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CHE
GIORNO SArà PADRE ALFONSO MARIA PARENTE Me ne sto solo sotto il sole d'agosto Non ho nessuno e non mi sento al mio posto Spugna nel pugno e gialla pelle di daino Un lavavetri in piedi, un nord-africano Fa così caldo che mi sento morire Sulla mia pelle grida col mio sudore il mio bisogno d'amore Mi sposto all'ombra di un palazzo vicino Seduto a terra un tipo col cucchiaino Sta riscaldando qualche cosa di strano Sta preparando senza troppo rumore la sua dose d'amore Dimmi che giorno sarà E se mai quel giorno arriverà Se mai qualcosa cambierà Quando qualcuno qualche cosa farà C'è un ubriacone steso sulla panchina In mezzo al vomito e all'odore di urina Conosce bene che vuol dire soffrire Senza speranza di potere guarire lo vede un frate e passa via disgustato Ma quello dorme e sogna forse da ore una bottiglia d'amore Sul marciapiede una signora composta Adesca un'auto che si ferma e si accosta Non c'è bisogno di parole affettate Per dichiarare quanto costa ai bollori un'illusione d'amore Dimmi che giorno sarà E se mai quel giorno arriverà Se mai qualcosa cambierà Quando qualcuno qualche cosa farà Dimmi che giorno sarà E se mai quel giorno arriverà Se mai qualcosa cambierà Quando qualcuno qualche cosa farà Dimmi che giorno sarà Dimmi che giorno sarà Dimmi che giorno sarà
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