Un'ottima preparazione fisica non è indispensabile, ma può aiutare a risolvere più agevolmente diverse situazioni. Essere in grado di saltare da fermo un metro e mezzo in lunghezza potrebbe essere necessario ma è comunque sconsigliabile, sia perchè il rischio di cadere o di ferirsi è da ridurre sempre al minimo, sia perchè vibrazioni violente potrebbero causare crolli dei ruderi entro i quali siamo.

Il nostro hobby non consiste in un corso di sopravvivenza, ma di esplorazioni e di rilevamenti. Certamente, essere in grado di correre un paio di rampe di una scala, senza andare in debito di ossigeno o di aumentare eccessivamente le pulsazioni cardiache è un buon segno, così come fare almeno una ventina di flessioni senza enormi problemi.

La stessa cosa vale per l'agilità delle gambe. Non serve fare la spaccata alla Van Damme, basta essere un po agili ed, ogni tanto, toccarsi la punta dei piedi senza piegare le ginocchia.

Questi "test" hanno riscontro nel momento in cui, dopo una marcia di un paio di ore, su di una collina ripida e fangosa, riusciamo ad entrare nel rudere nascosto dalla vegetazione. Scavalcare quello che rimane delle mura, aggrappandosi ai mattoni per aiutarsi a salire ed individuare quello che ci ha portato fino a lì comporta un notevole affaticamento se il nostro corpo non è allenato. Essere freschi e lucidi semplifica parecchio le cose e non ci costringe a tornare una seconda volta perchè abbiamo dimenticato qualche cosa o fatto male qualcos'altro.

Non soffrire di vertigini e allergie (Jiji, Camillo e Alessandro soffrono di terribili allergie) è di aiuto ma, per quest'utlime, è sufficiente premunirsi con antisatminici.