THE BOOKSHELF IS FOR LITERARY CATS & SOPHISTIKITTENS!!!!!


Nella Brigadoon del cuore in cui viviamo, delimitata da calette californiane e quartieri come Bayswater e Chelsea, ogni negozio sembra la copertina di Our Favourite Shop degli Style Council, le ragazze vogliono assomigliare a Brigitte Bardot, Betty Blue o Emma Peel, flip flop e straw hats sono l'ultima moda sulle spiagge e la pubblicità strilla "Lambretta Rule!". Nei juke box dei cafè risuonano Peggy Lee e i Damned. Ci sono suonatori di bongos beatin' beatnik alla Jack Costanzo agli angoli delle strade e intorno a ragazzi in jeans e t-shirt, apppoggiati a Chevy Impalas, ciondolano ragazze in sabot e hip huggers. Ogni cosa è cool & suave...Potrebbe essere una pellicola in Eastmancolor o una foto di Jean Loup Sieff!!! Beh, come ben sapete, ci sono pure delle librerie dove è piacevole perdersi tra i fumetti di Madman di Mike Allred e libri come Googie's Fifties Coffee Shop Architecture o Mondo Exotica e scovare vecchie crime novels da leggere rilassandosi e prendendo il fresco sulla veranda o sulle scale antiincendio con le gambe a penzoloni. E se chiedete alla libraria , una biondina in horn rimmed glasses, quali sono gli dei autori best seller vi risponderà Ian Fleming e Alberto Traveli.

The Bookshelf sono pagine/segnalazioni da quella Brigadoon, con l'intento di farvi venir voglia di sfogliare quei libri ....

OK, il passaggio dal fondamentale Absolute Beginners/Principianti Assoluti (in Inghilterra è uscito nel 1959 , qui da noi ne ho recuperata una edizione del 1964 per la Mondadori) è già stato citato da Gazzara nel suo "Mods!" per la Castelvecchi come esempio di stile proto mod in Dean Swift ma c'è da fare una rettifica: Dean non è il protagonista del romanzo e la ragazza descritta non è Suzette!

E poi c'è pure la ulteriore descrizione di Kid La Miseria....se Dean è un proto mod, Kid è un tardo beatnik?!!!!

"....Dean è un prodotto del jazz moderno, mentre Kid è un miserabile sopravvissuto con orrende inclinazioni per il jazz tradizionale (....). Gli esperti li riconoscono subito, come si sitingue un soldato da un marinaio per via delle diverse uniformi. Esaminiamo per primo Kid La Miseria con la bardatura tradizionale: capelli lunghi e spettinati, colletto inamidato (alquanto sudicio), camicia a righe, cravatta in tinta unita (per il momento rosssa , ma potrebbe essere blu scuro o blu mare), giacca corta m amolto usata (la giacca da cavallerizzo di qualcuno, probabilmente), calzoni attillatissimi a righe larghe, niente calzini, stivaletti bassi. E ora osserviamo Dean nella versione moderna: capelli corti e lisci da studente e con scriminatura, colletto della camicia bianco, all'italiana , con punte arrotondate, giacca di stile romano, di taglio accuratissimo (due spacchetti, tre bottoni), calzoni stretti senza rimbocchi, scarpe a punta e un impermeabile bianco ripiegato sul braccio (....) ..le loro fanciulle, se fossero presenti, sarebbero in perfetto stile. Per quella di Kid, capelli lunghi, spettinati, con una lunga frangia sulla fronte, magari dei jeans e un maglione largo e cascante, oppure un vestito di tinta violenta, però mai a fiori e grazioso:insomma tutto un complesso che mira a dare una impressione di trasandatezza. La ragazza di Dean porterebbe, invece, una gonna corta, calze senza cucitura, scarpe appuntite con tacchi a spillo, sottoveste frusciante di nylon, giacchetta corta e capelli alla Geppetto. Viso pallido, bianco cadavere, con un tocco di malva e moltissimo rimmel."

Fernanda Pivano ci ha introdotto a quella miniera che è la letteratura americana, in cui poi abbiamo imparato a scavare da soli, seguendo altri filoni. Ma ecco cosa scrive nel 1958, introducendo Sulla Strada di Jack Kerouac (con I Sotterranei ,per me, il suo libro migliore...."Così in America...." È il finale che vorrei al mio funerale....) a proposito del r'n'r e dei teddy boys (questa introduzione è presente anche nelle edizioni Oscar Mondadori del romanzo).

"È significativo che i ragazzacci inglesi, o teddy boys, siano nati alla periferia di Londra come neoesteti: indossavano parodie degli abiti edoardiani degli ufficiali della guardia. (....) ..presto i ragazzi si disgustarono piegandosi alla "uniforme" parigina dei giovani di St. Germain: giacconi di pelle, scarpe con la suola di gomma, calzoni scuri e aderenti, e, per le ragazze, maglioni sformati e capelli sempre più corti. Non potendosi manifestare neppure negli abiti , il loro individualismo crecò sfogo nella danza giunta dall'America, il rock 'n' roll , nella quale , si badi, ciascuno deve inventare passi e gesti suoi personali. (....) Anche questa danza rappresentava una pericolosa affermazione di individualismo:La società collettiva riuscì a sopprimerla. Oggi anche i teddy boys si sono imborghesiti. Esistono ancora i discendenti di quelli veri: si riuniscono in piccole cantine-bar dove bevono caffè e acque sciroppate indefinibili, aspettano che qualcuno di passaggio introduca una moneta nel juke box e ballano al ritmo del rock'n'roll, una specie di danza alla quale solo la presenza dei vestiti impedisce di essere un coito. Ballano con ragazzine truccate fino al ridicolo, portano come specie di distintivo lunghe basette possibilmente nere e parlano per lo più greco e maltese. A volte si accoltellano per ragioni politiche m ale loro risse sono presto soffocate perché davanti a ciascuna di queste cantine stazionano due otre poliziotti in uniforme. Davanti a costoro passano allucinati giovinetti ubriachi (a volte non tanto per il desiderio di ubriacarsi quanto perché si sono ingozzati di birra prima che alle ore 23 in punto ne venga sospesa la vendita) seguti dai loro "bravi", anche loro imbasettati ma troppo indaffarati per perdere tempo a ballare.

Gli altri, quelli imborghesiti, più che veri teddy boys sono poveri ragazzi che si riuniscono negli scantinati di qualche bar , messi a disposizione dai padroni compiacenti per la jam session:qualche giovane cantante professionista va lì a cantare gratis, e con un microfono scassato, la voce rauca e la faccia inondata di sudore canta finchè il regolamento non impone la chiusura del locale. Il pubblico, costituito di ragazzi e ragazze tra i quali si mescolano bambine che sembrano parodie melanconiche di Brigitte Bardot o di altre eroine del cinema , non lesina ovazioni. I cantanti sono per lo più imitatori di Tommy Steele o di Elvis Presley, dei quali copiano la pettinatura , gli abiti e gli atteggiamenti e si sforzano di copiare le possibilità magnetiche, per non dire le capacità canore".


IIT'S MODS TIME! Jake Arnott sa il fatto suo. In "E lui ammazza i poliziotti" (Il Saggiatore) , bel libro che inizia nei Mondiali di calcio del 1966 in Inghilterra, fanno capolino tra le pagine mods, i Rolling Stones e Soho mentre più avanti nella vicenda viene descritto un incontro tra Chelsea e West Ham del 1971 con tanto di skinhead e suedeheads che prima dello scontro tra tifoserie scandiscono il ritmo di The Liquidator di Harry J. All Stars. Se questo vi intriga non dovete perdervi il suo libro precedente, l'altrettanto-se non più- bello "L'irresistibile ascesa di Harry Starks" (sempre in Italia per Il Saggiatore): nel racconto "L'attizzatoio incandescente" troviamo descritta una esibizione di Heinz, considerato oramai fuori moda, qua e la fa capolino Joe Meek ma soprattutto in "Jack The Hat" sullo sfondo delle disavventure di due criminali nella Londra della seconda metà dei 6ts vediamo il giovane Beardsley passare da mod a original skinhead mentre intorno a lui tutto si fa più swingin' e floreale.



E' uscito per l'Arcana Mods L'anima e lo stile di Paolo Hewitt (con introduzione di Paul Weller), libro che traccia un percorso di stile tra i modernisti dei fifties, amanti del jazz più sofisticato, i mods della prima ondata, gli original skinheads, i suedeheads, i soulboys e i casuals. Molto interessante , anche perchè è composto per lo più da dichiarazioni di chi ha vissuto quegli anni (un arco temporale che va dai late forties ai primi 80) con capitoletti iintroduttivi ad opera dello stesso Capuccino Kid. Peccato la totale latitanza di una parte iconografica!