Materiali didattici di italiano per stranieri, a cura di Roberto Tartaglione e Giulia Grassi, Scuola d'Italiano Roma | |||||
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PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA Lo
sapevate che il monaco Martino non fu eletto priore per aver sbagliato a
mettere un punto? Sentite come andò la cosa.
cioè:
la porta aperta sia; a nessuna persona
onesta si chiuda. Che fece il monaco Martino?
cioè: la
porta aperta sia a nessuno. Si chiuda in faccia alla persona onesta. Per questo errore di punteggiatura Martino non fu nominato priore, perse
cioè la cappa, il mantello con cappuccio che indossano i priori. |
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Il
punto segna una pausa forte,
chiude un periodo o una singola frase. L'utilizzazione del punto in
questa situazione provoca che la parola successiva sia scritta con la
maiuscola. |
Il
punto si utilizza ancora:
Di
norma se una frase si conclude con un'abbreviazione non ha bisogno di un
punto fermo di conclusione: parlo per tutti gli italiani, siciliani,
lombardi, piemontesi ecc. |
Per
esigenze di stile il punto può caratterizzare una prosa spezzata e
nervosa. In questo caso può perfino sostituire la virgola (Era una
giornata buia. Faceva freddissimo. Per le strade non c'era un'anima)
La parola "punto" fa parte poi di parecchi modi di dire:
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La
virgola indica una breve pausa tra due parole o proposizioni ed è
comunemente usata: Per
separare gli elementi di una enumerazione (sostantivi, aggettivi o
verbi). Di solito l'ultimo elemento dell'elenco è preceduto dalla
congiunzione e: "Ho
mangiato pane, burro e marmellata". Per
isolare un vocativo: "Giulio, fa' il tuo dovere!" Perché,
Marco, non rispondi?" Per
isolare apposizioni o incisi: " Io, a dir la verità, non ho
capito". "Roma, capitale d'Italia, è nel Lazio. Nelle
date si usa dopo il nome del luogo: Milano, 19 giugno 2001 |
Si
usa la virgola davanti alle congiunzioni avversative ma, tuttavia,
però, anzi. Tra
il soggetto e il predicato. In
qualche situazione la posizione della virgola può dare un significato
diverso alla frase: Ieri,
dopo aver fatto i compiti, con mio padre sono andato dalla zia Anche
con la parola "virgola" in italiano c'è qualche modo di dire: |
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Non cambierei una virgola di quello che ho fatto! | È una persona che sta attenta anche alle virgole! |
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Il
punto e virgola ha una funzione simile a quella del punto fermo, ma indica una
pausa meno intensa; separa tra
loro due o più elementi ben distinti di un periodo. |
Un uso particolarmente frequente del punto e virgola è quello che lo vede utilizzato nelle enumerazioni per isolare o raggruppare elementi omogenei all'interno di una lista più vasta. Per esempio: Ho comprato pane, pasta, olio e sale; una camicia, una giacca e un pantalone; due quaderni, tre penne e un blocco Un'altra
occasione in cui è consigliabile usare il punto e virgola è quando due
frasi sono collegate fra loro per il senso, ma hanno soggetti diversi
(in questo caso è alternativo alla congiunzione "e") |
I due punti si usano in primo luogo per introdurre il discorso diretto (e sono in questo caso seguiti da virgolette o da lineetta): L'uomo disse: "Questa è l'ultima volta che ti telefonerò" I
due punti servono anche a introdurre parole che spiegano un pensiero precedente: Non sapevo che fare: ormai
era tardi e il treno già era partito |
Per questo sono molto
utilizzati (anche in questo paragrafo) per introdurre i vari esempi. Allo stesso modo i due punti introducono una enumerazione: C'era una gran confusione in quella stanza: fogli, libri, vestiti e scarpe ovunque ATTENZIONE: I due punti non si possono usare tra il predicato e il complemento oggetto , anche se questo fa parte di un elenco. Quindi non possono essere usati nella frase: Marco ha
comprato mele, pere, arance e banane |
Chiude di solito una frase esclamativa e serve a indicare: Indignazione: Tu qui! Dopo il punto esclamativo, così come dopo il punto interrogativo, è richiesta di norma la lettera maiuscola, ma in molte situazioni la continuità della frase permette di fare qualche eccezione alla regola: È inutile che dici
scusa! scusa! se poi continui |
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Chiude di solito una frase interrogativa diretta. È l'unico segno di interpunzione veramente obbligatorio dato che il suo uso non dipende mai da scelte stilistiche ma da una vera esigenza comunicativa. La stessa frase con o senza punto interrogativo cambia completamente il senso: Dove abiti? Di dove sei? Quanti anni hai? Il punto interrogativo serve anche a segnalare l'incertezza su un dato o la sua totale assenza: Nelle opere di François Villon (morto nel 1463?) sono presenti i temi della morte e del disfacimento fisico Questo elemento di incertezza può essere usato anche con uno scopo ironico o provocatorio. In questo caso è una forma - tollerata anche nello scritto giornalistico - di utilizzo che ricorda da vicino le faccine che nella scrittura delle e-mail vanno sotto il nome di emoticone: L'avvocato (?) Rossi ha detto la sua opinione Frase questa in cui facilmente potrebbe essere usata una emoticona: l'avvocato Rossi :-P ha detto la sua opinione Dopo il punto interrogativo, così come dopo il punto esclamativo, è richiesta di norma la lettera maiuscola, ma in molte situazioni la continuità della frase permette di fare qualche eccezione alla regola: Lo sai che io - perché me lo chiedi ancora? - la penso così! |
E'
formato da un punto esclamativo ed interrogativo insieme. Va usato con
moderazione perché non è considerato un artificio stilistico di alto livello
(così come non sono considerati di buon gusto letterario tre punti
esclamativi!!!). L'ha uccisa. Possibile!? |
I PUNTINI DI SOSPENSIONE |
Sono generalmente tre e indicano una sospensione del pensiero dovuta a dubbio, confusione, agitazione, gioia, ironia, ecc. Io... non so...: che potrei dire? Si usano i puntini di sospensione anche quando si vuole lasciare la frase sospesa, incompleta per non esprimere un giudizio che riteniamo opportuno tacere, o siamo imbarazzati a manifestare. Io penso che Andrea sia…; ma lasciamo stare! In conseguenza di questa caratteristica i tre puntini servono a censurare nello scritto parole "irripetibili": Sembra che il calciatore abbia ammesso di aver detto all'arbitro un grosso vaff... Questo aspetto così "umano" dei puntini di sospensione che manifestano dubbi, incertezze, censure, ripensamenti, rende il loro uso particolarmente adatto a uno scritto che voglia in qualche modo riprodurre le incertezze di uno stile parlato-parlato. |
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Non a caso i puntini abbondano nei fumetti, negli scritti "giovanili" (lettere, diari, bigliettini, SMS ecc.) mentre siano assai più rari in uno scritto letterario. |
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Le parentesi tonde servono a chiudere parole o frasi non strettamente legate al resto del periodo, parole e frasi di carattere perciò incidentale che nel parlato vengono in genere pronunciate con tono diverso, più basso o più in fretta. Talvolta queste espressioni nel parlato hanno un'introduzione che vuole sottolineare la loro incidentalità, introduzioni come "sia detto tra parentesi" oppure "e dico anche tra parentesi": Una parentesi aperta va sempre chiusa. Ma al contrario una parentesi chiusa non sempre deve essere stata aperta. La parentesi chiusa serve infatti a isolare i numeri o le lettere in una enumerazione: a) primo caso b) secondo caso c) terzo caso |
NOTA BENE: Alcuni segni, più che di intonazione, sono soltanto segni grafici e non hanno rilievo nella lettura, perché non indicano né pause né toni di voce diversa. E' il caso delle virgolette, della lineetta, del trattino, e dell'asterisco. Questi segni servono a rendere più evidente il valore di certe parole e di certe parti del discorso, a dare maggiore chiarezza allo scritto. |
Le virgolette si usano per racchiudere discorsi diretti, citazioni, titoli, oppure servono a mettere in risalto una parola con un valore di equivalenza: Kennedy
ha detto: "Io sono berlinese!" |
Indica,
in un dialogo, il distacco tra le varie battute: —L'hai
vista? — gli chiese. Si usa per evidenziare un inciso: L'ho detto — come vedi — per farla ragionare Nella lingua del computer e di Internet il trattino basso o la lineetta bassa è quel segno spesso presente negli indirizzi e-mail per colmare un vuoto lasciato da uno spazio: giovanni_rossi
@ hotmail.com (leggi:
giovanni, lineetta bassa, rossi, chiocciola, hotmail, punto, com) |
IL TRATTINO |
Il trattino si utilizza per collegare tra loro parole composte: |
Si
usa anche per la divisione in sillabe quando si va a capo. |
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giovanni_rossi @ hotmail.com (leggi: giovanni, trattino basso, rossi, chiocciola, hotmail, punto, com) |
Si
può usare da solo o in gruppi di due o tre. Il Padre Cristoforo da *** era un uomo più vicino ai sessanta che ai cinquanta La
parola "asterisco" è poi oggi molto usata in riferimento al tasto del
telefono che è in genere abbinato all'altro che si chiama "cancelletto"
(#) |
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