ASSOCIAZIONE SCACCHI TERMOLI
Opinioni

Roma, 2/12/2001

xxxxFinalmente andiamo ad analizzare l'argomento giovani, che a mio parere è quello più importante del settore federale: con i giovani si ha il ricambio generazionale, si crea il rincalzo dei giocatori di vertice, si attira l'interesse della stampa e degli sponsor.
xxx Come ho già accennato in precedenza, negli anni '70 erano i circoli che gestivano e finanziavano le giovani speranze locali, ma oggi la struttura del circolo è praticamente crollata e non c'è più la seria e fattiva organizzazione di una volta, quindi tale incombenza è passata già da tempo alla FSI.
xxxPer cercare di sopperire a questa lacuna, circa venti anni fa l'allora presidente Dal Verme, su idea del suo vice Palladino, lanciò la famosa "azione scacchi-scuola" in base alla quale ogni scuola poteva richiedere alla FSI una scacchiera murale ed alcuni libri per organizzare corsi con i propri alunni.
xxxQuesta era un'idea molto buona, ma come al solito, nonostante si sia sbandierato a destra e a manca l'ottimo successo di questa grande idea federale, la cosa fu gestita male, poiché la FSI, a riscontro di tale azione, non ottenne altro che un pugno di giovani che rimasero nel nostro ambiente per partecipare alla vita federale. Da notare poi che tantissime scuole, come ho scoperto poi durante la mia presidenza, fecero alla FSI la richiesta di scacchiere e libri e non ottennero nemmeno una risposta (guarda caso si trattava di scuole del centro-sud Italia).
xxx In seguito fu creato, durante la presidenza Palladino, il settore giovanile FSI sotto la direzione di Walter Ravagnati di Milano. Stesso discorso di prima: Ravagnati fece un duro lavoro, nonostante i pochi mezzi messi a sua disposizione dalla federazione, ed ottenne anche tanti successi organizzativi di tornei giovanili ai quali nel tempo parteciparono globalmente migliaia di ragazzi, dei quali però ancora una volta pochissimi rimasero nell'ambiente scacchistico ed ancora meno diventarono buoni giocatori.
xxx Pensate che ai tempi in cui ero direttore tecnico della FSI l'argomento giovani era considerato un argomento marginale del quale si parlava poco o niente nelle riunioni di consiglio, e considerate che ai tornei giovanili all'estero venivano mandati sempre gli stessi giocatori.
xxx Quando io, di mia iniziativa e visti i pessimi risultati delle nostre squadre nelle gare ufficiali, selezionai per le Olimpiadi una squadra composta solamente da giovani nuovi maestri, scoppiò quasi una rivoluzione, con relative denunce verso la FSI. Quasi la stessa cosa avvenne quando selezionai per i campionati del mondo giovanili Michele Godena, che io reputavo, ed i risultati mi hanno dato ragione, una delle nostre migliori giovani speranze; anche lì scoppiò un putiferio ed un avvocato scrisse alla FSI chiedendo le mie dimissioni da direttore tecnico. Insomma anche questo è un argomento di attualità: chi ha dei diritti acquisiti non vuole mollarli, tanto meno a favore dei giovani che potrebbero ricavarne un beneficio, e questo, ad onor del vero, in Italia capita purtroppo anche fuori dell'ambiente scacchistico.
xxx Come creare un settore giovanile valido a tutti i livelli?
xxx Il problema non è, come può sembrare a tutti, quello di organizzare corsi nei circoli o nelle scuole. Negli ultimi venti anni si sono svolti corsi globalmente in tutta Italia per circa 500.000 ragazzi, di questi ne saranno rimasti con la FSI appena un centinaio.
xxx Il problema principale consiste nel creare le strutture idonee per il dopo-corso, cioè avere a disposizione circoli ben organizzati con validi istruttori che si prendano cura dei ragazzi che hanno imparato a giocare tramite corsi nelle scuole e li portino ai livelli internazionali che noi desideriamo. Questo è quello che fanno nelle federazioni di altri sport, come il calcio, il basket, il nuoto e tanti altri: prendono i ragazzi che si sono avvicinati alle gare tramite le scuole o iniziative private, li addestrano e li portano a livello Olimpiadi.
xxx Attualmente noi non abbiamo valide strutture nei circoli, in quanto il 90% dei nostri club dispone di sale molto piccole e spesso fatiscenti, dove i nostri giocatori si recano giusto per fare qualche partita rapida, e dove le giovani leve vengono spesso e volentieri ignorate ed in alcuni casi anche prese in giro e maltrattate, come in una sorta di "nonnismo".
xxx Per quanto riguarda la FSI é ancora peggio: non c'è una scuola, non c'è un progetto di scuola e soprattutto non ci sono i soldi per organizzare anche una piccola struttura federale.
xxx Si torna così al problema principale degli scacchi, intorno al quale girano tutte le nostre cose organizzative: mancano gli appoggi finanziari. Il primo problema da risolvere sarebbe quello di cercare gli sponsor per la federazione, sponsor che ci consentano di creare quella struttura adatta per gestire l'ambiente e soprattutto i giovani.
xxx Così com'è organizzata la FSI adesso, appare una lotta contro i mulini a vento, nonostante l'impegno dell'ottimo presidente Zichichi e di alcuni validi consiglieri, che devono cercare di mandare avanti una federazione senza mezzi e senza aiuti di ogni genere.
xxx Penso che l'unica soluzione possibile, cercando di seguire le orme di Inghilterra, Francia e Spagna, sia quella di creare uno staff dirigenziale di seri professionisti che, stipendiati proprio ai fini che desideriamo, dedichino il loro tempo solamente alla ricerca di sponsor e finanziatori vari.
xxx Da presidente ho tanto insistito per creare una federazione a livello manageriale, con appunto un pull di professionisti esterni che si potessero dedicare a tali scopi, ma la gente mi rideva in faccia e mi diceva che questo non era possibile in un ambiente di solo volontariato. Allora rimaniamo così e lasciamo andare in malora l'ambiente scacchistico.
xxx I circoli stanno chiudendo in tutta Italia, i giovani che li frequentano sono pochissimi, il ricambio generazionale non c'è, sempre meno persone si avvicinano al mondo degli scacchi, e noi stiamo solamente a guardare!!

xxx Lasciamo ora i sogni ed andiamo sul concreto. Cosa si può fare adesso, con i mezzi che abbiamo a disposizione?
xxx Sono d'accordo sulle due proposte indicate da Falcolini: che siano i vari circoli a segnalare la presenza di giovani promettenti; che ci sia un responsabile dei giovani, che potrebbe essere il consigliere federale Marcello Perrone.
xxx Marcello Perrone è professore di una scuola di Brindisi, ottima persona, appassionatissimo di scacchi, uno dei pochi che dedica tanto tempo al problema dei corsi nelle scuole e allo sviluppo dei giovani, una persona entusiasta e fattiva, che cerca di dare un valido contributo al nostro movimento scacchistico (ma non so ancora per quanto tempo visto che comincia a scontrarsi con i problemi di cui sopra).
xxx Esiste comunque una commissione giovanile FSI della quale fa parte anche il buon Marcello e questa commissione dovrebbe risolvere, almeno in teoria, i problemi relativi alle giovani leve, quindi dovrebbe essere sufficiente che i presidenti dei club si mettano in contatto o scrivano a tale commissione nel caso che vogliano segnalare un giovane di interesse nazionale. Se poi verrà fatto qualcosa o se la segnalazione rimarrà solamente tale, questo è da vedersi, anche se penso che valga la pena di tentare vista appunto la presenza in commissione di Marcello Perrone.
Nelle mie righe ho tralasciato un argomento importantissimo: gli istruttori federali. Non abbiamo istruttori validi ai vari livelli, e non è vero, come erroneamente si pensa, che un istruttore di categoria nazionale o un maestro siano in quanto tali in grado di istruire validamente i giovani.
xxx Insegnare ai ragazzi, specialmente a quelli tra i dieci e i quindici anni, è un cosa difficilissima e richiede un grande impegno. Insegnare a muovere i pezzi è facile, ma dopo bisogna catturare l'attenzione del ragazzo e fargliela mantenere per tutta la lezione, cosa veramente difficile e impegnativa.
xxx Ho seguito a volte, per curiosità, alcuni corsi fatti nelle scuole da istruttori FSI, e ne sono rimasto scioccato! Dopo aver insegnato il movimento dei pezzi si è subito cominciato a parlare di aperture e finali, con il risultato che dopo appena 30 minuti la classe già non seguiva più la lezione ed i ragazzi scherzavano e si dedicavano ad altre cose. Corsi insomma che l'istruttore faceva solamente allo scopo di essere pagato, fregandosene del risultato!
xxx Quindi un problema in più: quello di creare uno staff di insegnanti validi e capaci che riescano a far crescere (scacchisticamente) i ragazzi e li portino a buoni livelli qualitativi. Qualche buon insegnante l'abbiamo già in casa, come per esempio Daniel Contin di Varese ed alcuni altri, ma sono pochi e non basterebbero per tutto il movimento scacchistico, pertanto sarebbe necessario stipendiare personale preso dalla scuola dell'ex Unione Sovietica o comunque dai vari paesi dell'est europeo, e come al solito ci vorrebbero i soldi per poterlo fare.
xxx Ma vediamo cosa ci riserverà il futuro che io, torno a ripetere, non vedo molto roseo.

GM Sergio Mariotti

commenti e domande: G.M. Sergio Mariotti.
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GM Sergio Mariotti
04-Dic-2001