ASSOCIAZIONE SCACCHI TERMOLI "KARL SCHLECHTER"
STORIA

Il viennese Schlechter


xxDoveva essere inquietante, per un Lasker, un Alechin, un Rubinstein, sederglisi di fronte, con la loro incrollabile volontà di vincere e non avere il piacere di vedere indebolirsi la posizione dell'avversario, anzi, dover sistematicamente fare attenzione a non inciampare.
xxDice di lui Schonberg ne La storia dei grandi maestri di scacchi: "Poteva battere chiunque quando veniva provocato, ma accadeva di rado". Lasker invece, prima dell'incontro scriveva: "É un uomo amante della natura e della vita semplice, così poco diabolico che non si lascerebbe mai indurre a prendere una cosa desiderata da altri". Se questo doveva da un certo punto di vista tranquillizzare i leoni della scacchiera, doveva anche essere ulteriore motivo di sconcerto. Se anche Schlechter avesse vinto per ventura il campionato mondiale non sarebbe comunque stato Il campione. Era un dilettante, nell'atteggiamento.
xxReti (nuove idee negli scacchi): "…egli non conosce l'ansia di Mieses di realizzare trovate originali, ne cerca, come talvolta succede a Tarrasch, di dare l'idea della profondità dietro lo sfoggio di sontuosi drappeggi. Schlechter tratta ogni fase della partita con uguale cura ed uguale predilezione." Pierluigi Passerotti nel "Il metodo storico" pubblicato in T&C dell' Aprile 1992, commenta così questo passo di Reti: "Non è forse questo ciò che succede a chi prova piacere per quello che fa, al di là della conferma di se stesso nel risultato e nel premio?".
xxAncora Reti: "Lasker, dopo i grandi successi ai tornei di Londra 1899 e Parigi 1900, divenne l'indiscusso campione del mondo e poté per alcuni anni ritirarsi orgogliosamente dall'arena. … erano sempre gli stessi a dividersi i primi premi: Tarrasch e Schlecther, …" Schlechter morì di fame nella sua Vienna, pochi anni dopo il match con Lasker.

 

Torna alla pagina precedente