò che potrebbe avvenire (ma che spero non avvenga) sia compatibile con un Stato di Diritto inserito nel contesto europeo.
Se sarà necessario mi rivolgerò anche alla Corte Europea, perché credo che sia giusto che una vicenda che in tre settimane ha divorato tutti i gradi di giustizia sportiva e amministrativa (peraltro in piena estate) sia valutata da un consesso giudiziario che ha spesso condannato l’eccessiva lentezza della giurisdizione italiana. Tutto questo non rappresenta una minaccia e non vuole intimidire nessuno. E’ solo il grido di protesta e di rabbia di una persona, a nome di tante altre persone, che non chiede privilegi o indulgenze ma solo di poter esercitare i propri diritti di uomo libero tra uomini liberi.
Con amicizia
Aniello Aliberti
(tratto dal sito www.salernitana.it) Agosto 2005
Siamo
di nuovo in B
Vogliamo complimentarci con tutti i tifosi granata per aver festeggiato "in
silenzio" con molto decoro e compostezza questo, ormai insperato, ripescaggio,
senza quei chiassosi festeggiamenti (visti a Genova e Firenze) e che
francamente sarebbero stati assolutamente fuori luogo.
Vorrà dire che li abbiamo rinviati al prossimo ritorno in serie A.
Ora vedrete come i nostri Amministratori torneranno ad "occuparsi" delle cose
granate. I debiti per l'uso dell'Arechi è già stato "prontamente" dilazionato.
Anche la tribuna d'onore tornerà ad affollarsi.
Non resta che augurarsi che Aliberti, dopo la sorprendente campagna acquisti,
mantenga anche la sua ultima promessa:
"DA QUEST'ANNO NESSUN BIGLIETTO OMAGGIO ALLE AUTORITA!"
Che passino anch'essi da quel botteghino che ormai non frequentavano da molti
anni.
La Redazione
P.S.: La tribuna vip è tornata ad affollarsi di "vip" (very important portughesi) regolarmente e cronicamente non paganti. E pensare che il patron ha ribassato di molto i prezzi dei tagliandi per ogni ordine di posti!
Salernitana . . . piove sul bagnato!
All'indomani delle esaltanti promozioni raggiunte dalla squadra granata negli
anni passati,
gli Amministratori e i politici salernitani sgomitavano per salire sul
carro di Aliberti, e rivendicare la condivisione dei meriti sportivi per i successi
conseguiti.
Oggi, dopo l'ingloriosa retrocessione, gli stessi personaggi si eclissano o
peggio si accaniscono contro la Salernitana, imitando quel cane del famoso proverbio
che morde lo stracciato. Si spiega così il tempestivo intervento del nostro Assessore allo
Sport che rivendica il pagamento di 58.000 Euro da
parte della Salernitana per l'uso dell'Arechi e del campetto Volpe. Mentre a
Napoli, in questo stesso momento poco esaltante anche per i
partenopei, la Giunta comunale si è stretta intorno alla sua squadra e si guarda bene dal
rivendicare i milioni di Euro di arretrato per l'uso del S.Paolo. E se qualche sprovveduto
assessore napoletano avesse minacciato la squadra di Naldi con analoghi
ultimatum, ne avrebbe ottenuto solo pernacchie in quantità industriale.
Ci chiediamo se Aliberti non dovesse pagare, la vostra asburgica meticolosità
contabile vi costringerà a mantenere la minaccia così solennemente proferita?
Ed in tal caso diteci: cosa ne farete dell'Arechi? Una serra per la coltivazione di
quegli ortaggi che meritereste per la sensibilità dimostrata? A che servono le
"letterine" che il Sindaco scrive alla Lega per chiedere il
ripescaggio della Salernitana, quando contestualmente si contribuisce ad affondarla.
Ultima considerazione sul futuro granata: Aliberti nonostante i suoi torti (si è
fin qui dimostrato incapace di capitalizzare i suoi errori che ripete puntualmente) resta l'unico
presidente possibile, vista l'assenza di imprenditori nostrani disposti a
rischiare le proprie fortune per la causa granata. Del resto le ventennali
esperienze maturate con i suoi predecessori dovrebbero pur averci insegnato
qualcosa. Pertanto mettiamo da parte gli abusati slogan "Aliberti vattene" e stringiamoci tutti
intorno alla nostra squadra.
Giovanni S. - 28 giugno 2003
"Si stava facendo passare il principio secondo il quale il club granata doveva godere degli stessi diritti di tutte le altre squadre (amatoriali) della città! Roba da far accapponare la pelle anche perché la filippica arrivava dalle stesse voci che fino a poche settimane prima avevano incensato, elogiato e coperto tutti i misfatti di Aniello Aliberti. . . . In quei giorni il solerte assessore allo Sport, Nino Savastano, neanche si sognava di attaccare Salernitana e Aliberti. . . Poi venne Sica, la decisione dello scaltro Aliberti di nominare un Popolare presidente onorario della Salernitana, e tutto finì . . ."
tratto dal "POPOLO SPORTIVO" n. 43
Il decreto ingiuntivo di pagamento che il Comune di Salerno, tramite
l’Assessore al Contenzioso Lello Ciccone, ha inviato alla Salernitana
intimandogli di pagare poco più di 100 milioni di vecchie lire per l’utilizzo
dell’Arechi, così come previsto dalla convenzione, ha scatenato una nuova
bufera politico-sportiva. Sull’opportunità di un provvedimento del genere in
giorni così delicati per il club granata, si registra l’intervento
dell’Onorevole Enzo Fasano. L’avviso di morosità dell’uso dello stadio Arechi
da parte del Comune di Salerno nei confronti della Salernitana calcio – scrive
il Coordinatore Provinciale di AN - giunge con grande risonanza di stampa
proprio nei giorni in cui il sodalizio granata è impegnato al limite delle
proprie risorse legali e societarie per assicurare ala città di Salerno un
nuovo campionato di cadetteria e consegna una immagine bifronte della civica
amministrazione con il sindaco De Biase, che compie significativi atti a
sostegno del club granata e dall’altra parte alcuni suoi Assessori che con uno
zelo sconosciuto fino ad oggi creano problemi di immagine alla stessa società
ed al suo presidente, a mio avviso al solo scopo di farsi pubblicità gratuita
. . .Capisco – prosegue Fasano – che con la squadra precipitata in serie C non
è più tempo di passerelle allo stadio, ma ricordo a me stesso che da Palazzo
di Città si è sempre sostenuto in tempi di vacche grasse che la Salernitana
era un bene ed una risorsa della collettività. A questo punto ritengo che un
po’ di coerenza sicuramente non guasterebbe!!!
tratto da SALERNONOTIZIE.IT del 31.07.2003
Come raggiungere
lo stadio "Arechi" la domenica.
Anche per il campionato di calcio 2002-2003 è
stato deciso di perseverare con lo scellerato provvedimento di disattivare tutti
i semafori dell'incrocio di Mariconda con il Parco Arbostella, sempre in assenza
di vigili urbani per l'intera durata della pericolosa disattivazione.
Cosa dire?
L'avvilimento nel constatare tale colpevole e perdurante miopia da parte degli
addetti alla nostra sicurezza stradale, non si trasformerà mai in rassegnazione.
Continueremo a gridare forte tutto il nostro disappunto.
E pensare che quest'anno sono sensibilmente calati gli abbonati ed i
frequentatori degli spalti dell'Arechi. Senza contare che tale disattivazione
dei semafori, quest'anno avviene nelle ore serali del sabato (per la sciagurata
scelta della Lega Calcio italiota), proprio quando sono più numerosi i
salernitani che attraversano quell'incrocio per andare a fare shopping.
L'amara conclusione che si può trarre è che il controllo e la sicurezza della
viabilità a Salerno, resterà una chimera finchè continuerà ad essere affidata a
questi "esperti".
C.d.R. - 2.11.2002
Al riguardo è interessante anche leggere la segnalazione "Un
cartello stradale ... marziano"
Sempre in tema di semafori, per una settimana circa, gli
automobilisti che percorrono il tratto di lungomare Tafuri in
corrispondenza di Via La Carnale, hanno notato con estrema soddisfazione
che con i semafori disattivati della suddetta Via (o meglio
lampeggianti sul giallo) , veniva favorito notevolmente il grosso flusso
veicolare che impegna quotidianamente tale importante arteria cittadina.
Non sappiamo se tale provvedimento è stato adottato per una sperimentazione, o
se dovuto semplicemente a causa di forza maggiore (guasto?), in ogni caso i
vantaggi sono stati indiscutibili e sotto gli occhi di tutti, senza creare
neppure problemi di sicurezza al traffico, vista l'assoluta scarsità di auto che
si immettono sul lungomare provenienti da Via La Carnale.
Era logico quindi aspettarsi un prolungamento di tale provvedimento in vista di
una sua possibile adozione definitiva.
E invece?
Si ritorna inesorabilmente ai semafori di Via La Carnale che bloccano con
inspiegabile frequenza centinaia di auto, costringendole così ad aspettare il
passaggio di automobilisti "fantasma".
Se proprio non era possibile disattivare tali semafori, perchè non si interviene
sui tempi della loro attivazione, distanziandoli adeguatamente?
Ci chiediamo perchè i semafori bloccati sul giallo durante le partite della
Salernitana non rappresentano un pericolo per l' intasatissimo incrocio di
Mariconda con l'Arbostella, mentre sulla deserta Via La Carnale sono considerati
indispensabili?
Il giorno in cui qualcuno degli "autorevoli esperti" a cui la nostra
Amministrazione ha affidato il delicato compito di organizzazione e vigilare
sulla viabilità salernitana, decidesse di mettersi in contato con noi per
illustrarci le motivazioni alla base di tali scelte, che altrimenti potrebbero
anche apparire cervellotiche, gliene saremo molto grati, a nome di tutti gli
utenti salernitani!
N.d.R. 15 settembre 2002
Abbiamo una squadra di calcio cittadina
che attualmente ci fa soffrire per la mancanza di una punta degna di essere
definita tale, senza contare la frettolosa cessione del giovane e
talentuoso Mascara (che a Palermo ha già dimostrato, prima dell'incidente, di
essere in grado di fare la differenza anche in serie B!).
Ma il problema che ci è stato segnalati da un gruppo di
tifosi salernitani non riguarda l'attuale posizione anonima di classifica della Salernitana,
si spera sempre che con gli auspicabili correttivi a gennaio
si possa ritornare a sognare, bensì riguarda la nostra azienda di
trasporti urbani (CSTP) che fa di tutto per confermarsi di .... serie C.
Infatti questi tifosi ci raccontano che avevano deciso di andare la domenica all'Arechi,
utilizzando un
mezzo pubblico. Ma di fronte all'assenza di un collegamento tra il centro
cittadino e lo stadio, hanno dovuto rinunciarvi e tornare a servirsi della
propria autovettura.
E pensare che quando la Salernitana era in A, la nostra Amministrazione Comunale
diede disposizioni affinchè fosse organizzato tale servizio in maniera del tutto
gratuito.
Oggi invece, il testardo tifoso che decidesse di non utilizzare la sua
auto o moto, può optare solo su quelle corse ordinarie che gli consentono di
raggiungere il parco Arbostella (nr. 9) oppure l'Ospedale S.Leonardo
(nr. 8) e di lì proseguire
a piedi attraverso un lungo e disagiato percorso (con l'inverno ormai alle
porte).
Cosa dobbiamo fare per chiedere un servizio di trasporto urbano meno miope ed
assente? Aspettare di veder tornare in A la propria squadra?
E visto che assai spesso piove sul bagnato, anche i responsabili della nostra
viabilità hanno voluto fornire il loro "contributo" per aumentare i disagi.
Infatti nell'incrocio di Mariconda con il Parco Arbostello, nelle ore precedenti
la partita, ci si ostina a disattivare i semafori. E cosa ancora più assurda,
tale disattivazione si protrae ininterrottamente fino a sera inoltrata. La
domenica 25 novembre, ad esempio, alle ore 16,00 (quando non c'era più traccia di
tifosi diretti allo stadio) i semafori in questione ancora lampeggiavano con il
giallo e non c'era traccia di vigili a presidiare il pericoloso incrocio!
Qualcuno dei tecnici comunali si è preso mai la briga di controllare se
l'adozione di tale misura facilita veramente lo scorrimento del traffico in
zona?
Ne ha mai valutato le ricadute in termini di costi/benefici?
Ha mai controllato gli orari di attivazione e disattivazione dei semafori e l'
effettiva presenza dei vigili in zona?
Ebbene, ci permettiamo di far notare a questi "esperti", che tale misura,
abbinata alla mancanza di
vigili sul posto ,
aumenta in misura esponenziale i rischi per l'incolumità degli automobilisti che
percorrono la domenica pomeriggio tale tratto di statale, e si imbattono nelle numerose auto e ciclomotori
provenienti da Mariconda e dirette allo stadio attraverso il parco Arbostella.
In quei caotici frangenti i tamponamenti sono purtroppo all'ordine del giorno.
Se questi sono i provvedimenti che vengono adottati per ridurre il traffico
cittadino, lo smog e l'inquinamento acustico, allora vuol dire che bisogna
subito voltare pagina ...
campionato di calcio 2000 - 2001
Sono passati cinque mesi dalla precedente segnalazione, ma i
semafori all'incrocio di Mariconda con il Parco Arbostella continuano ad essere
spenti in concomitanza delle partite della Salernitana. Anche ieri sera (8
febbraio 2002), in occasione dell'anticipo di campionato contro il Como, i
semafori sono stati a lungo disattivati, incuranti dell'intenso traffico
presente in quel momento, provocando così non pochi disagi e pericoli agli
automobilisti ed ai pedoni.
Ed ancora una volta, non ci si è preoccupati nemmeno di garantire l'invio di
almeno un vigile a presenziare l'incrocio in questione.
Sbagliare è umano, perseverare . . .
Vuoi esprimere un tuo parere, un consiglio, un invito al riguardo?
Facciamo sentire la nostra voce!
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Aggiornato il 21-08-2005