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Durante la dominazione spagnola,
in Sardegna arrivarono i gesuiti (riconosciuti ufficialmente da
Papa Paolo III nel 1540 con il Concilio di Trento) che si stabilirono
dapprima a Sassari (1559), poi a Cagliari (1564) e successivamente
in altri centri dellIsola. Il passaggio dei Gesuiti a Sindia
era testimoniato dal loro simbolo IHS che si trova scolpito in qualche
architrave del centro storico. Uno di questi architravi, appartenente
alla casa di Gavino Pintor Serra (dottore ed inquisitore Generale
dellIsola) è attualmente visibile nel cortile di S.Pietro.
I Gesuii per intensificare la oro attività religiosa, crearono
delle confraternite, associazioni maschili che avevano come scopo
la partecipazione alle funzioni religiose, le opere di carità,
la partecipazione ai funerali. A Sindia esistevano due confraternite:
una era quella di S.Croce, che aveva sede proprio nella chiesa omonima
e solo a seguito della morte dellultimo confratello avvenuta
il 23 settembre 1922 si potè procedere alla costruzione del
nuovo asilo sulle rovine della chiesa di S.Croce, come si rileva
dal decreto del Vescovo Filippo Maria Mantini. La confraternita
venne poi riconosciuta ufficialmente il 14 settembre 1933 dopo che
proprio i confratelli, in numero di 20, ricostituitisi si quotarono
e costruirono nella chiesa di S.Giorgio la prima cappella sulla
sinistra per chi vi accede, dedicandola alla S.Croce. nel libro
storico, don Serafino Patrignani ricorda che la società
non aveva ancora uno statuto e che aveva per scopo di vivere una
vita pratica di cattolico, prendere parte alle funzione della Passione,
partecipare alle processioni, accompagnare i defunti con le loro
divise. La Confraternita di S.Croce aveva il diritto di ius
sepeliendi nella propria chiesa o oratorio. La seconda confraternita
era quella del Rosario, che aveva il proprio oratorio nellattuale
Parrocchia, e che aveva gli stessi scopi dellaltra confraternita,
il diritto di sepoltura nel proprio oratorio e la propria divisa
che si differenziava da quella di S.Croce solo dal colore della
mantellina, dei fiocchi e del cingolo. Nelle confraternite vi era
un priore, un sottopriore e unu massaggiu. Tali cariche
venivano rinnovate in date stabilite e ricoperte da persone competenti.
A Sindia si sono estinte nei primi anni 60 con la morte degli
ultimi confratelli, perché non vi erano state nuove adesioni.
Gli ultimi fratelli erano: Cuccuru Salvatore, Deriu Francesco, Pinna
Simone, Sulas Antonio Maria, Senes Lorenzo, Virdis Giovanni, Zicchera
Salvatore, Mura Salvatore, Salaris Salvatore, un altro Virdis Giovanni.
Dal 1991 abbiamo ricostituito la confraternita per partecipare alle
funzioni della Settimana Santa. Ufficialmente è stata riconosciuta
nellAprile 2001 e conta una ventina di soci.
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