I PRECURSORI La prima bicicletta nuova degna di tale nome che per la prima volta scorazzò per le vie di Gargallo fu quella acquistata da mio padre, sfidando l'interdizione del suo!, per la somma di centosessanta lire; fu sfoggiata a Baraggia di Gozzano il giorno della festa patronale di Santa Maria Maddalena, cioè la domenica successiva al 22 luglio del 1895. La prima motocicletta acquistata da un gargallese fu quella di Risleri Achille. Venne seguita da quella di un tal Guidetti della Selma detto Buiok, meccanico, copiato in seguito da Piralli Luigi e da Baroli Enea. Ma la prima nuova e brillante fu acquistata verso il 1920 da Travaini Silvestro, residente ora a Borgomanero. 1922 La prima automobile gargallese fu quella di Ferraris Lorenzo, una FIAT color mattone per essere in armonia colla fornace del suo proprietario... Fu seguita da quella del calzaturificio dei fratelli Toeschi, poi da quella del Quintillini Giacinto, calzaturiero. 1925 Il primo apparecchio radiofonico apparve a Gargallo nelle sale della Società Sportiva e successivamente in quelle del Circolo Operaio. Il primo privato che l'ebbe fu il parroco don Zaretti, subito seguito da Ferraris Lorenzo e da mio padre. Il primo frigorifero che rinfrescò l'aria gargallese fu quello installato verso il 1928 da Baroli Basilio, macellaio. 1930 Le prime macchine per calzaturificio azionate a motore furono impiantate dai gargallesi fratelli Toeschi, ma se dobbiamo considerare che questa azienda si trova sì sulla salita per Gargallo ma nel territorio di Gozzano, possiamo dire che vennero per prime quelle di mio padre, acquistate dallo scrivente a Zuccaro di Valduggia presso un calzolaio che voleva disfarsene e consistenti in un lungo banco da finissaggio ed una trancia a movimento continuo. Seguirono poi il Guidetti Giulio e altri. Il primo bagno degno di questo nome, cioè munito di vasca e water, fu quello di casa Ferraris; seguì quello installato nella casa di Baroli Silvestro dei Petargiuli, che rappresentò il fatto più clamoroso dell'edilizia paesana e per molti anni rimase unico. Ben poche case si intonacavano esternamente e l'architettura era quasi sempre la stessa, in stile caserma, ovvero con tutti i locali in fila indiana serviti da una balconata in tutta la lunghezza. Per qualche casa signorile la balconata era un po' più larga e coperta da porticato, come la casa parrocchiale e poche altre. Era ignorata la casa quadrata o doppia, come si diceva a Gargallo, se escludiamo quella del Palaziin. Il disegno quadrato arrivò soltanto dopo il 1945, cioè dopo la seconda guerra mondiale. Con questo disegno arrivarono anche i bagni. 1935 Il telefono rimase il primato della fornace Ferraris Lorenzo e restò per diversi lustri l'unico mezzo rapido di comunicazione fra Gargallo e fuori, tantochè in occasioni di disgrazie od altre urgenti necessità i gargallesi si recavano in questo cortesissimo ufficio come se fosse stato pubblico e, francamente, tutti furono favoriti dai Ferraris in ogni necessità. Non posso sapere quando il Ferraris lo installò nel suo ufficio, ma ritengo verso il 1925. Solo verso il 1935 il Comune, amministrato dal Ferraris che probabilmente cominciava a ragione ad essere un po' stanco del continuo fastidio procuratogli dai concittadini, decise di fare richiesta per l'installazione di un posto telefonico pubblico, che presto venne attivato nei locali dell'osteria della Pace ove si trova tutt'ora. Più tardi, verso il 1950, il telefono fu installato anche da calzaturifici, ecc... Oggi gli abbonati raggiungono il numero di ventisette. E per oggi si intende il 1970. 1938 In questo anno fu aperto l'Ufficio Postale in casa Baroli Silvestro (Pietrogiulio), poi trasferito in casa dell'Ufficiale Postale Savoini, a destra sulla strada dalla chiesa al cimitero. 1947 Il riscaldamento a termosifone era posseduto solo dal Ferraris fin dal 1920, ma gli altri privati lo introdussero molti lustri più tardi, dopo la guerra del 1940/1945. Quasi contemporaneamente lo installarono gli industriali calzaturieri e poi pian piano anche i privati, i quali ne fecero uso attorno agli anni 50/60. Nel 1960 il parroco Corini dispose di mettere il riscaldamento a gas nella chiesa, sperando in un forte contributo da parte degli industriali locali, i quali, come sempre, furono larghissimi di promesse ma strettissimi di aiuto. Esistevano in Gargallo parecchi carrador, carrettieri, che facevano servizio per conto di terzi. Rinomatissimi erano il Toeschi Gaudenzio (padre dei fratelli Toeschi calzaturieri) ed il Galleazzi Giuseppe di Pietro (Pion). Il Toeschi cessò l'attività per anzianità, ma il Galleazzi vendette il cavallo e la continuò con un trattore, divenendo il primo trasportatore di merci per terzi col sistema meccanizzato. Gli elettrodomestici comparvero senza controllo. Erano finiti i tempi in cui quando un paesano comperava una mucca, un vestito nuovo od una credenza tutto il paese andava a visitare o rendere omaggio... di invidia. Gli elettrodomestici arrivarono dopo la metà di questo secolo, casa per casa, alla chetichella e senza destare troppa meraviglia. 1969 Come ultima notizia si cita il rifacimento del tetto della chiesa parrocchiale, eseguito in questo anno. E' stata un'opera che ha richiesto una somma rilevante. A proposito della chiesa, sarà bene ricordare fra le usanze da poco scomparse la processione del Corpus Domini, che partendo dalla parrocchiale giungeva fino al casale Casarotti. Le famiglie gareggiavano ad ornare di festoni le finestre ed i lati della strada. Tutto il tragitto era tappezzato da lenzuola e coperte stese, una vicino all'altra su una corda, in modo da percorrerlo fra due pareti di candore. Sopra questa biancheria si ponevano rami di lauro e bambù ed al centro di ogni pezzo spiccava un fiore cucito dalle donne. La processione era preceduta da diverse coppie di angioletti con tanto d'ali che spargevano sulla strada petali di fiore. Il concorso dei fedeli era grandissimo, giacché oltre alla devozione per il Santissimo gli intervenuti avevano modo di giudicare il corredo del letto di ogni famiglia e soprattutto quello delle fidanzate e delle recenti spose. © Tutti i diritti sono proprietà esclusiva e riservata degli eredi dell'Autore
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