La chiesa parrocchiale di S.Giorgio di Liscate
nel 450° anniversario della consacrazione
1545 - 1995
Nel 1398 la sede di Liscate, pur non avendo altre località sottoposte alla sua
giurisdizione, come accadeva invece per le pievi, contava tuttavia tre canonici, oltre all'arciprete che aveva dignità simili a quelle del prevosto plebano.
Mons. Melchiorre Crivelli, domenicano, vicario generale dell'arcivescovo di
Milano Ippolito II, consacrava il 21 giugno 1545 la chiesa parrocchiale di
s.Giorgio, come ricorda una lapide, ivi conservata.
In occasione della sua visita pastorale a Liscate, nel 1573, il card. Carlo
Borromeo dispose la riduzione delle rendite dei tre canonicati, abitando i
primi due canonici a Roma ed il terzo a Milano. Il card. Federico Borromeo,
durante la sua visita nel 1607, rilevò l'esigenza di costruire un nuovo
campanile vicino alla sacrestia, onde evitare che le corde delle campane,
scendendo proprio davanti all'entrata principale, costituissero un intralcio
all'ingresso in chiesa dei fedeli.
Una controversia canonica fu avviata nella seconda metà del Settecento,
tendente a riaffermare da parte liscatese gli antichi privilegi nei confronti del
prevosto di Settala.
Nel 1850 la parrocchia contava 970 anime, ed era retta dall'arciprete don
Giovanni Della Giovanna, coadiuvato da don Pietro Pennati, cappellano
nell'oratorio di s.Gerolamo, di patronato Sola.
In quegli anni furono avviati numerosi lavori che modificarono l'aspetto
interno dell'edificio, quali il rifacimento delle coperture alle tre navate e
dell'abside maggiore, la sostituzione dell'altare maggiore e di altri due
laterali. L'arciprete don Tommaso Valagussa provvedeva nel 1912 alla totale
risistemazione della facciata e del campanile e il successore don Mottironi,
nel 1923, dotava la chiesa di un nuovo organo, costruito dalla ditta Recalcati
di Sovico.
Altri lavori significativi furono avviati durante il trentennio di don Cazzaniga:
rifacimento degli altari di s.Antonio e della Madonna (nell'occasione fu
ritrovato un prezioso affresco dell'Assunta risalente al XVI secolo) e l'acquisto delle statue di s.Giuseppe (1958),
s.Giorgio (1960), s.Anna (1966) e la posa sul piazzale della statua della Madonna.
Negli anni che vanno dal 1977 al 1981 furono svolti radicali interventi di
restauro che interessarono principalmente l'altare maggiore e quelli laterali,
il tetto, il soffitto, l'interno del campanile, il restauro degli affreschi, la
deumidificazione dei muri e la tinteggiatura degli esterni.
La primitiva chiesa di s.Giorgio martire sorse intorno al VII-VIII secolo,
grazie forse alla munificenza di qualche principe longobardo che determinò,
altresì, il privilegio di sede arcipresbiterale della stessa e la costituzione di
canonicati.
Durante la sua reggenza liscatese, l'arciprete Enrico Cazzaniga (1940-1973),
facendo scavare sotto il pavimento dell'abside, portò alla luce resti delle
fondamenta della chiesa primitiva. I manufatti rinvenuti nell'occasione sono
di stile bizantino romanico, databili intorno al X secolo.
Il ritrovamento in loco di un'ara dedicata alla dea Giunone, di età imperiale,
dimostra l'esistenza di un'effettiva continuità religiosa del borgo liscatese,
pur nella diversificazione pagana-cristiana.
La primitiva chiesa di s.Giorgio, martire particolarmente caro alla tradizione
longobarda, doveva essere ad unica navata, corrispondente all'incirca all'attuale navata centrale, ma più corta della stessa. La torre campanaria,
probabile residuo di una struttura fortificata più complessa e risalente forse
al tardo Impero, fu utilizzata a tal fine solo in occasione della costruzione
originaria dell'attuale chiesa.
Intorno ai secoli X-XI, la comunità ecclesiale di Liscate, con le sue chiese,
fu assorbita dalla pieve di Settala, in seguito all'istituzione di quest'ultima e
conseguentemente al ridimensionamento territoriale della pieve di Corneliano,
cui anticamente dovevono appartenere sia Liscate che Settala.
Nel XIII secolo la nobile famiglia dei Pagani, feudatari milanesi, provvide a
ricostruire ex novo la chiesa di s.Giorgio, così come si presenta ancor oggi
nelle linee essenziali. L'edificio, pur avendo subìto pesanti interventi ristrut-
turativi, soprattutto nel secolo scorso ed in questo, ha mantenuto l'architettura originaria, con pianta a tre navate. Della primitiva costruzione perman
gono, tra l'altro, le pareti perimetrali e le colonne con i relativi capitelli.
Il primo rettore della sede arcipresbiterale che ci è dato conoscere è un
membro dei nobili Pagani: "Petrus archiepresbyter canonica de Liscate" nel
1277. La canonica di s.Giorgio, sul finire del Duecento, doveva essere un
importante centro religioso della Diocesi ambrosiana, in quanto comprendeva
ben otto chiese, incluse le due di Liscatello.