Per usare il test
t di Bonferroni, che individua le singole differenze fra le medie ottenute
in una analisi della varianza per prove ripetute, utilizziamo una formula
leggermente differente rispetto a quella che si usa nell'analisi della
varianza per campioni indipendenti.
In questo caso
sostituiamo alla formula la varianza entro gruppi con la varianza residui.
Vediamo un esempio
pratico applicando il test all'esempio utilizzato per spiegare l'analisi
della varianza per prove ripetute. I dati li ricaviamo dalla Tabella
dei dati grezzi.
La stima della
varianza residui è 0,005 (Tabella
riassuntiva) e ci sono k = 5 campioni, ciascuno formato
da n = 10 soggetti, sappiamo anche il numero dei gradi di libertà:
G.L. residui = 36 gradi di libertà associati alla stima della varianza
residui.
Possiamo confrontare
i cinque gruppi calcolando i valori di t dei confronti delle medie due
a due, in questo caso faremo 10 confronti utilizzando la seguente formula:
dove mx e my sono le medie da confrontare e n rappresenta la numerosità dei gruppi esaminati.
Calcoliamo il valore del denominatore:
Abbiamo messo
a confronto multiplo 5 medie perciò per avere un tasso complessivo
di errore che sia inferiore al 5% dobbiamo confrontare ciascuno dei valori
t ottenuti con il valore critico associato con 5/k = 5/5 = 1% di probabilità
di errore, in pratica il valore critico per p = 0,01. Dalla Tabella
dei valori critici per il test t di Student vediamo che per
36 gradi di libertà il valore critico per p = 0,01 si avvicina al
valore di 2,747. Confrontando questo valore critico con quelli appena ottenuti
osserviamo che questo valore è superato nel confronto fra la media
pre terapia e quella della 2a sett., 3a sett. e 4a
sett., rispettivamente. Inoltre vi è una differenza statisticamente
significativa fra la media della 1a sett. e quella della 4a
sett. Possiamo quindi affermare che l'effetto tossico del farmaco studiato,
a carico del rene, inizia a manifestarsi già dopo la prima settimana.
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