una riflessione su
DISEGNO O FOTOCOPIA ?
L DISEGNO UN LINGUAGGIO UNIVERSALE

Il disegno è sicuramente uno dei primi linguaggi utilizzati dall'uomo, pensiamo a quelli realizzati diciassettemila anni fa nelle grotte di Lascaux, in Francia oppure ai "camuni", cioè i graffiti sulle rocce della Val Camonica. Sono tracce di uomini che nella cosiddetta "Preistoria" hanno marcato e segnato la "loro" storia.
Pensiamo anche a quella forma originalissima di alfabeto "geroglifico" che ci è stato lasciato in eredità dagli antichi egizi, alle stupende stilizzazioni egizie di teste umane, animali, uccelli, piante e fiori che ci fanno assaporare contemporaneamente il gusto della scrittura e del disegno. Potremmo continuare ed arrivare all'arte moderna, passando per le civiltà del prima e del dopo Cristo. La tradizione cristiana ci ha lasciato alcune forme di pittura che sono la rappresentazione popolare della parola di Dio, per esempio le immagini di Giotto nelle chiese di Assisi o i mosaici delle basiliche di Ravenna.

IL DISEGNO NELL'ESPERIENZA DEL BAMBINO

Ciò che accade nella storia degli uomini, accade nella storia di ogni singolo uomo. Se avessimo la pazienza di osservare un bambino dal primo anno di vita alla maturità, vedremmo ripercorrere nella sua esperienza rappresentativa l'esperienza dell'umanità. Scarabocchi, graffiti, cerchi, linee, croci, semplici icone, fino ad arrivare ad un "di-segno" definito e preciso; avremo così modo di capire che ogni bambino rappresenta la realtà in cui è immerso.
Purtroppo ciò che spesso accade nella scuola dell'obbligo è un processo inverso: si passa da una capacità spontanea di rappresentare il nostro intorno e le nostre fantastiche proiezioni ad una costrizione pittorica che sottrae il desiderio e il piacere di disegnare. E così la maggior parte degli adulti giunge alla convinzione di "non essere capace di disegnare". Quando poi un adulto disegna qualcosa su un foglio di carta, tende a riprodurre un livello di capacità rappresentativa rimasto nella fase degli undici/tredici anni. Anche in questo campo nasce una netta distinzione tra il "volgo" e il "tecnico", tra la "gente comune" e gli "artisti".

FOTOCOPIE E SCHEDE COME OSTACOLO ALL'ESPRESSIONE ARTISTICA

L'introduzione massiccia nelle scuole della fotocopiatrice e di quella che si potrebbe definire la"didattica per schede" sta contribuendo all'impoverimento delle capacità artistiche dei bambini. Partendo dalla scuola d'infanzia, passando per le elementari per arrivare alle medie si fa uso di ogni tipo di fotocopia: immagini in sequenza da ritagliare e ricomporre, disegni pronti da colorare, testi da completare con parole, numeri o frasi. Quelli che un tempo erano giochi divertenti, un labirinto da percorrere con la matita o piccole aree puntate da colorare per ottenere un'immagine, si sono oggi trasformati in una vera e propria ossessione per i bambini.
La scheda fotocopiata tende ad inibire la creatività, specialmente quando viene utilizzata proprio per svilupparla.
I rivelatori del grado di abuso di questo strumento sono i lavori artistici appesi ai muri nelle scuole materne e i quadernoni "gonfi" nelle scuole elementari.

I DISEGNI BIO - REGIONALISTI

E' importante porre i bambini nella condizione di esprimersi al meglio, perciò vanno ricercati con attenzione i materiali da utilizzare: cartoncino, legno, cartone, fogli di carta, gessetti, pastelli, carboncini, chine, tempere, acquerelli, acrilici, olii, matite, pennelli e pennini. Una buona attrezzatura avrà un costo maggiore, ma se sarà curata e ben conservata ammortizzerà la spesa nel corso dell'anno scolastico e invoglierà il bambino a disegnare.
Un'itinerario di avvicinamento al disegno andrebbe proposto anche a noi adulti: abbandonare il segno a matita, che da i confini al disegno, per utilizzare un qualsiasi strumento da disegno e lasciar viaggiare la mano liberamente, "come Picasso, Mirò, Kandinskj, Baj...". Si potrebbe così ragionare sull'utilità di considerare errore un segno o un colore dato in un modo piuttosto che in un altro, e si potrebbe tornare a disegnare quanto ci sta attorno: case, monti, fiumi, alberi, persone, tramonti, sogni e miracoli. Si chiama disegno bioregionale, cioè dei luoghi di vita in cui siamo immersi.

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