editoriale maggio 2003

 

…di tutta "l’erba" un fascio.

È di questi giorni la proposta fatta dall’attuale governo di rivedere il disegno di legge che disciplina l’uso delle sostanze stupefacenti. Queste nuove norme non dovrebbero fare più distinzione tra droghe "pesanti" e "leggere", ignorando la differenza farmacologica che c’è tra un derivato della Canapa Indiana e uno dell’Oppio. Il nostro governo dimentica cos’è l’indice terapeutico (valore dato ad un farmaco per valutarne la sicurezza nell’uso), anche se tra le sue fila vi sono illustri medici. Non fare più distinzioni significa far dimenticare, all’opinione pubblica e ai consumatori di droga, le grandi differenze che ci sono in termini d’assuefazione e pericolosità tra le tante sostanze stupefacenti. Questo incoerente modo di vedere il problema potrebbe indurre un ragazzo che vuole, a torto, avvicinarsi al mondo della droga a scegliere quelle con maggior effetto stupefacente e pericolosità, poiché sarebbero annullate tutte le differenze sia sanzionatorie sia culturali. Mi sembra immorale far scegliere ad un ragazzo, preso con qualche spinello in tasca, fra la galera ed un centro di riabilitazione, con l’unico effetto certo di introdurre il malcapitato in ambienti e situazioni ancora peggiori. Queste proposte a senso unico sono portate avanti dal vicepremier Fini, il quale sembra voler dimostrare di fare di tutta l’erba un fascio, appunto!