Gli effetti positivi a medio termine


Innanzitutto, è importante sottolineare il fatto che gli effetti positivi a medio termine dovuti al miglioramento della mobilità articolare tramite gli esercizi di stretching sono, parzialmente, una derivazione diretta di quelli a breve termine visti nel paragrafo precedente. Essi costituiscono cioè una stabilizzazione di questi ultimi, in diversi casi.Quanto detto vale per ciò che riguarda il miglioramento del rendimento (in campo sportivo, come anche in particolari attività lavorative che richiedono un notevole impegno fisico). E' chiaro che per «rendimento» si vuole intendere la «capacità di prestazione relativamente alle qualità fisiche». Anche l'aspetto tecnico e quello coordinativo della capacità di prestazione ne ricavano sensibili miglioramenti. Ma a differenza di quanto visto nel precedente paragrafo, l'effetto positivo in questione non interessa il solo momento dell'esecuzione dei gesti tecnici e dei movimenti in generale, durante la prestazione. C'è un effetto più profondo ed importante, che riguarda la miglior disponibilità all'apprendimento degli elementi tecnici nuovi, poiché si è quasi subito in condizione, dopo averli mentalmente compresi, di riprodurli senza compiere errori dovuti a limitazioni funzionali. Questo fatto, visto in tempi medi e lunghi, si risolve in una maggior disponibilità di tempo da poter dedicare al perfezionamento degli stessi elementi tecnici, o di altri fattori della prestazione, ovvero di crescere più rapidamente nella capacità complessiva di prestazione. Si tratta quindi di un discorso che riguarda molto da vicino il mondo sportivo giovanile.Come lo riguarda da vicino anche la relazione esistente tra lo stretching e l'insegnamento dell'educazione fisica. Abbiamo infatti chiarito come gli esercizi che comportano l'utilizzo cosciente, pressoché massimo, della mobilità articolare si riflettono per i giovani e per i giovanissimi sulla coscienza della propria corporeità, con i suoi limiti, ma soprattutto con le sue potenzialità e, conseguentemente, sulla maggior disponibilità ad apprendere e riprodurre con disinvoltura particolari gesti tecnici. Un'altra relazione esistente con il precedente paragrafo riguarda la riduzione dei rischi di traumi. Un'attività di stretching svolta metodicamente nel tempo, consente di conservare un apparato muscolo-tendineo e legamentoso estensibile e ciò risulta importante soprattutto quando, precedentemente ad un carico di lavoro - sportivo e non -, la scarsa disponibilità di tempo o il carattere insolito ed imprevisto dell'avvenimento non consentono di svolgere neanche una breve preparazione fisica allo stesso. Le strutture anatomiche interessate, potranno sempre contare su una discreta capacità di base di allungamento. A medio termine inoltre, si ha il vantaggio di una forma di prevenzione n o n so lo dei traumi di tipo acuto che possono derivare d a un a insufficiente estensibilità del tessuto muscolare, tendineo e legamentoso, ma anche di quelli di tipo cronico, ovvero delle mio-entesiti. Un ulteriore effetto positivo a medio termine potrebbe riguardare la circolazione sanguigna.