CONTINUA DA "PHILA"
Phylum emicordati
Comprende animali
marini semplici, vermiformi, vicini ai cordati per alcune caratteristiche:
tracce di una probabile notocorda, un cordone nervoso dorsale, e un sistema di
fessure branchiali. Le larve, invece, indicano un legame con gli echinodermi.
230 specie.
Phylum cordati
Comprende i
vertebrati e alcuni invertebrati a essi correlati. Sono caratterizzati dalla
presenza, in almeno uno stadio vitale, della notocorda: un cordone rigido, posto
dorsalmente all'intestino.
I cordati
invertebrati sono divisi nei due subphyla dei tunicati e dei
cefalocordati. I tunicati comprendono le ascidie; allo stadio larvale presentano
la notocorda e sono liberamente natanti, mentre da adulti vivono aderendo a un
substrato e si nutrono filtrando le particelle alimentari attraverso le fessure
branchiali. Sono tutti marini e ne esistono circa 1300 specie. I cefalocordati
comprendono, invece, l'anfiosso e assomigliano a pesci semplificati; vivono in
mare e sono anch'essi animali filtratori. Circa 25 specie.
I rimanenti cordati,
appartenenti al subphylum dei vertebrati, comprendono 42.000 specie, di
cui la metà sono pesci. Nei vertebrati la notocorda, presente a livello
embrionale, allo stadio adulto viene sostituita dalla colonna vertebrale.
Nonostante il suo grande successo evolutivo, questo gruppo viene superato in
numero di specie dagli artropodi e dai molluschi. Generalmente si riconoscono
sette classi. Tre di queste, gli agnati, i condroitti e gli osteitti, sono
classi di pesci. Gli anfibi comprendono forme semiacquatiche come salamandre,
rane e rospi. La classe dei rettili è la meglio adattata alla vita sulla
terraferma e comprende tartarughe, lucertole e coccodrilli. La classe degli
uccelli è particolarmente interessante per l'evoluzione degli adattamenti al
volo. La classe dei mammiferi è caratterizzata dalla presenza di peli e di
ghiandole mammarie che secernono il latte. Queste due ultime classi sono le
uniche nel regno animale capaci di mantenere una temperatura corporea costante
rispetto alla temperatura esterna: essi per tale motivo sono detti omeotermi.
Gli animali
nell'ecosistema
Grazie ai loro
differenziamenti, gli animali sono in grado di occupare numerose nicchie
ecologiche, caratterizzate da risorse alimentari anche molto diverse. Gli animali erbivori formano un anello fondamentale della catena
alimentare, in quanto vengono mangiati dai carnivori, che a loro volta
costituiscono l'alimento di base per altri carnivori. Altri animali sono,
invece, parassiti, saprofiti o si nutrono di sedimenti. Per la ricerca e
l'ingestione del cibo, molti animali presentano adattamenti particolari, come
recettori sensoriali e strutture masticatorie (ad esempio, i denti). La dieta
degli animali può essere in certi casi estremamente varia, in altri molto
specifica.
Gli animali
competono fra loro quando vi è scarsità di risorse, quali il cibo e lo spazio
vitale. Le interazioni esistenti tra prede e predatori influenzano l'evoluzione
parallela di entrambe queste componenti dell'ecosistema; in altre parole,
l'evoluzione della preda avviene in parallelo a quella dei predatori. Talvolta
tra gli animali si instaurano rapporti di interazione molto stretti, in cui
vengono mantenuti equilibri sottili. Alcuni parassiti, ad esempio, danneggiano i
propri ospiti, senza tuttavia arrivare a ucciderli; esistono, inoltre, animali
che vivono in simbiosi mutualistiche con altri organismi, in condizioni di
sostanziale condivisione delle risorse. Anche tra piante e animali si possono
instaurare rapporti di cooperazione, dal momento che le piante forniscono il
nutrimento a molti animali, mentre questi ultimi possono favorire
l'impollinazione o la dispersione dei semi.
Gli animali
sopravvivono e si riproducono grazie a una grande varietà di strategie.
Generalmente la riproduzione è copiosa quando l'ecosistema è ricco di sostanze
nutritive; quando vi è, invece, grande competizione per il cibo, gli animali
tendono a utilizzare le risorse in modo più parsimonioso e ad avere cura dei
piccoli per un periodo di tempo più lungo. Quando l'ecosistema è stabile, come
ai tropici, la competizione porta a cicli vitali complessi e ad adattamenti
complicati, sia nel corpo, sia nel comportamento.
Lo spostamento da un
posto a un altro è una strategia comune a molti animali per cercare nuove fonti
di cibo, evitare i predatori e riprodursi più efficacemente. Grazie ai
comportamenti migratori gli uccelli e altri animali riescono a nutrirsi e a
riprodursi nella stagione in cui il cibo è più abbondante. Gli spostamenti
degli animali sono limitati solo dalla presenza di cibo, dal terreno e dalle
singole capacità di locomozione. Ciascun habitat è caratterizzato da una fauna
specifica .
Gli animali nella
comunità umana
Dalla sua comparsa
sulla Terra, l'uomo ha sempre vissuto in stretta associazione con gli altri
animali. L'uomo primitivo era, infatti, essenzialmente un cacciatore che
dipendeva dalle altre forme di vita animale per procurarsi cibo e vestiti. La
vita degli animali non rappresentava, tuttavia, soltanto un mezzo di
sostentamento: in essi gli uomini primitivi trovavano, infatti, anche una forma
di piacere estetico e di forza spirituale, di cui sono prova i notevoli dipinti
delle popolazioni del Paleolitico, rinvenuti nella grotta di Lascaux nella
Francia meridionale.
Anche le società
umane presentano tracce di queste relazioni. Il richiamo estetico degli animali
è evidente nei mosaici e negli affreschi dell'Antico Egitto e di tutto il mondo
classico, nelle pitture dei maestri del Rinascimento e in innumerevoli opere
artistiche più recenti. Il rapporto dell'uomo con gli animali si riflette,
inoltre, nel folclore, nelle favole e nelle storie per bambini che hanno come
protagonisti numerosi animali antropomorfi .
Oggi l'uomo utilizza
ancora gli animali per gran parte della propria alimentazione. Gli animali
vengono allevati, oppure cacciati, nel caso si trovino allo stato selvatico. Il
grande sfruttamento indiscriminato di queste risorse ha, tuttavia, ridotto
enormemente la varietà degli organismi viventi in numerosi habitat,
contribuendo ad aumentare il numero delle specie in estinzione. Con la
trasformazione dell'uomo da cacciatore ad agricoltore, cambiarono anche le
relazioni tra gli uomini e gli animali .
Vennero, ad esempio, sterminati gli animali che predavano le mandrie o
distruggevano i raccolti; inoltre le modificazioni introdotte nel paesaggio
dalle nuove pratiche agricole fecero scomparire l'habitat di molte specie
animali e vegetali. Quando, invece, gli uomini iniziarono a dare vita ai primi
grandi insediamenti urbani, si moltiplicarono specie come i ratti, che vivono
dei rifiuti dell'uomo e sono pericolosi veicoli di malattie.