Correzione di Yates per tabelle di contingenza 2 x 2

     Una possibile fonte di errore, nel test del  , è rappresentata dal fatto che la distribuzione del  è continua mentre le osservazioni di una tabella di contingenza sono variabili discontinue; questa porta ad ottenere dei valori di  troppo elevati. Nelle tabelle 2 x 2 è possibile correggere questa inesattezza per mezzo di un accorgimento noto come correzione di Yates applicando la formula corretta:

nella quale nel calcolo del contributo di ciascuna cella, al valore assoluto della differenza fra la frequenza osservata e quella attesa si sottrae 0,5. Per il resto si procede normalmente. Vediamo un esempio: vogliamo confrontare tra loro gli effetti di due farmaci A e B, costruiamo una tabella di contingenza 2 x 2.
 
 
 
 
EFFETTO

migliorati

EFFETTO

non migliorati

 
Farmaco A
27
10
37
Farmaco B
20
6
26
 
47
16
63

 

    La proporzione attesa di pazienti migliorati è uguale a 47/63 = 0,746; per i farmaci A e B le frequenze attese di pazienti migliorati sono rispettivamente: 37 * 0,746 = 27,603 e 26 * 0,746 = 19,397. Analogamente si calcola la proporzione attesa di pazienti non migliorati: 16/63 = 0,254. Per i farmaci A e B le frequenze attese di pazienti non migliorati sono rispettivamente: 37 * 0,254 = 9,397 e 26 * 0,254 = 6,603.

 La tabella per le frequenze attese è la seguente:
 
 
no atteso

di pazienti

migliorati

no atteso

di pazienti

non migliorati

 
Farmaco A
27,603
9,397
37
Farmaco B
19,397
6,603
26
 
47
16
63

 

Nella tabella seguente sono riportati i contributi al  delle singole celle della tabella di contingenza, calcolati con la formula corretta secondo Yates, cioè: (|f - F| - 0,5)2 / F
 
 
 
contributo

di pazienti

migliorati

contributo

di pazienti

non migliorati

Farmaco A
0,0004
0,0011
Farmaco B
0,0005
0,0016

 

    Si calcola ora il  sommando il valore del contributo di ciascuna cella: il valore del  è uguale a 0,0036. Tale valore è inferiore rispetto ai corrispondenti valori di significatività (per p = 0,05 e p = 0,01) quindi si conclude che il farmaco A non è significativamente più efficace del farmaco B, perciò non si hanno validi motivi per respingere l'ipotesi zero.
 
 
 
Indice generale
Pagina precedente
Pagina principale
Pagina successiva