Ambiente

 

Fauna e flora nel terralbese

STAGNI DI SAN GIOVANNI, MARCEDDI’ E CORRU S’ITTERI

Trattasi di un complesso di stagni costieri, interessante un’area di circa 2.600 ettari, formatisi in un’ antica valle fluviale, separati da ampi argini con acque miste, dolci e salmastre. Inseriti nell’ elenco delle aree d’interesse naturalistico internazionale stabilito dalla Convenzione di Ramsar nel 1971 in Iran. Successivamente istituite “Oasi permanenti di protezione faunistica” nel 1989 con decreto R.A.S. in alcuni di essi viene esercitata la pesca di muggini, anguille, orate, spigole arselle e cozze.

La produttività è discretamente elevata (fino a 400 kg circa per ettaro annui nello stagno di Corru S’Itteri) attualmente la gestione è data in concesiione Regionale de-cennale al Consorzio delle Cooperative dei pescatori locali, esiste inoltre anche una Cooperativa di Molluschicoltori operante a Corru Mannu.

 

AVIFAUNA NIDIFICANTE

Pollo sultano (40 coppie), Germano reale (80 coppie), Folaga (200 coppie), Gallinella d’ acqua (70 coppie), Porciglione (30 coppie), Airone Rosso ( circa 10 coppie), Svasso maggiore (10 coppie), Tuffetto (15 coppie),Tarabusino (5 coppie), Moretta tabaccata (5 coppie), Fistione turco (5 coppie), Corriere piccolo e Fratino (20-30 coppie), Falco di palude (25 coppie). Pernice di mare (nidifica irregolarmente). Nelle zone aperte in prossimità di S.Giovanni è presente con frequenza la Gallina prataiola e l’Occhione.

AVIFAUNA SVERNANTE O IN SOSTA DURANTE LE MIGRAZIONI

Folaga (6000), Moriglione (1000), Moretta (500), Fischione (800), Codone (150), Cormorano (1000). E poi i laridi: Gabbiano comune, Gabbiano reale, Fraticello, Sterne; fra i limicoli ricordiamo:il Corrierino, il Piovanello, il Beccaccino, la Pavoncella (con il suo caratteristico ciuffo) la Beccaccia di mare (meno frequente) e via di seguito, la Aio, Pantana, la Pettegola, il Totano moro, il Chiurlo, il Pignattaio, la Spatola, il Tarabuso, l’Airone bianco maggiore, l’Airone guarda buoi, l’Airone cenerino, la Gazzetta, l’Avocetta, il Cavaliere d’Italia, la Pittima reale, il Fenicottero, questi ultimi sono i trampolieri piu’ rappresentativi. Lungo le rive dello stagno, nei Salici, nei pioppeti si poggiano l’Upupa, il Cuculo e le Tortore africane. Nello stagno è molto piacevole all’alba e all’imbrunire ascoltare i vari canti e i cinguettii degli uccelli. Alcuni di questi uccellini (il Fiorancino, la Cinciallegra, l’Usignolo, il Beccamoschino, lo Scricciolo, ecc.) spesso schivi e nascosti nel cannetto, con il loro canto danno un’anima a tutta la valle lacustre. Fra i rapaci diurni possiamo citare il Falco pescatore, il Falco Pellegrino e lo Sparviere (ornitofago), il Falco della palude e poi il Gheppio e la Poiana. I rapaci notturni da considerare sono la Civetta, l’Assiolo e il Barbagianni. Meritano particolare citazione il Pollo sultano e infine il Fenicottero rosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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