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21/12/01
xxx Lette le opinioni
di Falcolini, su www.scacchitermoli.it.
xxx Finalmente qualcuno che pensa in modo positivo
e costruttivo.
xxx A leggere la spazzatura di Mariotti uno
dovrebbe abbandonare il mondo degli scacchi e lasciare a lui il compito,
l'olocausto, di risolvere di tutti i nostri problemi scacchistici.
Saluti, Montalbini Ezio, Presidente del Circolo Scacchi Corsico
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11/12/01
xxx Commento personale all'articolo
"Scacchi e stranieri" dell'ex
GM Sergio Mariotti.
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APERTURA. Uno sguardo agli sport più noti (tralascio volutamente il calcio
che fa storia a sè). Tennis (sport individuale): dopo Adriano Panatta l'Italia
non ha più avuto un campione degno di tale nome. Di chi è la colpa? Pallavolo
(sport di squadra): solo negli ultimi 10/15 anni l'Italia è riuscita ad
emergere nel panorama internazionale. Di chi è il merito? Basket (sport
di squadra): l'Italia vince gli europei a distanza di 20 anni, ma senza
una reale continuità di rendimento. Di chi è la colpa? Canoa (sport individuale):
dopo Oreste Perri in questo momento c'è Rossi. Atletica leggera, velocità:
dopo Pietro Mennea il nulla o quasi. Football americano: manca completamente
una tradizione. Scacchi: vedere Football americano o quasi (escludendo i
giocatori italiani del '400, Mariotti e pochi altri ...).
xxx MEDIOGIOCO. La verità è che l'Italia sta
ancora cercando il suo Tony Miles. Su IdeaScacchi 01 leggo: "All'inizio
degli anni '70 le cose non stavano così. La Gran Bretagna era una potenza
decaduta, con grandi giocatori nella sua storia (Staunton, Blackburne, etc.)
ma nessun rappresentante di livello mondiale da decenni, a parte i successi
nel gioco per corrispondenza di Jonathan Penrose (una situazione non dissimile
da quella che oggi affligge il nostro paese). Per cercare di ovviare a questa
situazione, la fondazione Slater istituì un premio di 5000 sterline per
il primo giocatore che avesse conseguito il più alto titolo FIDE."
xxx In questo momento l'Italia è come la Gran
Bretagna dei primi anni '70, senza il suo Tony Miles e senza un premio da
5000 sterline che possa costituire una molla per i giocatori. Qualcuno pensa
che si risolverebbe qualcosa importando forti giocatori. Ma cosa pensano
i forti giocatori dell'Italia? La risposta corretta la da Tiviakov proprio
su IdeaScacchi 01. "Domanda: dal 1997 lei vive a Groningen, in Olanda. Perché
ha scelto Groningen ed è felice della sua scelta? Risposta di Tiviakov:
in confronto all'Italia, gli scacchi hanno uno status molto più alto nella
società. C'è rispetto per i giocatori di scacchi e i tornei di alto livello
sono molto più numerosi di quelli organizzati in Italia. Johan Zwanepol,
organizzatore del tradizionale torneo di Groningen, mi ha aiutato con i
documenti necessari per ottenere il permesso di residenza in Olanda. Lui
si è dato molto da fare per aiutarmi nel mio trasferimento in Olanda. Senza
di lui sarebbe stato impossibile. Tuttora mi aiuta moltissimo. Domanda:
la gente in Italia difficilmente concepisce gli scacchi come un lavoro,
principalmente per la carenza di supporto che il gioco ha in Italia. La
sua vita come Grande Maestro professionista è facile o sconsiglierebbe ai
giovani talenti di intraprendere la carriera scacchistica a tempo pieno?
Risposta di Tiviakov: la mia vita non è per niente facile, ci sono momenti
difficili ma anche momenti positivi. Ma mi piace la mia vita come giocatore
di scacchi. Non consiglierei ai giovani di concentrarsi esclusivamente sugli
scacchi. E' necessario finire la scuola e anche ottenere un'educazione di
livello universitario. Solo successivamente si può provare a diventare uno
scacchista professionista senza correre dei rischi."
xxx FINALE. Mariotti
scrive "Era mia intenzione cercare sponsor per pubblicizzare gli scacchi
tramite le maggiori reti televisive, volevo riorganizzare i circoli e dare
loro un aiuto tramite amicizie politiche e far loro ottenere, nelle varie
regioni, locali gratis da poter utilizzare per le proprie sedi, volevo creare
di nuovo il modello scacchistico dei circoli della mia epoca, volevo creare
uno staff dirigenziale molto serio ed attivo che mi aiutasse a cercare sponsor
per aiutare gli organizzatori dei tornei, volevo creare una FSI super-meccanizzata,
mandare i nostri migliori giocatori a fare degli stage in Russia e Inghilterra
per aiutarli a migliorare il loro livello qualitativo, tramite supporti
informatici di ottimo livello, ed infine avevo la grande idea di creare
una scuola scacchistica gestita dal nostro Anatoly Karpov, che essendo un
mio caro amico aveva già dato il suo assenso per tale evento."
xxx Lasciamo perdere le "amicizie politiche".
Sappiamo tutti bene dove portano. Parliamo invece di lavoro e ricordiamo
cosa ha detto giustamente Tiviakov (Domanda: pensa che diventare un Grande
Maestro sia più una questione di talento o di duro lavoro? Risposta: 10%
talento e 90% duro lavoro. Domanda: qual è il suo personale suggerimento
per chi vuole migliorare il proprio gioco? Risposta: se vuoi diventare un
forte giocatore di scacchi, allora devi essere pronto a fare molti sacrifici.
Devi lavorare per 10 ore al giorno, lasciar perdere i divertimenti e pensare
solo agli scacchi e solo a quello.)
xxx Sono poi un pò confuso. Ma se non ricordo
male Anatoly Karpov, 25 anni fa, non era, sempre secondo Mariotti, il più
debole Campione del Mondo della storia? La realtà è che Karpov, Kasparov,
Tiviakov etc, essendo prima di tutto dei professionisti, non sono altro
che delle risorse a cui tutti possono accedere fornendo gli adeguati finanziamenti.
xxx Nei prossimi venti anni (a meno di miracoli
alla Bobby Fischer) l'Italia non avrà un giocatore, italiano al 100%, nei
primi 20 posti della lista FIDE, perchè prima di tutto mancano le motivazioni
che dovrebbero spingere i giocatori a migliorare.
Saluti ex CM Paolo Zorat.
PS: ottimo il primo numero di IdeaScacchi!
xxx 11/01/2002
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Egregio GM Sergio Mariotti ho letto con molto interesse il suo articolo
sugli stranieri e la FSI e con mio rammarico devo ammettere che questa
realtà è sempre più evidente, anche se già nel 1996, quando avevo abbandonato
gli scacchi per tutta quella serie di problemi da lei evidenziati, era palpabile
!!
xxx E' possibile che uno sport (anche se io la
considero alla stregua di un'arte) come gli scacchi, non venga preso in considerazione,
in primis dalla FSI e poi dagli altri organi sportivi ?! Possibile che si
debba assistere al lento e pietoso declino di un gioco tanto antico e glorioso
proprio qui in Italia ?? Eppure abbiamo tante promesse, giovani e non.
xxx Se la FSI non fa nulla in merito anche i
circoli non sono da meno, ecco perchè assistiamo al continuo diminuire di
giocatori nei circoli; a parte i giovanissimi e le future promesse, tutti
gli altri soci sono considerati alla stregua di un gregge, un gregge che serve
solo ad ingrassare il club e la FSI stessa !! Perchè non rendere partecipi
tutti quanti del continuo sviluppo del gioco e della sua crescita ?! Troppo
impegnativo ! meglio proporre i soliti tornei e dare un locale dove giocare
a tutta quella massa di galline dalle uova d'oro.... seguirli sarebbe oltremodo
fastidioso. Così mi sono sentito io all'epoca in cui finalmente riuscivo ad
ottenere la categoria nazionale dopo un torneo tanto importante come quello
di Capodanno a Torino nel '96.... dopo pochi giorni mi sentii dire dal responsabile
del circolo che sarei stato un buon nazionale e nient'altro..... ?!?
xxx Ecco come stanno le cose.
xxx Da pochissimo tempo mi sono riavvicinato
agli scacchi, ma come ben si sa per ottenere risultati bisogna faticare ed
impegnarsi molto, per perdere moltissimo basta poco ! Riavvicinandomi, in
questo caso, da giocatore online e studiando da solo e con i programmi a disposizione,
questo purtroppo, devo ammetterlo, mia malgrado. La ringrazio per il tempo
dedicatomi e spero che le cose per gli scacchi italiani migliorino.
Un saluto a tutti quanti. Di Prima Giovanni