Quasi sconosciuta ventanni fa, la fotocopia
è oggi strumento utile e originale.
Da alcuni anni nella scuola italiana se ne fa largo uso.
Gli insegnanti consegnano fotocopie da scrivere, leggere, sottoscrivere,
riempire, siglare, completare, colorare
., ragazzi e bambini
le raccolgono in quadernoni che solitamente si gonfiano oltre misura.
Ultimamente, però, viene troppo spesso utilizzata come supporto
a un modello di insegnamento non sempre omogeneo a discapito di linguaggi
espressivi quali il disegno, la pittura, il collage, da sempre usati
da bambini e bambine per manifestare emozioni, pensieri, ansie, stupore,
curiosità, riflessioni sul mondo.
Laccumulo di materiali, quantitativamente rilevante, se accresce
i saperi elementari riprodotti e fissati, non ne promuove un uso innovativo
e inventivo.
Oggi la fotocopia nella scuola è uno strumento talmente inflazionato
che sembra impensabile poterne fare a meno.
Un utilizzo così massiccio di questo mezzo ha portato a identificare
il lavoro scolastico con la ripetitività e la monotonia, rendendo
i quaderni dei bambini freddi e impersonali.
La didattica per schede sta contribuendo allimpoverimento
delle capacità artistiche dei bambini.
Partendo dalla scuola dellinfanzia, passando alle elementari per
arrivare alle medie, si fa uso di ogni tipo di fotocopia: immagini in
sequenza da ritagliare e ricomporre, disegni pronti da colorare, testi
da completare con parole, numeri o frasi.
Quelli che un tempo erano giochi divertenti, un labirinto da percorrere
con la matita o piccole aree puntate da colorare per ottenere una immagine,
si sono oggi trasformati in una vera e propria ossessione per i bambini.
La scheda fotocopiata tende ad inibire la creatività, specialmente
quando viene utilizzata proprio per svilupparla. I rivelatori del grado
di abuso di questo strumento sono i lavori artistici appesi ai muri
nelle scuole materne e i quadernoni gonfi nelle scuole elementari.
Il progetto nasce dallesperienza maturata durante lanno
scolastico 1999/2000 attraverso il concorso A scuola senza fotocopie
organizzato dal Centro Didattico Viceversa in collaborazione con le
Direzioni Didattiche di Rimini e Bellaria Igea Marina e con il patrocinio
dellAssessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Rimini.
Promotore delliniziativa il dirigente scolastico Gianfranco Zavalloni.
Al concorso hanno partecipato attivamente 50 classi delle scuole elementari
della provincia di Rimini e Forlì.
Dai commenti e dalle relazioni sviluppate dalle insegnanti alla fine
dellanno scolastico ci siamo resi conto di quanto sia fortemente
sentito come problema sviluppare un programma scolastico utilizzando
la didattica per schede.
Sentivo di non potermi definire professionista nel mio lavoro,
se avevo sempre bisogno di ricorrere a ricette pronte per risvegliare
la curiosità dei bambini. Ho verificato realmente che si
può fare scuola senza essere assillati e appesantiti dalle fotocopie:
credo che ci abbia guadagnato la creatività, loperosità,
e lo sforzo personale che appaga, per me e per i miei allievi.
Mirta Raggini De Amicis
Gatteo
credo che i bambini avvertano
un senso di non appartenenza nei confronti di questa gran quantità
di fogli da compilare e/o colorare.
Nel mestiere di insegnante la creatività è un aspetto
importante, è la capacità di suscitare nellalunno
interessi, aspettative e voglia di mettersi alla prova e di sperimentare
in prima persona
.. Se accelerare i tempi significa eliminare
esperienze importanti, allora è rischiosa la pretesa di portare
più rapidamente il bambino allastrazione, perché
qualcosa di prezioso va comunque perduto: il legame tra lesperienza
e il sapere.
Monica Bordoni Villaggio
Nuovo - Rimini
Gli insegnanti che partecipano al concorso
sono consci del fatto che sempre meno i bambini di oggi svolgono lavori
di manipolazione, e che sempre più sono invitati dalla modernità
al tutto e subito.
La proposta di lavorare senza fotocopie è stata accolta dai
bambini con entusiasmo e nel corso dellanno sono migliorati
grafia e tratto con la matita. Inoltre ogni attività della
classe è stata accompagnata da disegni e cartelloni realizzati
con le varie tecniche pittoriche, ed hanno abbellito quaderni e classi.
Gli insegnanti della scuola
di Trebbio Mondaino
Sfogliando i quaderni si nota il graduale
e progressivo miglioramento dellordine grafico e di orientamento
nello spazio-foglio. In geometria sono stati usati il compasso, la
riga, la squadra, la gomma
e dopo vari tentativi siamo riusciti
a riprodurre figure soddisfacenti; mentre le fotocopie riproducendo
figure geometriche perfette negano al bambino la possibilità
di esercitarsi e quindi di imparare.
Adele Barberio San Martino
dei Mulini
Le fotocopie sottintendono le stesse
competenze e gli stessi punti di riferimento per tutti gli alunni.
Presentano delle difficoltà nella comprensione e nellesecuzione
delle consegne, a causa dei diversi linguaggi usati.
Patrizia Rinaldi Casti
Rimini
Il quaderno è diventato
sin dai primi tempi un Diario di Bordo da custodire gelosamente e
su cui poter annotare quotidianamente le esperienze più significative.
Trasmettere il gusto di fare abitua allorgoglio dei propri elaborati
e sensibilizza i bambini allarte di impostare autonomamente
il proprio vissuto. Tale linea educativo-didattica diventerà
il punto di riferimento per le attività successive.
M.Teresa Varini Sabrina Stanghellini
Cesenatico
Ladesione al concorso ha fornito
spunti per la sperimentazione da parte dei bambini, di nuove tecniche
nellambito delleducazione allimmagine (costruzione
di marionette, graffito, collage, uso di matita sanguigna
.)
e per divertirsi giocando con la lingua italiana: tautogrammi, acrostici,
mesostici, anagrammi, calligrammi, cambi di iniziale, manipolazione
e rielaborazione del testo poetico, hanno consentito ai ragazzi
di
capire la potenza espressiva del linguaggio.
Edda Casadei Via Pescara
Rimini
Una scuola senza fotocopie come realizzarla?
Attraverso oralità, operatività, computer, gioco, attraverso
la scuola del discutere e del fare con le proprie mani.
Giovanni Taormina XX
Settembre Rimini
Questo tipo di didattica e fortemente
sostenuta dalla metodologia della ricerca, dello stupore, del coinvolgimento,
della curiosità ed è orientata a motivare e far star
bene i bambini a scuola creando occasioni di esperienze significative
ed originali.
Rosalba Venturini Lagomaggio
Rimini
Citiamo anche alcuni commenti degli alunni
delle classi che hanno aderito al concorso.
Mi è piaciuto partecipare a questo concorso perché
, così, è stato più divertente disegnare e colorare
ogni nostro disegni, senza dover incollare tutti qui fogli, che a
volte venivano troppo scuri.
Elisa
Abbiamo contribuito alla riduzione dellabbattimento
di alberi, per lutilizzo della carta. E per la colla risparmiata.
Matteo, Michele
Questo lavoro non mi è piaciuto
molto, perché non mi è sembrato utile, non ha cambiato
niente, solo di cercare di vincere un concorso sciocco.
Raffaele
Quando sei costretto a scrivere un argomento,
piuttosto che leggerlo direttamente su una fotocopia, rimane più
impresso ed è più facile studiare.
Davide
Questo lavoro è servito a recuperare
quel clima di una volta, quando le nostre mamme andavano a scuola
e dovevano scrivere ogni cosa, così ci siamo esercitati a scrivere
meglio.
Alberto
Non mi è piaciuto questo concorso:
lobiettivo, secondo me, era risparmiare i soldi del costo delle
fotocopie
Giulia
Questo lavoro è servito più
a noi alunni che alle insegnanti, perché abbiamo capito che
la carta importante e che non si può riciclare in eterno.
Gian Marco
Motivazioni
e finalità
Il progetto si articolerà per lintera durata dellanno
scolastico 2000/2001 e prevede la partecipazione delle scuole elementari
e dellinfanzia per dare un senso di continuità didattica
tra le scuole che appartengono al primo ciclo della scuola di base.Liniziativa
prevede diversi momenti che si andranno ad integrare per dare forza
e
spessore al lavoro che le insegnanti insieme agli alunni affronteranno
durante lanno scolastico; è da intendersi come momento
di riflessione e di crescita verso una didattica che sviluppa approcci
diversi e diversificati, e che si lega al patrimonio culturale, sociale
e ambientale che affonda le sue radici nelle tradizioni locali.
La carta, avendo come origine una materia prima rinnovabile come la
cellulosa che deriva dal legno, ha bisogno di un ciclo lungo per essere
prodotta. E la società moderna, grande consumatrice di prodotti
cartacei anche grazie alle fotocopie (imballaggi, giornali, riviste
)
consuma velocemente quello che la natura produce molto più lentamente.
La produzione di carta, poi, nelle cartiere, implica il consumo di grandi
quantità di acqua e di energia elettrica, oltre a prodotti chimici
per la sbiancatura. Complessivamente, pertanto, la riduzione delle fotocopie
significa riduzione di costi energetici non indifferenti per lintera
comunità umana.
Cè poi un aspetto legato alla tutela dellambiente.
Poco si sa dei toner e delle sostanze chimiche con cui sono prodotti
gli inchiostri delle fotocopiatrici. Sono tossici, pericolosi? Chi ha
mai osato chiederlo? E poi: la luce emanata dalle fotocopiatrici, è
pericolosa? In alcuni testi legislativi sulla tutela della salute dei
lavoratori, viene raccomandato di utilizzare sempre le fotocopiatrici
con lo sportello abbassato. Questo cosa significa? Ci sono radiazioni
pericolose nei flash delle macchine per la fotoriproduzione?
Fotocopiare un libro è un vero e proprio messaggio culturale:
significa svilire simbolicamente il valore del libro ed innalzare quello
delle fotoriproduzioni. Potremmo paragonare questo ai falsari di un
quadro. Chi mai amerebbe avere a disposizione, da ammirare, il falso
di un quadro dautore? A questo va aggiunto il fatto che spesso
il costo economico di un libro fotocopiato è superiore al prezzo
di listino di un libro.
Il progetto è finalizzato a:
- Ridurre luso delle fotocopie nella didattica
in favore di metodologie e tecniche incentrate sullaccrescimento
delle motivazioni e sullutilizzo di materiali diversi.
- Diminuire laccumulo di materiali quantitativamente
rilevanti in favore di un metodo innovativo e inventivo per accrescere
i saperi elementari.
- Diluire i tempi della programmazione per una
didattica che tende a consolidare e mantenere aperte le conoscenze
di base.
- Educare alla tutela e salvaguardia del patrimonio
ambientale.
- Valorizzare limportanza delle risorse
del territorio utilizzandole per sviluppare laboratori e attività
didattiche.
- Sensibilizzare e incentivare il corpo insegnanti
attraverso laggiornamento modificando la didattica per
schede in favore di una metodologia rivolta alla ricerca e
alla sperimentazione.
- Educare alluso, vissuto come lavoro
in rete senza utilizzare materiale cartaceo, dei mezzi informatici
divenuti indispensabili in una scuola che si affaccia allEuropa.
- Educare al civismo. Lintroduzione delle
fotocopiatrici ha generato il malcostume di fotocopiare pagine di
libri. Ai sensi della normativa attuale questo è illegale,
in quanto un libro, sia esso più o meno adottato dagli insegnanti
di una scuola, non può essere riprodotto attraverso le fotocopie
senza lautorizzazione delleditore e dellautore.
Non fotocopiare pagine dei libri è quindi un chiaro messaggio
di educazione civica.
Struttura del progetto
Il progetto A scuola senza fotocopie
si articola in:
- Corso daggiornamento
per le insegnanti che aderiranno al progetto nel quale verranno dati
strumenti pratici e operativi per una didattica rivolta alla ricerca
e alla sperimentazione
- Bando di Concorso
- Premiazione finale
- Mostra dei quaderni e dei
lavori sviluppati durante lanno scolastico dalle classi partecipanti
- Produzione di una guida
educativa che raccolga lesperienza delle classi che aderiranno
alliniziativa per diffondere in modo chiaro il messaggio e i
valori educativi che caratterizzano il progetto.
Queste fasi danno vita al progetto complessivo che ha come obbiettivi
la riduzione delle fotocopie nella didattica, delle schede precostituite,
del bianco e nero e dei disegni omologati, per favorire tecniche innovative
e ricercare, anche attraverso lutilizzo delle risorse informatiche,
nuovi indirizzi sperimentali.
Coinvolge il recupero e la valorizzazione di laboratori ed educazioni
che vengono troppo spesso limitati a favore dei saperi fondamentali.
Un percorso interdisciplinare crea le condizioni per utilizzare laboratori
ed educazioni come metodi per stimolare e consolidare le conoscenze
e le esperienze dei bambini.
Inoltre si deve sottolineare limportanza che ricopre la scuola
nelleducare i bambini ad essere futuri cittadini con precisi obblighi,
doveri e diritti nel rispetto della comunità nella quale si trovano
ad operare e agire; a questo aspetto si lega liniziativa A
scuola senza fotocopie sottolineando che fotocopiare libri è
illegale.
Infine, trova spazio allinterno delleducazione ambientale
e della salvaguardia del territorio.
Corso daggiornamento
Presentazione: Gianfranco Zavalloni
Relatori: Beniamino Sidoti, Roberta Gandolfi, Roberto Papetti
Destinatari: Insegnanti delle scuole elementari e dellinfanzia
Numero incontri: Sei incontri di due ore ciascuno
Riprodurre
a voce
Qualche idea per sviluppare un territorio narrativo
a cura di Roberta Gandolfi
La fotocopia nasce come macchina per riprodurre
facilmente, fedelmente e senza fatica, tutto quello che ci serve.
Ma è davvero una buona macchina per riprodurre delle storie?
Tradizionalmente prima di essere raccolte in volume da appassionati
e colti studiosi delle tradizioni popolari, come i fratelli Grimm
o Italo Calvino, prima che si potesse riprodurle o duplicarle con
una stampa o una fotocopia, le storie e i racconti di tradizione popolare
hanno viaggiato di bocca in bocca, da orecchio a orecchio; continua
ad essere così in molte culture, ed anche per i bambini in
età prescolare; poi con la scuola questa dimensione dellascolto
viene spesso interrotta troppo bruscamente.
Durante lincontro si propongono alcune attività di gioco
di diversa complessità, attraverso le quali valorizzare in
classe la narrazione orale, nelle sue valenze specifiche di reciprocità
fra chi parla e chi ascolta, nella sua trama affettiva e relazionale,
e nelle possibilità che essa apre di sviluppo cooperativo dellimmaginazione
e di crescita di un fiducioso ambiente narrativo, che favorisca lascolto
e lespressione di sé.
Come nel telefono senza fili, dar corpo alla storia raccontata da
un altro significa assumerla e farsene responsabili, trasmetterla
ma anche un po tradirla: può esserne affascinante seguirne
le sue evoluzioni e scoprire come, di versione in versione, essa rechi
traccia dellelaborazione di ogni narratore.
Lalbero della poesia
a cura di Biniamino Sidoti
Lidea di fondo è quella di suggerire
che certi testi, certe relazioni, possono venire solo dalla parola
detta e non da quella scritta. Nel caso delle poesie, la ripetizione
e la lettura danno molto più della poesia fotocopiata e letta
per conto suo. Nella parte di scrittura di queste lezioni/animazioni,
inoltre, si scrive qualcosa che non è per sua natura fotocopiabile
o riducibile.
Ogni poesia ha una forma diversa, una natura interna da cercare e
da trovare con la voce: è la lettura ad alta voce che cercherà
il senso e il ritmo, la forma e la voce della poesia: questa voce
non è quella dei personaggi, come accade in una drammatizzazione.
E piuttosto un tentativo di rendere alla parola scritta lo spessore
e le diverse sfumature della voce.
Nella lettura ad alta voce possono intervenire diverse componenti,
che cercheremo di attivare a partire da testi di autori italiani e
stranieri per ragazzi e non (Benni, Sto, Ossorio, Bordiglioni, Grossi,
Formentini, Queneau, Stevenson, ecc.).
Scopriremo che alcune poesie possono essere accelerate e altre no,
che alcuni toni si adattano a certi scrittori e non ad altri. La voce
della poesia non è solo la voce dellautore, è
anche la voce che risuona in quel momento per lascoltatore.
Dopo questattività di lettura giocosa, si situa il gioco
vero e proprio. Per passare dalluna allaltra ragioneremo
su quello che si perde leggendo ad alta voce, cioè anzitutto
la disposizione grafica delle parole. In pratica ci chiederemo che
forma ha una poesia: ci sono poesie circolari, speculari, a grappolo
e ad albero.
Una poesia ad albero, in particolare, è una poesia che prevede
la ripetizione di alcuni versi, come se fossero il tronco principale
da cui si dipartono i rami laterali. E lo schema delle lamentazioni
e dei plazer provenzali: un verso che si ripete durante tutta la canzone,
introducendo delle variazioni. Lesempio che tutti conosciamo
è laudato sì, o mì Signore.
In questa animazione lalbero è realizzato secondo in
metodo munariano, ossia disponendo delle strisce di carta di dimensione
minore via via che si procede dal tronco verso le foglie. Il gioco
comincia da un verso proposto dallanimatore posto come tronco,
ovvero come verso iniziale. I partecipanti aggiungeranno a piccoli
gruppi, un verso ciascuno, scrivendoli su strisce di carta che verranno
posizionate obliquamente al tronco a formarne i primi rami.
A questo punto ognuno potrà scegliere un ramo da cui partire
per aggiungere un altro verso, e così via fino alla fine dellalbero
e alla disposizione delle foglie.
Il risultato finale sarà un prodotto di scrittura collettiva
in cui i diversi interventi personali, ancora visibili, si fondono
in un testo unico.
Il gioco si chiude con la rilettura della poesia così prodotta
e con le firme degli autori.
Bando di concorso
per la riduzione delluso delle fotocopie
nella didattica
Quasi sconosciuta ventanni fa, la fotocopia
è oggi strumento utile e originale. Da alcuni anni nella scuola
italiana se ne fa largo uso. Gli insegnanti consegnano fotocopie da
scrivere, leggere, sottoscrivere, riempire, siglare, completare, colorare
.ragazzi
e bambini le raccolgono in quadernoni che solitamente si gonfiano
oltre misura.
Ultimamente, però, viene troppo spesso utilizzata come supporto
a un modello di insegnamento non sempre omogeneo a discapito di linguaggi
espressivi quali il disegno, la pittura, il collage, da sempre usati
da bambini e bambine per manifestare emozioni, pensieri, ansie, stupore,
curiosità riflessioni sul mondo.
Laccumulo di materiali, quantitativamente rilevante, se accresce
i saperi elementari riprodotti e fissati, non ne promuove un uso innovativo
e inventivo.
Nella convinzione che una sua limitazione favorisca una riflessione
critica, viene bandito il concorso
A scuola senza fotocopie
Regolamento
- Per partecipare al concorso ogni insegnante
deve inviare la dichiarazione entro il 31 Ottobre 2000 a limitare
luso delle fotocopie per almeno uno degli ambiti disciplinari
durante lanno scolastico in corso.
- La dichiarazione, nel caso si tratti di un
vero e proprio contratto formativo con gli allievi, deve recare anche
le firme di tutti gli scolari.
- La classe si impegna a ricevere eventuale
visita dei membri della commissione.
- Linsegnante si impegna, inoltre, ad
inviare i quaderni di alcuni allievi realizzati nel corso dellanno
e una relazione finale con commenti e impressioni sul lavoro svolto
entro il 30 Aprile 2001.
Dichiarazioni, relazioni e materiali
devono essere inviati al seguente indirizzo:
Centro Didattico Viceversa
Via Clodia, 44/B
47900 Rimini (RN)
Tel/fax 0541/51292
La premiazione avverrà entro il 10 Giugno 2001
Tutti i partecipanti alliniziativa riceveranno lattestato
di merito col nome della classe. Le prime tre classificate riceveranno
in premio volumi per arricchire la biblioteca scolastica.
La commissione giudicante è composta da:
- Arrigo Albini, Assessore alla Pubblica Istruzione
del Comune di Rimini
- Beniamino Sidoti, Consulente Ministero Pubblica
Istruzione
- Gianfranco Zavalloni, Dirigente Scolastico
3° Circolo di Rimini
- Mara Marani, Dirigente Scolastico Bellaria
Igea Marina
- Roberta Gandolfi, Giornalista e Docente Università
di Bologna
- Roberto Papetti, Animatore del centro "La
Lucertola" del Comune di Ravenna
MODULO DI PARTECIPAZIONE
AL CONCORSO
A SCUOLA SENZA FOTOCOPIE
Alunni e Insegnanti della classe
della Scuola
dichiarano
di voler partecipare al Concorso A Scuola senza fotocopie
per i seguenti ambiti disciplinari:
Al modulo di partecipazione si possono allegare le firme degli alunni/e.
Data Firma Insegnante
Premiazione e Mostra
La premiazione avverrà entro il 10 giugno 2001 con la partecipazione
di tutte le classi che hanno aderito al concorso e i Membri della Commissione.
Sarà un momento importante di riflessione e confronto, di approfondimento
e scambio di un iniziativa che promuove un modo di apprendere non più
figlio della fretta, che non dia retta a tutti gli stimoli, incentivi,
obblighi che vengono dallalto, dal basso o da altrove, ma che
sia in grado di scegliere la qualità, il tempo lungo delle cose
e dei pensieri.
Luoghi
I luoghi individuati per la realizzazione della giornata conclusiva
del progetto A scuola senza fotocopie sono:
- Piazzale Fellini
- Parco Marecchia
- Palazzetto dello sport (in caso di mal tempo)
- Piazza Cavour (la Sala degli Archi per ospitare
la mostra)
Attori di questa giornata saranno i docenti, attraverso lesposizione
del lavoro sviluppato durante lanno scolastico e delle difficoltà
incontrate operando senza luso delle fotocopie e soprattutto i/le
bambini/e protagonisti assoluti dellintera iniziativa.
Una parte importante sarà dedicata a loro nella sezione della
mostra.
Resterà aperta per circa un mese e ospiterà i quaderni
e i lavori sviluppati durante lanno scolastico dagli alunni.
Le visite saranno guidate dagli autori stessi dei lavori,
che ne spiegheranno la nascita e le motivazioni.
La mostra accoglierà anche i commenti scritti dai bambini/e.
Il progetto sarà documentato attraverso la stesura di un libro
che ne raccoglierà le immagini e i momenti più indicativi.
Verranno raccolte le esperienze delle varie classi con i relativi commenti
dei docenti e con la presentazione di alcuni dei Membri della Commissione.
Diventerà un vero e proprio Progetto Educativo, promuovendo un
metodo e una didattica nuovi che abbiano ancora voglia di sperimentare
e di ricercare.
Il libro avrà funzione divulgativa per il mondo della scuola.
Il progetto è patrocinato da
Comune di Rimini
Provincia di Rimini
Partecipano alla realizzazione del progetto A scuola senza fotocopie
Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Rimini
Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini
Organizzazione
È stato individuato il seguente comitato organizzativo con il
compito di coordinare e seguire la realizzazione dellintero progetto:
- Barbara Gianessi, Centro Didattico Viceversa,
coordinatrice responsabile pianificazione e progettazione
- Gianfranco Zavalloni, dirigente scolastico
III° Circolo di Rimini
- Mara Marani, dirigente scolastica del Comune
di Bellaria Igea Marina
- Roberto Papetti, animatore centro La Lucertola
di Ravenna
- Silvia Solerti, Centro Didattico Viceversa,
coordinatrice, responsabile direzione e ufficio stampa.
Loperazione prevede:
- Conferenza stampa di presentazione del progetto
alla quale saranno invitati tutti i Dirigenti Scolastici della Provincia
di Rimini e Forlì e i giornalisti della stampa locale e nazionale.
- Stampa in duemila copie della pubblicazione
del progetto educativo che verrà distribuita nelle Direzioni
Didattiche della Provincia di Rimini e Forlì.
- Corsi di aggiornamento rivolto alle insegnanti
delle scuole elementari e materne che aderiranno al progetto.
- Visite periodiche nelle scuole da parte dei
dirigenti scolastici coinvolti per seguire levoluzione del progetto.
- Cerimonia finale con la partecipazione delle
classi che aderiranno al progetto e consegna dei premi e degli attestati
di partecipazione.
- Mostra dei quaderni di lavoro sviluppati dai
bambini durante lanno scolastico.
- Mostra fotografica delle fasi di lavoro del
progetto.
- Premi per le classi vincitrici e partecipanti
e attestati di partecipazione.
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