|
Renato
De Carmine (Roma 1923), attore.
Diplomatosi presso l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, debutta nel
teatro in coppia con Mario Maranzana in O di uno o di nessuno,
di Luigi Pirandello. Scritturato da Giorgio Strehler per il Piccolo di
Milano, inizia una lunga collaborazione che gli regala grandi successi.
È Frate Fulgenzio in Vita di Galileo, Enrico VI ne Il
gioco dei potenti, interpreta il ruolo del protagonista ne Le notti
dell'ira di Armand Salacrou, e ne Il caso Oppenheimer di Kipphardt,
tutti per la regia di Strehler ed in seguito, dopo la stagione nel gruppo
Teatro e Azione (1970-1971), torna al Piccolo per vestire i panni di Gloucester
nel Lear, in coppia con Tino Carraro, del Vescovo nel Balcon
di J. Genet, di Wang nell'Anima buona di Sezuan. Ironico e malinconico,
interpreta Otto Marvuglia, ne La grande magia di Eduardo De Filippo,
in coppia con Franco Parenti (1984-85) e con Giancarlo Dettori (1990-1998).
Fra gli altri lavora anche con Franco Zeffirelli (La città morta),
G. De Monticelli (Il Guardiano di A. Pinter, 1988-89), Jerome Savary
(La dodicesima notte, 1991).
Ha lavorato anche per il cinema e per la televisione: fra le sue più
recenti partecipazioni per serial e fiction, La Piovra IV, Linda e
il Brigadiere, Per amore solo per amore, La donna del treno, Le ali della
vita 2. Di recente è stato insignito del Premio speciale alla
carriera (giugno 2001) dalla Fondazione "Giorgio Almirante".
|
|