visita a Palazzo Omodeo
Home Su Visita alla biblioteca visita a Palazzo Omodeo Fonti

 

Il pomeriggio di lunedì 22 gennaio noi alunni della classe 2^ D con le nostre insegnanti Deorsola e Latino, il professor Ghezzi, il Sindaco di Cusano, l'Assessore alla cultura e altre persone, ci siamo ritrovati in Piazza Cavour, per visitare insieme l'interno dell'ormai fatiscente Palazzo Omodei, unica testimonianza del passato della nostra città .

FRANCESCA: Osservandolo dall'esterno, il Palazzo si presenta come un vecchio rudere da demolire.

MARCO: Io non ero mai entrato dentro quell'edificio e mi sono molto sorpreso nel vedere la totale rovina di un Palazzo che un tempo era splendente, la fastosa residenza di una nobilissima e importante famiglia di Milano: la famiglia degli Omodei.

FEDERICO GRECO: Il Palazzo è maestoso, ma anche un po' inquietante: c'era il vento e le vecchie persiane di legno sbattevano e cigolavano. Prima dell'ingresso principale si trova un pezzo di terreno che adesso è pieno di erbacce. Alla parete si nota ancora il punto dove un tempo si legavano i cavalli degli ospiti. Sempre sulla parete esterna, in basso sulla sinistra, c'è una apertura che un tempo serviva per introdurre la neve nella ghiacciaia, che veniva utilizzata per conservare il cibo. Il ghiaccio così stipato poteva durare anche otto mesi!

ROSANGELA: Appena entrata nel cortile del Palazzo, ho provato ad immaginare come potesse essere nei secoli passati l'edificio, quando vi risiedevano gli Omodei, e come fosse la vita ,allora. Subito, però, vedendo in che stato sono oggi il cortile, le finestre e i muri, sono tornata alla realtà e mi sono molto rattristata.

MASSIMO: Deve essere stato bellissimo quando, in una giornata di sole, i signori e gli ospiti si incontravano e discutevano nel Palazzo, lussuoso e splendido.

MARCO; Le stanze sono ormai vuote e tetre, con le finestre dai vetri rotti, gli infissi delle porte divelte, i pavimenti coperti di assi e calcinacci. I soffitti di molte stanze erano affrescati; ma ora di quei dipinti rimangono solo piccoli frammenti.

ROSANGELA: Abbiamo visitato la piccola Cappella, costruita nel 1627; qui gli Omodei ogni domenica assistevano alla Messa; ma la gente di Cusano vi poteva accedere solo una volta l'anno, per generosa concessione dei proprietari! Adesso al posto dei preziosi dipinti, sulle pareti, ci sono dei graffiti metropolitani piuttosto volgari, maldestri e incerti; anche qui, sul pavimento, immondizia, assi, pietre, calcinacci…che sfacelo! C'è ancora la cornice in legno dorato della pala che sovrastava il piccolo altare e un marchingegno strano nel quale prima era collocata l'urna con il corpo di S. Adriano.

MARCO: In seguito siamo saliti utilizzando le scale costruite durante i lavori di ristrutturazione del 1985; purtroppo il magnifico scalone d'onore del palazzo è ormai pericolante e la balaustra è crollata.

VALENTINA: Al primo piano è stato molto interessante ammirare in prospettiva il susseguirsi di stanze parallele attraverso una serie di porte allineate, una in fila all'altra. Sopra ogni porta si poteva osservare una splendida cornice, che vista da lontano, sembrava vera e invece era dipinta.

ROSANGELA: Attraversate alcune stanze completamente vuote e con le pareti danneggiate, siamo arrivati in un piccolo ambiente, uno "studiolo" ci ha precisato il prof. Ghezzi; sul soffitto di questa cameretta abbiamo potuto ammirare un affresco abbastanza ben conservato: L' ANGELO TUBICINO".

MASSIMO: E' questa la stanza che mi ha colpito di più. Ho immaginato una scena di vita abituale nel Palazzo, al tempo degli Omodei, il 1600. Lì le dame tessevano e parlavano, guardavano quel panorama, costituito da orti, giardini e campi nei quali i contadini lavoravano instancabilmente. Sopra di loro, quel bellissimo affresco dell'ANGELO TUBICINO che, con i suoi colori chiari, illuminava tutta la stanza. Questo angelo è vestito di verde e oro, ha due grosse ali bianche e riccioli biondi.

MARCO: Per fortuna alcuni dei dipinti presenti nel palazzo sono stati salvati, restaurati e ora custoditi nella Chiesa di Maria Regina Pacis di Milanino.

MARTA: Entrare in questo Palazzo è stata un'esperienza unica; soltanto pensare quante persone sono vissute lì e hanno camminato dove eravamo noi, magari più di quattrocento anni fa, è fantastico!!!

MASSIMO: E stata una bella esperienza e spero che il degrado di questo importante edificio sia al più presto fermato con un opera di completa ristrutturazione.

ROSANGELA: Finita la visita a Palazzo Omodei, siamo andati a vedere il corpo di Sant Adriano che ora si trova in una teca di cristallo, nella Chiesa di San Martino. Queste visite mi sono piaciute molto, perché ho immaginato come potesse essere la vita di Cusano e dei Signori che abitavano il Palazzo nei secoli passati.

TIZIANA: E bello conoscere a fondo il proprio paese!

VALENTINA: ora mi sento più sicura quando devo uscire e camminare per le strade di questa città.

TIZIANA: Adesso provo più affetto per Cusano e sono contenta di vivere qui.

Precedente Home Su Successiva

Scuola Media Statale "V. Zanelli" Cusano Milanino (MI)