Marco Silvestri

 

      Poesie e Pensieri


Tutto è possibile se c’è amore.

Niente è predestinato

se c’è fantasia.

‘96

 

Un giorno io sarò falco

e tu sarai colomba.

Un giorno io sarò lampo

e tu sarai pioggia.

Un giorno io sarò pane

e tu sarai acqua.

Quel giorno,

Amore,

quando verrà,

noi saremo liberi, ma uniti,

l’uno una parte dell’altra,

diversi da tutto e da tutti…

Persino nella nostra diversità.

                                                                        ‘96

***

 

Quante volte t’ ho guardato

lì negli occhi:

ti ho cercato, ti ho sognato,

ti ho desiderato.

Cercavo il tuo amore, il tuo affetto

e allo stesso momento lo buttavo,

non capivo il male che ti facevo,

il bene che perdevo,

eri l’unica cosa vera della mia vita.

Ero cieco,

forse avevo gettato i miei occhi lì

nel profondo del mare dei tuoi,

che ogni giorno mi rapivano.

Ora che ti ho perso ho capito

e continuo a cercare, a sognare

e a desiderare quel mare.

                                                                           ‘97

***

Scusami se puoi:

Vorrei perdermi nei tuoi occhi,

ma so che non posso,

ti ho mandata via con le mie azioni.

Mi hai lasciato.

Perdonami se puoi:

Vorrei inebriarmi ancora del tuo profumo

fiore di primavera,

abbandonarmi alla tua utopia

e alla mia insicurezza,

a quel senso di squilibrio interiore,

quella fragilità nuova

che un tempo era in me,

lasciarmi ancora trasportare dalle tue onde,

mare d’inverno.

Torna se puoi:

In quelle mattine fredde di stanze vuote

a riscaldare con il tuo cuore la mia anima.

Là ti sei fermato Amore

e mai più rivivrai.

                                                                                 ’97

***

 


La Morte

Quante volte l'ho vista

A volte l'ho anche sfiorata...

Grande Sorella, non aspettare che io sia già morto, per venirmi a prendere

1/5/97

 

Questa notte ho sognato un clown

che piangeva nella notte.

Questa notte ho sognato un clown

che ballava sotto la pioggia

Questa notte ho sognato un clown

che rideva con la Morte.

'97

Quante cose ho perso per la mia stupidità

Quante donne per la mia timidezza, quante ne ho perse

E ora sono qui da solo a riavvolgere il nastro

della mia vita.

16/8/97

Soldati – erano –non uomini né animali.

Soldati.

Macchine, semplici e inconsapevoli marionette, usate dall’ipocrisia

di chi non è uomo, ma potere.

                            17/8/97

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