Fare storie
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 OBIETTIVO: Esprimere il proprio mondo emozionale, affinché esso costituisca una risorsa per lo sviluppo personale e per una migliore vita di relazione e non un ostacolo alla crescita.

 INSEGNANTE: Prof. Marina Bernardo. 
Curriculum: laureata in lingue e letterature straniere (specialista in inglese); abilitata all'insegnamento; docente nella scuola media dal 1977 (fino al 2001 di lingua inglese e da allora insegnante di sostegno); diplomata in Drammaterapia (corso di formazione triennale presso 'La linea dell'Arco' di Lecco); dal 1994 partecipa al laboratorio teatrale guidato da G. Adduci del Teatro Città Murata di Como; è attrice e sceneggiatrice del gruppo 'P. o P.' (che ha al suo attivo la messa in scena di 5 spettacoli e varie azioni teatrali); specializzata in Psicopedagogia Generativa (corso post-laurea in tre livelli per operatori sociali, che prevede una formazione continua, presso l'Istituto di Ricerche di Gruppo di Lugano, fondato e diretto dal prof. Ferruccio Marcoli, psicologo e psicoterapeuta); fornisce supervisioni ed esegue per l'Istituto lavori di revisione e di redazione di testi teorici e di casi clinici. 
L'adulto è qui figura di contenimento: incarnando un atteggiamento mentale di accettazione, sospensione del giudizio, apertura all'ambivalenza e all'indeterminato, si pone come modello di pazienza e fiducia, della cosiddetta 'negative capability', ossia la capacità negativa di stare nell'attesa. Grazie a questa capacità - essenziale per chi voglia prendersi cura di persone in evoluzione - l'adulto fonda un'alleanza tra le parti costruttive della coppia di lavoro, alleanza generatrice di sviluppo psichico.

 METODO: "Fare storie" è un metodo proiettivo di intervento psicopedagogico, fondato sulla teoria psicoanalitica (S.Freud, M.Klein, W.R.Bion). Suo punto cardine è l'obiettivo di coniugare i desideri personali (principio del piacere) con i limiti della situazione reale (principio di realtà), offrendo a bambini e ragazzi un'opportunità di utilizzo e di sviluppo delle proprie risorse mentali. Si chiederà al ragazzo di creare delle storie usando 5 personaggi vettore proposti dall'insegnante, in un setting ben fisso e determinato nei luoghi e nei tempi (limiti). Ci saranno 3 quaderni: uno comune, uno solo del ragazzo e uno solo dell'insegnante. Questi scriverà le storie dettate dal ragazzo sul quaderno comune. In esse dovrebbero emergere i contenuti mentali meno elaborati; attraverso queste narrazioni condivise con l'adulto, i "desideri" si potranno trasformare in pensieri più ordinati ed evoluti, riducendo la pressione delle interferenze emotive alla base dei disturbi del pensare e che determinano ritardo nell'apprendimento, incapacità di concentrazione, iperattività o aggressività.
Per ulteriori dettagli si faccia riferimento al testo del prof. Marcoli, ideatore del metodo, "Il pensiero affettivo" ed. RED e al sito dell'IRG
www.farestorie.ch
L'intervento si appoggia sulla regolare supervisione del prof. F. Marcoli stesso e si affianca alla consulenza diagnostica e al controllo dei risultati da parte di due neuropsichiatre dell'ASL di Menaggio.

 DESTINATARI: Alunni che presentano difficoltà emotive e/o di apprendimento e/o disturbi della condotta.

 TEMPI: 1 o 2 ore alla settimana in base alle esigenze della persona presa in carico.

 VERIFICA RISULTATI: L'insegnante presenta una relazione scritta e/o orale alle sedute dei Consigli di Classe sull'andamento dell'intervento, per facilitare e valorizzare eventuali ricadute positive sul comportamento del ragazzo/a. E' necessario un regolare contatto anche con la famiglia per lo scambio di informazioni utili al successo del progetto.
Le positive trasformazioni emotive e comportamentali dei ragazzi che sono stati fin qui presi in carico sono testimoniate - oltre che dalle insegnanti curricolari e dai genitori - dalle due psichiatre di riferimento presso l'ASL.


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