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Nonostante la sua vita sia stata
relativamente breve, l'influenza che l'Abbazia di Cabuabbas detenne
in tutto il territorio circostante, fu enorme sia dal punto di vista
culturale, che da quello economico e sociale. L'area d'influenza
dell'Abbazia di Corte fu infatti tanto estesa da toccare buona parte
del Marghine e l'intera Planargia. I monaci cistercensi non limitarono
le loro attività solamente all'area del monastero, ma penetrarono
profondamente la realtà del territorio, dando vita a vere
e proprie aziende agricole organizzate modernamente (i contadini
e pastori che lavoravano le terre insieme ai monaci non erano nelle
condizioni di servi della gleba, ed erano liberi da privilegi feudali,
sollevati ad un ordine di libera prestazione 5); di queste dipendenze
dell'Abbazia, nella maggior parte dei casi non sono rimaste grandi
testimonianze, tranne che nei casi particolari delle chiese di S.Pietro
a Sindia, e di S.Lorenzo a Silanus. Abbiamo comunque resti di una
certa importanza anche presso i territori in cui tradizionalmente
si tende a collocarle, cioè nelle zone di "S. Barbara",
ove si ritiene si trovasse la grangia più estesa4 , Su "furrighesu",
"Murinessi", oltre alle già citate "S. Pietro"
e S. Lorenzo".
S.Pietro a Sindia e S.Lorenzo a Silanus
Le chiese di S.Pietro a Sindia e di S.Lorenzo a Silanus, originariamente
facenti parte delle omonime "grangie", sono state costruite
dai monaci cistercensi provenienti dall'abbazia di Cabuabbas, affinché
anche chi lavorava al di fuori del monastero (monaci e conversi)
potesse celebrare le quotidiane funzioni religiose. Queste piccole
chiese, testimonianze importanti della presenza cistercense nel
territorio si presentano inoltre come esempi di grande interesse
del romanico borgognone, tendenza stilistica la quale prefigura
elementi che saranno poi ripresi dal gotico.
La chiesa di S. Pietro, oggi inglobata nel centro abitato di Sindia,
è stilisticamente legata a Cabuabbas dai caratteri tipica
mente borgognoni, che anzi risultano ancor più marcati (
le considerazioni riguardo a Cabuabbas tuttavia fatte sulla base
del frammento superstite, poiché non vi sono adeguate testimonianze
in proposito, vista la completa distruzione della quasi totalità
dell'edificio sacro): dove infatti la chiesa di N.S. di Corte sia
ancora coperta da volta a botte con arco a tutto sesto, S.Pietro
presenta la volta a botte spezzata (berceau brisè). Come
già detto, di modeste dimensioni, presenta un'unica navata,
che termina con una piccola abside semicircolare, coperta da un
semicatino. Al suo interno è illuminata da tre monofore (una
nell'abside e due sul lato destro) e da due aperture cruciformi
(una sul frontone della facciata e una posta a coronamento del catino
absidale. L'esterno dell'abside, è decorato da archetti pensili
a pieno centro, con decorazioni a rosette e a ruota (temi presenti
già a Cabuabbas), mentre già di gusto protogotico
sono le lunette con archetto a sesto acuto poste sugli architravi
delle due porte. Altro esempio di chiesetta campestre di squisita
impronta cistercense è San Lorenzo a Silanus, che presenta
una struttura e un'iconografia molto simili alla chiesa di S.Pietro,
ma presenta un utilizzo più marcato degli elementi protogotici,
ad esempio un'accentuazione dell'ogiva nella lunetta del portale.
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