Wose

  

(Druedain, sing. Duedano)

Tra tutte le culture degli uomini, nessuna è superiore agli Wose quanto a conoscenza dei boschi e della vita nelle foreste. Gli uomini di questa antica razza hanno vissuto per secoli nudi tra gli alberi, mimetizzati come animali invisibili. Ed è grazie a questa abilità che sono riusciti a sopravvivere. Furono infatti perseguitati e scacciati sia dagli Elfi che dagli Uomini fina dai giorni della Prima Era.

Gli Wose sono noti con molti nomi. E' ignoto il modo con cui essi chiamano loro stessi anche se il termine Drugs è sicuramente di origine Wose. Gli Elfi li chiamano Druedain (sing. Druedano), mentre gli uomini usano per loro altri termini: Rogin (sing. "Rog"), Pukelmen, Uomini selvatici, o Wose (termine, quest'ultimo, col quale sono indicati in lingua Ovestron). Gli orchetti li temono in modo particolare e danno loro il nome di Oghor-hai.

 

Caratteristiche fisiche

I Wose, hanno, in genere, un viso dal profilo marcato, dalle orbite profonde e dai lineamenti irregolari. Hanno gambe corte e tozze, e l'addome pronunciato. Tutto ciò contribuisce a conferire a questa razza un aspetto strano e minaccioso, che li distingue dagli altri uomini.Sono molto bassi, tra i 120 e i 150 cm e vivono dai 30 ai 50 anni. Il loro aspetto, così particolare, è accentuato dal fatto che sul loro corpo quasi interamente glabro, non crescono nè capelli nè peli al di sotto dell'altezza degli occhi. Quei pochi individui che fanno eccezione sono stimati e riveriti, ma anche la loro peluria si limita ad una rada barbetta. Quasi tutti gli Wose sono calvi, dalla fronte al centro del cranio, ma vanno particolarmente orgogliosi delle treccine di capelli che portano ai lati della testa. La loro carnagione è rossastra, i capelli e gli ochi neri. I loro occhi sono particolarmente strani in quanto, non solo le pupille sono nere, ma anche la cornea e le orbite. Ad una certa distanza i loro occhi sembrano vuote cavità orbitali e occorre osservarli da vicino per notare la forma e l'aspetto delle pupille. Questa bizzarra  ma inquietante caratteristica si manifesta in modo terribile quando essi si infuriano; in questi casi infatti, le loro pupille aumentano a dismisura diventando rosso fuoco. L'enorme naso dei Wose è molto più sensibile di quello di ogni altra specie umana. Anche all'aperto, sentono l'odore di un orchetto molto prima cheun uomo possa vederlo, ancora, hanno una vista acutissima sia di giorno che di notte; in sostanza, sono i milgliori inseguitori di tracce sulla Terra di Mezzo, tutte le loro capacità sono l'ideale per sopravvivere all'aperto e per procurarsi qualsiasi preda, quindi. Hanno, inoltre la capacità di sedersi e di restare immobili come statue per giorni e giorni. Possono restare così, silenziosi come statue, con le ginocchia incrociate, le braccia conserte e lo sguardo a terra. In tal modo entrano in una sorta di trance e trovano la tranquillità interiore, richiamando alla mente i ricordi del passato.

 

Cultura e Religione

Portano i capelli pettinati all'indietro e riuniti in treccine. Vanno ingiro seminudi o coprendosi appena. Non portano ornamenti: preferiscono dipingere i loro corpi, disegnando immagini convari pigmenti naturali. Quelli più a contatto con gli altri popoli Umani, di quando in quando, indossano calzoni o piccoli perizoma e, se il terreno è particolarmente accidntato, dei sandali particolari, con suole molto spesse. In ogni caso non amano le città e i villaggi degli Uomini. La cultura degli Wose è tutta incentrata sulle foreste e sulle piante, di cui hanno un gran rispetto. Sono frugali, mangiano poco anche nei periodi di abbondanza e bevono solo acqua pura. Sono esclusivamente vegetariani vivendo dei frutti della foresta. Sono capaci di identificare prontamente la natura di quasi tutte le specie vegetali in una data area e di reperirne immediatamente. Solo gli Ent o gli Elfi li superano enlla conoscenza del mondo vegetale e nell'arte di intagliare il legno.

I Wose sono famosi per le loro sculture in pietra. Scolpiscono soprattutto figure di animali e soggetti anturali. Sono anche in grado di dare vita ad una "statua animata" detta "Guardiano di Pietra" (Prikelman). Queste statue viventi vengono poste a guardia di sentieri, accessi, incroci, od ogni altra sorta di luogo strategico. Sono circondate da storie e leggende. Sono capaci di comunicare con gli wose e, a volte, di combattere al loro posto, anche se i prorpi costruttori ne subiscono le ferite. Gli orchetti le temono più di ogni altra cosa anche se, molte di queste sono normalissime statue, poste solo per spaventare eventuali nemici.

Molte statue viventi controllano luoghi sacri wose. A differenza di molte altre culture Umane e in particolare dei Dunladiani con i quali vengono ritenuti in qualche modo imparentati, gli Wose hanno una radicata tradizione religiosa. Il loro è un culto animista, caratterizzato da un profondo rispetto per la  natura. Venerano Eru ed i Valar, anche se hanno una concazione esclusiva sulla natura dei creatori dell'universo. tra tutti i Valar, adorano specialmente Yavanna, la regina della Terra, Colei Che Dona i Frutti. E' lei che guida e comanda le Kelvan (cioè le piante), e sono queste ultime che esalano nel mondo il soffio vitale.

 

 

Altre caratteristiche

Molto schivi, sono piuttosto restii ai contatti con gli stranieri e vivono chiusi nelle loro comunità. E' difficile ottenere la loro amicizia ma una volta diventai amici, sono compagni leali e fedeli fino all'ultimo sacrificio. Chi approfondisce la loro conoscenza non può fare a meno di restareimpressionato dalle loro frequenti e fragorose risate. Infatti, per loro, la risata è come il canto per altri popoli. Questa giovialità, ricca ed incontenibile, forma un curioso contrasto con il loro comportamento; normalmente infatti, parlano lentamente e appaiono del tutto privi di emozioni.

Odiano gli Orchetti, i Warg ed i Rohirrim. Per quest'ultimi l'odio è particolrmente accentuato: i biondi cavalieri infatti hanno spesso preso la caccia allo Wose come un vero e prorpio sport!

  

Lingue conosciute

I Wose si servono del Pukael, un linguaggio gutturale impronunciabile per tutti gli altri uomini. Alcuni di loro parlano anche unpo' di Ovestron e di Dunael.