F

I

A

L

P

Sindacato Nazionale Autonomo C.R.I.

- Segreteria Generale -

http://web.tiscali.it/snacri       *       E-mail: snacri@tiscali.it

00151 Roma - Via Ramazzini, 31

Tel. 06.5875354 - 06.65747635  Fax 06.65749812

 

COMUNICATO N° 14                                                   Roma 4 novembre 2004

 

A TUTTI I LAVORATORI                 

                                                     

Ristrutturazione, tramite  Decreto Legge, della CRI:

Ormai tutti i Lavoratori sono a conoscenza che il Governo, quanto prima, presenterà un Decreto Legge sull’Ente. In pochi giorni, la Scrivente Organizzazione, ha emesso due Comunicati che, considerata l’urgenza e l’accavallarsi degli avvenimenti, li ha inviati tramite e-mail e fax in tutta Italia.

Già il 15/10/04, moltissime testate di giornali, avvisavano i lettori che il Governo si apprestava a trasformare in Società per azioni la CRI.

All’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri del 15/10/04 tale trasformazione era portata al primo punto; nel corso della riunione, a causa di divergenze, il progetto non è stato approvato. Nel Consiglio dei Ministri del 28/10/04, non è stato discusso in quanto non era all’ordine del giorno ne è stato portato fuori sacco.

La riunione con l’Amministrazione CRI, già a suo tempo convocata per il 20/10/04, per le problematiche del precariato, è stata integrata, in pari data, con una ulteriore riunione, a livello politico, per discutere anche degli avvenimenti politici che interessano l’Ente.

In tale riunione politica, presente il Commissario Straordinario, è stato ammesso che in effetti vi è un progetto del Governo inerente la ristrutturazione della CRI, il cui testo non era stato messo a conoscenza degli Organi dell’Ente.

L’Amministrazione, nel corso della riunione, ha presentato un testo di accordo, nel quale i temi trattati inerenti la trasformazione in S.P.A. della CRI, riguardavano compiti dell’Ente marginali e non di istituto.

Tutto ciò si evince anche dal comunicato n° 12 del 21/10/04 che si può stampare  collegandosi al sito internet dell’Organizzazione.

Altre due riunioni sono state programmate con l’Amministrazione CRI, la prima lunedì 25/10/04 e la seconda mercoledì 26/10/04, tutte, senza conoscere il testo del decreto e finalizzate alla riconferma del ruolo pubblico dell’Ente.

Nel comunicato n° 13 del 27/10/04, viene riportato l’accordo fra le OO.SS. e l’Amministrazione CRI, che impegna entrambe le parti sulla riconferma del ruolo pubblico dell’Ente, sul perfezionamento della figura giuridica con l’assegnazione da parte del potere  politico all’Ente CRI di deleghe pubbliche, sul risanamento del precariato esistente.

Al fine anche di valutare realmente ciò che stava succedendo, lo SNACRI  è venuto in possesso del Decreto legge presentato in discussione al Consiglio dei Ministri del giorno 15/10/04.

Esaminando accuratamente il documento si evince chiaramente che quanto firmato a livello di Ente, non corrisponde al progetto politico che il Governo ha preparato per la CRI.

Le prime perplessità, nel leggerlo, si riscontrano quando si evince che molte variazioni vengono effettuate ai sensi del decreto legislativo 613 del 31 luglio 1980.

Questo decreto, ormai vecchio di oltre 24 anni, non  solo è stato contestato quando è uscito, ma proprio in base alla sua vetustà, non può essere considerato adeguato, in quanto in tutti questi anni sono avvenuti molti cambiamenti nel Paese e così come è strutturato non può disciplinare la funzione che la CRI dovrebbe svolgere per essere più snella, dinamica, e soprattutto adeguata alle realtà socio-sanitarie e di protezione civile, che, necessitano in Italia.

Era logico pensare che, se il Governo intendeva dare ossigeno all’Ente pubblico CRI, ciò doveva avvenire seppellendo definitivamente il vetusto strumento di legge esistente, ed emanare un nuovo decreto, che potesse contemplare sia le esigenze dell’Ente pubblico CRI che i reali bisogni di un volontariato che non può essere ingessato quando deve svolgere i compiti tipici di tutte le Associazioni similari.

Lo SNACRI, le problematiche inerenti tali situazioni, le ha affrontate e discusse nel Congresso nazionale tenutosi a Rimini un anno fa e che aveva come motto.” Per i lavoratori CRI! Quale futuro?”.

Nel decreto legge sono previste anche le modifiche che il prossimo Statuto dovrà contemplare.

Sono linee che non modificano di molto l’andazzo dell’Ente, anzi, ad avviso dello Scrivente, ne riducono di molto lo spirito democratico; non è stato previsto l’inserimento nei Consigli del personale dipendente, sono stati soppressi i Comitati Provinciali, anche se vi è la possibilità, prevista dall’art. 3 comma 5, di dare facoltà al Consiglio Regionale, di proporre al Consiglio Direttivo Nazionale, di deliberare la Costituzione dei Comitati Provinciali per particolari e motivate esigenze.

Non si pone alcun correttivo a tutte quelle problematiche inerenti la qualità di “socio attivo” i quali se graditi al potere potranno diventare tali e votare e se sgraditi non lo potranno mai diventare e quindi non potranno votare.

Non viene chiesto a coloro i quali, in base alle “elezioni” saranno demandati a gestire la cosa pubblica, alcuna garanzia inerente una provata professionalità necessaria per poter gestire le risorse pubbliche.

L’art. 7 poi è quello che crea una società per azioni, che assume la denominazione di “ CROCE ROSSA ITALIANA SERVIZI s.p.a”; di fatto questa società non gestisce servizi extra alle  funzioni CRI, ma quelli in materia sanitaria, funzionali al perseguimento dei propri fini istituzionali. E chi è preposto a gestirli è Il volontariato ossia quelle persone che saranno elette con le caratteristiche di democraticità e di professionalità di cui si è già parlato.

Cosa si andrà a raccontare al cittadino, dopo che il Commissario Straordinario dell’Ente, grazie ai suoi interventi ed ai rischi che ha corso, che hanno prodotto un ritorno di immagine davvero stupefacente, quando si renderà conto che la CRI, è diventata una società per azioni come la Fiat?

Quale impatto avrà nell’opinione pubblica tale cambiamento ed in che misura e con quali giudizi, intaccherà l’acquistata popolarità?.

L’esperimento siciliano sta dimostrando che, non solo non è servito a risolvere i problemi del precariato, in quanto, attualmente,  non hanno acquisito la figura giuridica di lavoratori a tempo indeterminato, ma addirittura le loro prestazioni sono alquanto precarie in quanto, ultimamente, il loro contratto viene riproposto mese per mese ed i  mezzi utilizzati (ambulanze) non sono nemmeno targate CRI.

Oggi che la CRI è pubblica, vi sono alcuni Comitati che non si adeguano alle Ordinanze e Circolari del Comitato Centrale derivanti a da accordi sindacali (vedi Catania in merito ai buoni pasto).

Immaginate la CRI, diventata s.p.a., che oggi ancora non riesce a far rispettare i  contratti e la  normativa pubblicistica, in quale baratro porterà i suoi dipendenti ed i servizi che eroga !

È ovvio che se il Decreto non sarà cambiato sia le OO.SS. che l’Amministrazione CRI, in base al documento siglato, sono impegnate a far realizzare quanto sottoscritto.

Lo SNACRI, è impegnato, nei 60 giorni necessari per la conversione del decreto, ad intraprendere ogni iniziativa finalizzata a far si che l’Ente CRI faccia finalmente un salto di qualità, nell’ambito degli Enti pubblici.

 

Elezioni RSU:

In tutto questo caos generale le elezioni, per eleggere le Rappresentanze Sindacali Unitarie dei Lavoratori, stanno passando in secondo piano.

Ma, proprio per il fatto che, queste elezioni, assumono, per le problematiche che investono la CRI, un rilievo di estrema importanza, necessita che tutto il personale a tempo indeterminato indirizzi in modo concreto il suo voto nei confronti di quelle Organizzazioni che per loro natura hanno sempre difeso sia gli interessi dei lavoratori che dell’Ente.

Lo SNACRI si presenta nel raggruppamento del CSA di CISAL FIALP e chiede a quei lavoratori che ne hanno potuto apprezzare l’operato svolto, di sostenerlo.

COME SI VOTA:

  1. L’elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata. In caso di amministrazioni con più di 200 dipendenti ( solo il Comitato Centrale) è consentito esprimere preferenza a favore di due candidati della stessa lista.
  2. La scheda elettorale riporta anche i nomi dei candidati e le liste dovranno essere affisse all’entrata del seggio.

ATTENZIONE!

 Il voto apposto a più di una lista, o l’indicazione di più preferenze di candidati appartenenti a liste differenti, rende nulla la scheda.

Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenze date a candidati di altre liste, si considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti di preferenza.

 

Con riserva di ulteriori notizie si inviano a tutti i migliori saluti

 

IL SEGRETARIO GENERALE

Dott. Luigi Biscardi