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TOTU IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA

Est arribada s'ora de cumintzare sa bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas

Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut prosperidade

Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de s'indipendentzia

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torra a buscadore

PROPOSTAS DE MANERAS E REGULAS PRO SU CUNGRESSU NATZIONALE DE SARDIGNA NATZIONE

Sas propostas annan votadas in su Cussitzu Natzionale imbeniente, poten esser emendadas o ghettadas pare prima de las ponner in votatzione, s'importante est chi non venzan cambiadas in sos contenutos printzipales.

PROPOSTA PER IL 1° CONGRESSO NAZIONALE DI SARDIGNA NAZIONE (GIORDO e altri)

 

Sardigna Natzione, volente o nolente, ha oggi delle grosse responsabilità politiche e morali nei confronti di tanti sardi che ci hanno dato e continuano a darci fiducia ma, soprattutto, nei confronti di numerosi militanti che da tempo chiedono uno strumento politico più chiaro e più incisivo nella battaglia di liberazione nazionale perseguendo il progetto indipendentista che S.N. porta avanti e che significherebbe per i sardi essere collettivamente padroni del loro destino sottraendosi definitivamente alla tutela di una potenza colonialista neoliberista quale lo Stato italiano.

La nostra visibilità, la nostra presenza in prima linea nello scenario politico, economico e culturale sulle problematiche che attanagliano la nostra terra e il nostro popolo hanno, di fatto, caricato il Movimento di compiti probabilmente superiori a quelle che sono attualmente  le nostre capacità strutturali, operative e finanziarie.

Sarebbe nascondersi dietro un dito, e perciò delittuoso e inconcepibile per chi si sente dirigente responsabile del Movimento, fingere che l’attuale situazione politica organizzativa non sia insufficiente, come del resto non porterebbe a nulla non riconoscere  che stiamo sprecando energie alla stregua di Don Chisciotte contro i mulini a vento.

Da queste premesse e dalle legittime richieste della base e dei miltanti si ritiene ormai indispensabile dare una struttura di quadri dirigenti per una riorganizzazione più funzionale e più capillare per far fronte all’esigenza di una presenza concreta in tutto il territorio sardo.

Detto ciò la celebrazione del 1^ Congresso nazionale di S.N. potrebbe essere l’elemento propulsivo per il rilancio dell’indipendentismo nel III millennio, in considerazione del fatto che il treno della storia viaggia velocemente verso il riconoscimento delle etnie e il diritto fondamentale dell’autodeterminazione.

Vista e considerata la necessità di superare l’attuale momento di stallo e di nebulosità all’interno del coordinamento nazionale riteniamo opportuno e indispensabile non rinviare ancora il Congresso nazionale.

Siamo comunque consapevoli che esistono enormi difficoltà tecniche, come ad esempio:

-      l’elaborazione di una bozza di statuto o, meglio, la revisione di quello finora adottato;

-       il tesseramento;

-      l’elezione dei delegati;

-      la preparazione di mozioni da parte di militanti;

-       la questione finanziaria;

-       la parte logistica.

A questo proposito avanziamo, quindi, la seguente proposta:

1.   STATUTO

Elemento fondamentale per la definizione delle linee ideologiche e politiche e per approntare un progetto organizzativo è lo Statuto del Movimento.

E’ quindi strumento indispensabile per poter portare avanti qualsiasi idea o discorso.

Predisporre una bozza di statuto o, comunque, revisionare debitamente quello esistente dilata inevitabilmente i tempi per arrivare ad un Congresso.

E’ necessario, quindi, fissare una data e incaricare contestualmente chi dovrà lavorare prioritariamente ad assolvere questo gravoso compito, per non arrivare impreparati al Congresso.

Tale compito potrebbe essere affidato all’attuale Direzione nazionale coadiuvata da 5 membri eletti dal Consiglio nazionale tra i Consiglieri con più esperienza che garantiscano la piena disponibilità.

2.     TESSERAMENTO

Il tesseramento può essere aperto sino al giorno dell’assise nazionale.

3.     DELEGATI

·       devono essere almeno 200;

·        tutti i delegati devono essere naturalmente iscritti al Movimento e quindi provvisti di tessera;

·        sono automaticamente delegati tutti i rappresentanti di sezioni locali, provinciali e tutti i membri del coordinamento nazionale;

·       invitare tutti i candidati nelle liste di S.N. alle consultazioni elettorali degli ultimi 5 anni e delegare quelli disponibili che non facciano o abbiano fatto parte di altre organizzazioni politiche;

·       delegare ogni simpatizzante proposto da un consigliere nazionale avvallato da almeno altri due.

4.     MOZIONI

Le mozioni congressuali possono essere illustrate direttamente al Congresso o discusse prima, in coordinamento nazionale.

5.     QUESTIONE FINANZIARIA

Ogni delegato deve versare la somma minima di £. 50.000 a titolo di autofinanziamento e adoperarsi per  trovare forme alternative di finanziamento.

6.     LOGISTICA

Individuare un paese o comunque un sito dove sia possibile trovare sia un idoneo locale da adibire a sala congresso che le infrastrutture per organizzare posti letto, pasti, bevande per almeno 500 persone (ad esempio si potrebbe adibire allo scopo un campeggio).

 

Per quanto riguarda infine l’aspetto politico, che è quello principale, riteniamo che il Congresso nazionale debba servire ad impegnare il coordinamento nazionale e le strutture dirigenti che ne scaturiranno a:

-          rilanciare l’opzione indipendentista sia nel chiarimento del suo significato politico, sia nella gestione di una prassi politica che abbia tale opzione come principale riferimento;

-          rinvigorire la progettualità politica in modo da avere una completa e capillare organizzazione e comunicazione che raggiunga tutto il territorio sardo ma anche quei sardi che, pur essendo fuori dalla Sardegna, continuano a viverla quotidianamente, per poi promuovere   seminari e convegni sull’indipendenza e le sue tematiche;

-          ridisegnare la struttura del Movimento in termini più funzionali che ci permettano di curare meglio le realtà locali, trovare valide fonti di finanziamento e procurarci visibilità attraverso un nostro organo di informazione che non sia solo politico, ma anche culturale.

Per concludere dobbiamo metterci in condizioni di essere portavoce di noi stessi. Non possiamo più permettere agli altri di fare propri i nostri ideali e le nostre battaglie al solo fine elettoralistico. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo assolutamente essere presenti nelle istituzioni, soprattutto territoriali e se per questo avremo bisogno di costruire alleanze ed aggregazioni che sia con chi ha i nostri stessi problemi e prenda coscienza di una lotta di liberazione nazionale del popolo sardo.

Sassari, 23.11.2001

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PROPOSTA DE MANERAS E REGULAS PER IL PRIMO CONGRESSO NAZIONALE DI SARDIGNA NATZIONE ( CARTA e altri )

Premessa

Sardigna Natzione è nata, per iniziativa del Partidu Sardu Indipendentista, come unione federale di vari movimenti che da tempo avevano fatto alcuni una chiara scelta indipendentista altri ancora fermi al concetto di autodeterminazione intesa in termini federalisti.

Con il tempo, con il procedere comune, con l’impegno unanime nelle lotte e per la capacità dei dirigenti di saper prendere un pò da tutti e far sentire tutti protagonisti delle scelte, le differenze si sono fuse e Sardigna Natzione ha assunto pienamente il ruolo di movimento chiaramente indipendentista e leader nella lotta di liberazione nazionale del Popolo Sardo.

Maturazione politica.

Il dibattito continuo all’interno del movimento ha permesso di superare alcuni steccati, imposti dall’esterno, che avevano impedito agli indipendentisti di caratterizzare il loro impegno in termini di lotta di liberazione nazionale rivolta a tutto il popolo sardo e non a una sola parte di esso.

L’essere di destra centro o sinistra, può dividere i sardi nello scontro tra classi interno alla nazione sarda ma nello scontro tra sardi ed oppressori del nostro popolo. La lotta di liberazione nazionale deve coinvolgere tutti i sardi indipendentemente dalle loro fedi politiche nel campo sociale.
La lotta di liberazione nazionale deve mirare all’indipendenza della nazione sarda nessun’altra soluzione può essere accettata senza aver prioritariamente conseguito il diritto di accettare o rifiutare soluzioni eterodirette.
La soluzione del problema sardo è strettamente connesso ai problemi analoghi delle altre nazioni senza stato. Il rapporto con esse è di primaria importanza in quanto, visto gli assetti assunti dalla costituenda Europa politica è più probabile una contrattazione e soluzione globale che non unilaterale.

Considerazioni.

L’attuale struttura di Sardigna Natzione non è quella adatta al gravoso compito che il movimento deve svolgere, bisogna chiudere la fase di gestazione e passare a quella della maturità. Bisogna darsi una struttura più organizzata e articolata, con un di progetto politico chiaro e preciso ed una direzione politica che ci creda e lo porti avanti con decisione, lasciando i giusti spazi di democrazia alle minoranze che non lo condividono pienamente ma senza dimenticare che la nostra è una lotta di liberazione nazionale. 
Il congresso al quale dobbiamo dare regulas e maneras è un congresso, di fatto, Costituente e le regole, i requisiti richiesti ai delegati, le maniere di condurlo devono essere quelli di un congresso di tale tipo. Non ci devono essere privilegi o discriminazioni, tutti i nazionalisti indipendentisti che vorranno dare il loro contributo devono essere messi nelle condizioni di farlo.
Le regole devono essere assolutamente semplici ed oggettive, non legate a valutazioni soggettive sulla militanza, sull’impegno, sull’anzianità di adesione o su altri parametri che siano soggetti a valutazioni o opinioni personali.

 

REGULAS

Sono delegati di congresso, con diritto di voto e di elezione attiva e passiva, tutti i tesserati che figureranno nell’elenco ufficiale dei tesserati un mese prima dell’inizio del congresso.
Possono esprimere il voto o essere votati solo i tesserati presenti al momento della votazione, non sono ammesse deleghe.
Le votazioni devono essere annunciate, con esposizione di annuncio da parte della presidenza, almeno 2 ore prima.
Ogni delegato ha il dovere di contribuire alle spese congressuali con un contributo minimo di 15 Euro ed essere autosufficiente per le proprie spese di vitto e alloggio.
Le tesi congressuali devono essere presentate, alla commissione organizzativa, prima della chiusura del tesseramento, firmate da un minimo di 20 e da non più di 25 tesserati, pubblicate e diffuse adeguatamente, distribuite anche in copia a chi ne faccia richiesta previo pagamento delle spese di stampa.
Le proposte di statuto devono essere presentate, alla commissione organizzativa, prima della chiusura del tesseramento, firmate da un minimo di 30 e da non più di 40 tesserati, pubblicate e diffuse adeguatamente, distribuite anche in copia a chi ne faccia richiesta previo pagamento delle spese di stampa.

 

MANERAS

La Direzione Nazionale integrata dai segretari di distretto e da altri 4 membri eletti dal Coordinamento Nazionale costituirà la Commissione Organizzativa del congresso. Avrà il compito, su indicazione del C.N. di scegliere il luogo,  preparare la logistica, selezionare l’elenco degli eventuali invitati, scegliere l’allestimento e provvedere al regolare svolgimento dei lavori.
Il congresso si svolgerà in due giorni consecutivi.
La presidenza verrà affidata al tesserato più anziano o ad una personalità del mondo culturale sardo che abbia manifestato fede nazionalista, esso avrà il potere di scegliere i propri collaboratori, max 4, tra i tesserati.
Nel primo giorno, dopo il saluto degli ospiti, inizierà il dibattito sulle tesi congressuali fino alle ore 13 del secondo giorno. Nel pomeriggio del secondo giorno verranno votate prima le tesi congressuali, successivamente lo statuto ed infine i membri del Consiglio Nazionale e gli organi dirigenti previsti nello statuto approvato.
I lavori si dovranno concludere preferibilmente entro le ore 24 per cui il presidenze provvederà ad articolare le varie fasi dello svolgimento del congresso e in nessun caso detta articolazione potrà essere sovvertita.

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PROPOSTA PER IL CONGRESSO ( SATTA   e altri )

 

1° FASE

Ufficializzazione della Commissione per il riconoscimento dei militanti comprovati, formata da :

           I 4 segretari provinciali;

           I 4 componenti della Direzione Nazionale;

           Gli eventuali collaboratori dei quattro segretari provinciali (non più di uno per segretario ).

Sono scelti componenti già aventi una carica, poiché sono stati ufficialmente eletti in assemblea provinciale, hanno quindi la fiducia dei militanti, nonché la conoscenza degli stessi. Questa commissione sarà denominata per comodità, dei “ Saggi”.

2° FASE

Riconoscimento dei militanti da parte dei “Saggi”.

Vengono cioè raccolti i nominativi dei militanti ”comprovati”, tramite il riconoscimento personale degli stessi da parte dei “Saggi”.

Tutto questo al fine di determinare i componenti del congresso, che sarà appunto composto da tutti gli effettivi militanti del movimento.

Solo i imitanti valutati dai “saggi” hanno diritto di voto sulle eventuali tesi congressuali.

Claudia Satta  ( Militante di S.N. , della Sezione di Cagliari )

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PROPOSTA SU COME FARE IL CONGRESSO DI SN 2002  ( CHESSA  e altri )

 

           Azzeramento degli organi direttivi, segreteria, coordinatori provinciali, consiglio nazionale, devono svolgere le normali funzioni politiche tranne la preparazione del congresso che sarà affidata ad un comitato di reggenti.

           I componenti del comitato dei reggenti non devono fare parte di nessun organo direttivo già esistente ma devono essere eletti in numero di quattro dal consiglio nazionale per sostituire la segreteria, e in numero di quattro in sostituzione dei coordinatori provinciali per un totale di nove.

Il compito dei reggenti è di seguire dirigere e regolamentare la fase precongressuale.

Dovranno fissare la data del congresso, dei congressi provinciali, modalità di partecipazione la stesura dei verbali nonché il tesseramento.

           Avranno diritto di voto al congresso i delegati eletti in forma democratica e proporzionale dai consigli provinciali pari ad un numero di venti. Adottando così un numero paritetico per ogni provincia.

           Nei congressi provinciali verrano esposte le tesi congressuali e quindi sottoposte democraticamente al voto degli iscritti, ls proporzione del voto determinerà le percentuali ed il numero dei delegati per parte da inviare al congresso.

           Possono partecipare ai congressi provinciali gli iscritti della nuova campagna di tesseramento che partirà dal 1° gennaio al 30 marzo 2002, e che verrà seguita dal consiglio dei reggenti.

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